La fatwa contro i gatti

fatwa

L’Isis approva una legge anti gatto: nel Califfato parte lo sterminio

L’Isis vieta la presenza dei gatti dalle case dello Stato Islamico e ha dato il via allo stermino di tutti i mici presenti a Mosul. Al Sumaria riporta che «L’organizzazione ha emesso una fatwa – un decreto di legge islamica – contro la presenza dei gatti all’interno delle case di MosuI», la più grande città occupata dall’Isis.
Tutti i residenti sono stati avvertiti di non violare la legge e di non opporsi alla ricerca dei gatti da parte dei soldati del Califfato, che hanno avuto l’ordine di requisirli e ucciderli. Secondo quando scritto sul decreto, i gatti andrebbero «contro la visione, l’ideologia e le credenze» jihadiste. E il gruppo terroristico ha quindi vietato ogni tipo di allevamento e cura di questo animale.
…La nuova legge promette di non fare sconti a nessuno. A emettere la Fatwa è stato un comitato centrale dello Stato Islamico composto da esponenti religiosi influenti e militari del gruppo terroristico. Ma anche se non arrivano conferme su quello che sta succedendo nella città irachena, pare sia scontato l’esito di questi primi giorni di editto.

Così riporta un articolo su La Stampa, articolo che come citato parte da un pezzo su Al Sumaria, testata irachena. Ma ci sono elementi che mi lasciano un filo perplesso nel pezzo apparso sull’inserto dedicato agli amici animali della storica testata italiana.

Su Al Sumaria la storia della fatwa è risolta in pochissime righe, senza parlare di sterminio da alcuna parte, spiegano soltanto che è stato emesso un divieto a tenere gatti domestici in casa nella zona di Mosul. Nulla di più.

Ninive – ha detto una fonte locale nella provincia di Ninive, il Martedì, sulla riorganizzazione “Daesh ” fatwa che vieta i gatti di allevamento nelle case all’interno di Mosul , mentre i genitori hanno chiesto l’ applicazione della fatwa e non violati.

La fonte ha detto in una intervista con la News Alsumaria, “L’ organizzazione Daesh attraverso CEC Ifta nel l’ organizzazione ha emesso una fatwa contro tenere i gatti all’interno di case a Mosul”.

Quindi la notizia ha una fonte non identificata, non parla di uccisione dei poveri animaletti, non si è così sicuri di nulla, che senso ha riportarla in Italia? L’unica risposta credo sia l’indignazione verso Daesh, ma da blogger che tratta argomenti del genere su base quotidiana ritengo esistano molte notizie più verificate utili a idignare i lettori.

Comunque giusto per curiosità ho cercato ulteriori conferme di questa fatwa contro i gattini, cercano trovo solo articoli copia e incolla di quello di Al Sumaria. Ma cercando salta fuori che anche Snopes ha trattato la notizia, e conclude così la sua indagine:

Despite the circulation of variants of the report alleging that all ownership of cats and kittens is forbidden, and ISIS soldiers are going door-to-door in Mosul to enforce the prohibition, it’s unclear whether these details came from the original source.

Based on the information provided on Islamic educational web sites, there does not appear to be any general prohibition on the ownership or breeding of cats in Islam. Indeed, as was pointed out in some of the news reportage on the fatwa, ISIS itself has been known to use photos of its soldiers posing with cuddly kittens in its online efforts to recruit young people to its cause.

It is not known nor specified why ISIS issued the decree,” according to Al-Masdar News.

Quindi i dubbi sono tanti anche per loro, non è chiaro perché avrebbero dovuto emettere una fatwa di questo genere, e non sono chiare le fonti, farla girare con questi presupposti dimostra solo due cose: voglia d’indignazione e fame di click. È triste che a farlo sia una testata corretta come lo è di solito la Stampa, ma la redazione che gestisce La Zampa (l’inserto dedicato ai pelosetti) non è la prima volta che cade in questo giochino.

maicolengel @ butac punto it

Ricordatevi di votarci ai MIA Macchia Nera Awards!

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!