La festa del papà abolita per non offendere i gay

arcobaleno

È il solito pseudogiornalismo d’assalto che tanto piace a testate che non hanno a cuore i propri lettori ma solo i propri elettori.

Sì, perché chi manipola una notizia sensata per trasformarla così non sta facendo giornalismo, si sta svendendo al politicante di turno:

L’asilo abolisce la festa del papà: “Non offendiamo i genitori gay”

I ragazzi di Bufale.net l’hanno già trattata ieri ma anche su Butac continuate a segnalarcela. Quindi mi vedo costretto a scrivere due righe. Ma giusto due, perché questa gente non merita attenzione.

I fatti sono decisamente semplici, ricordano quelli di qualche tempo fa, quando in un asilo sembrava fosse stato vietato disegnare mamma e papà (secondo le stesse testate “per non offendere le famiglie omogenitoriali”). In realtà la scelta, sempre più comune a tante scuole, è di evitare di mettere in imbarazzo chi un papà (o una mamma) non ce li ha da festeggiare, magari perché orfano, o perché non riconosciuto da uno dei due genitori. Sono sempre più i casi in Italia di famiglie monogenitoriali, perché mettere a disagio i bimbi di queste famiglie? E così come dimostrano i tanti commenti che ho visto girare sotto ai vari articoli ci sono tantissime scuole che da tempo hanno smesso di festeggiare la “festa del papà” in classe (con relativi regalini fatti a mano dedicati alla figura paterna, spesso oggetti degni del museo degli orrori) e l’hanno unita ad altre feste, per una festa degli affetti, che siano mamme, papà, nonni,zii o cugini poco importa.

Come riporta Il Fatto Quotidiano:

questa decisione, presa in realtà già lo scorso anno e motivata sia dalla volontà di dedicare tempo aprogetti più formativi, sia da quella di tutelare tutte le famiglie nell’ambito delle quali manca un genitore.
(…)
Nella materna di via Toce, come in molte scuole di Milano, ci sono bambini che non hanno più il papà o in cui il capofamiglia è all’estero o non è presente. E ci sono anche dei bambini che vivono con due mamme. La dirigente scolastica Carla Pagani non rilascia dichiarazioni, ma ai genitori ha fornito tutte le spiegazioni del caso. “Dalla direzione ci hanno detto – raccontano alcuni rappresentanti di classe – che la decisione è stata presa già lo scorso anno (anche se solo quest’anno è stata attuata dall’intero istituto) proprio con lo spirito di accontentare tutti i bambini, compresi quelli che vivono con il proprio papà”. Così il collegio docenti ha pensato a un’alternativa che potesse andare bene per le diverse situazioni. Tutti avrebbero ricevuto un dono, per il quale però non si sarebbero spese molte ore. A qualcuno l’idea è piaciuta, ad altri no. Ci sta.

Io non dico che si debba esser d’accordo con la decisione, ma almeno spiegare il perché si è scelto di prenderla senza scadere nel becero sensazionalismo fuffaro come hanno fatto Leggo e il Giornale sarebbe bello. Invece l’articolista de Il Giornale dà per scontato che la motivazione di questa “decisione scandalosa” sia da ricercarsi nelle coppie arcobaleno, e pare non rendersi minimamente conto che esistono anche altre situazioni, in cui uno dei due genitori semplicemente non c’è:

Risultato: azzerate letterina e regalini per il padre- «fantasma». Se ne riparlerà quando verrà istituita la «festa del genitore 1». Da non confondersi con la «festa del genitore 2». Nel dubbio, auguri a entrambi.

Particolarmente delicato nel caso si tratti invece di un bambino che ha un genitore solo, no?

Purtroppo ormai chi compra e legge queste testate vuole sentirsi dire queste cose, come dimostra l’accenno al genitore 1 e genitore 2: la diabolica teoria gender è fatto accertato per lettori di questa risma, e nonostante una buona parte della popolazione dotata di raziocinio abbia ormai capito che non esiste nessuna lobby gay che trama nell’ombra per omosessualizzarci tutti, non dobbiamo dimenticare che per qualcuno, là fuori, questa è ancora una preoccupante verità. Questo qualcuno vuole fortemente leggere notizie (e opinioni travestite da notizie) che confermino questa visione distorta della realtà, e i pennivendoli che scrivono articoli di questo genere sanno benissimo che a noi e Bufale.net ci leggeranno in qualche decina di migliaia di persone, mentre loro hanno centinaia di migliaia di lettori in cerca di un confirmation bias per quello che Sentinelle in piedi e compagnia bella hanno fatto loro credere negli ultimi mesi.

Peccato che l’ODG sia del tutto inesistente nel nostro paese, se non per difendere i giornalisti stessi da chi li attacca.

Guardate oggi come oggi potrei quasi dirvi che preferisco la NON giornalista Barbara d’Urso a chiunque ponga la firma sotto articoli di siffatta specie.

Ricorderete di certo i casi più recenti riferiti allo scorso Natale, ma noi di Butac ne avevamo già parlato nel 2014 per un caso molto simile di “Natale cancellato“.

maicolengel at butac.it

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