La festa dello sgozzamento

FESTAEID-COMO

Così perlomeno è chiamata dai cari redattori di ImolaOggi la Festa dell’Eid, che si terrà a Como, così ci raccontano:

“Con una mossa suicida la giunta di Como ha autorizzato la festa islamica del ‘Sacrificio’, altrimenti detta festa dello sgozzamento, il simbolo di una cultura bestiale. Una cultura che non ci appartiene, che sta manifestando in tutto il mondo i suoi obiettivi di egemonia, colonizzazione e i propositi di predominio e sottomissione. Nessun dialogo con chi si rifiuta di sottoscrive intese con lo Stato italiano”.

Una mossa suicida? Ma perché suicida? Sono diversi anni che la giunta di Como concede spazio all’Associazione Culturale Islamica della città:

Premesso: che l’Associazione Culturale Islamica di Como chiede, da diversi anni, la disponibilità di area ovvero di immobile comunale in occasione dell’esercizio del rito islamico del Ramadhan; che dal 2012 si è identificata come area idonea e poi assegnata la Palestra grande della scuola di Via Cuzzi, a fronte della corresponsione di un canone di €. 1.893,00=, della costituzione di cauzione di €. 7.500,00= a garanzia del corretto utilizzo della struttura e del rispetto delle prescrizioni dell’UTC-OO.PP

E se non fosse che la palestra in questione è impegnata da attività didattiche già programmate si sarebbe andati avanti con la tradizione. E invece si è costretti a spostarla. Come ci spiega la giunta:

…in alternativa l’Associazione ha presentato istanza prot. n. 31358/15 di occupazione di porzione del suolo pubblico dell’area sita in Piazza d’Armi, in località Muggiò; che con delibera della Giunta comunale n. 204 del 17 giugno 2015 l’Amministrazione ha concesso l’utilizzo per 30 giorni di porzione di detta area e il posizionamento di tende di ampiezza pari a circa 400,00 mt, dietro pagamento di un canone stabilito forfetariamente in euro 600,00 e il versamento di un deposito cauzionale di euro 1.000,00 a garanzia del corretto utilizzo dell’area e della restituzione della stessa in pristino stato al termine della concessione;

Ma ImolaOggi si mostra subito dopo per quello che è realmente, una pseudo-testata al soldo della politica:

“Questa è la sinistra che autorizza centri culturali islamici, che autorizza queste manifestazioni contrarie ai principi della nostra civiltà, che garantisce alla comunità islamica prezzi di favore e canoni agevolati (la giunta svende a 20 euro spazi pubblici per una festa contraria alla nostra cultura). E intanto fa le battaglie per togliere i crocifissi dai luoghi pubblici, ‘vieta’ il presepe nelle scuole, censura la parola ‘Gesù’ dai canti di Natale, condannandoci al suicidio delle nostre tradizioni, della nostra identità. Questa sinistra, che concede ponti d’oro ai musulmani, è un’insidia: mandiamola a casa per evitare l’islamizzazione di Como”.

Come avete letto sopra il canone della palestra era di 1893 euro, esattamente come sarebbe stato per qualsiasi altra associazione l’avesse chiesta. Per la piazza d’armi i costi si riducono, visto che è una spianata di terreno altrimenti inutilizzato, senza alcun tipo di comfort tipo bagni e tetto. La piazza d’armi già il 18 giugno è stata utilizzata per una festa dell’associazione, alle stesse condizioni.
Ma quello che ImolaOggi non ci dice è che già quest’anno, il 18 giugno, la stessa area è stata utilizzata per una festa dell’associazione, alle stesse condizioni. Ed è per questa ragione che la Giunta, all’unanimità, ha deliberato di sfruttare l’art.50 del regolamento comunale che dice:

Nell’ambito di progetti di rivitalizzazione approvati dall’amministrazione comunale di specifiche aree della città e per iniziative di straordinaria rilevanza o ritorno per il territorio, la Giunta Comunale, con deliberazione motivata, può stabilire che le concessioni per l’occupazione di suolo pubblico siano rilasciate anche in deroga ai limiti del presente Regolamento, ivi compreso la determinazione del canone, la tipologia di occupazione e relativa durata.

La Piazza d’Armi qui concessa già nel 2013 veniva così descritta dal Corriere di Como:

A guardare questa zona e ciò che la circonda viene un po’ di tristezza. Oltre a piazza d’Armi, luogo in cerca di un futuro, sbuca, proprio a ridosso della spianata, anche il palazzetto di Muggiò, ormai più che altro un fantasma, visto il destino segnato che porta alla sua chiusura definitiva. A completare la visuale, sempre più desolante, il parcheggio della piscina.

Ma arriviamo al punto più importante di tutti dell’articolo di ImolaOggi, quando ci spiegava che la festa dell’Eid è la festa dello sgozzamento, cosa c’è di vero? Sgozzeranno un agnello? Sì, in macelleria, come spiegava Ahmed Munir, rappresentante della comunità pachistana, in una intervista di qualche tempo fa:

Noi non possiamo assolutamente macellare un animale in casa. Lo facciamo negli appositi macelli. La carne, poi, viene suddivisa in tre pacchi. Un pacco è per i poveri, un altro per i parenti più stretti, e l’ultimo per la casa.

E si chiama appunto festa del sacrificio, non molto distante da una nostra Pasqua.
Onestamente non amo la religione, non amo la politica, ma articoli come questo di ImolaOggi mi lasciano davvero l’amaro in bocca.
maicolengel at butac.it
NdThunderstruck (considerazioni molto personali e… vita vissuta)

Articoli come questo di ImolaOggi a me mettono proprio le mani nel sangue e me lo rivoltano. Vogliono far sembrare i fedeli musulmani come degli esseri umani di serie B, come se fossero dei primitivi, dei trogloditi, degli inferiori. Mio marito, italiano, cristiano, ha lavorato a Gebze, in Turchia, per quasi tre anni, ha mantenuto numerosi contatti anche dopo la fine dei lavori e io sono andata a trovarlo spesso, anche in occasione delle loro festività religiose. I musulmani che ho conosciuto, uomini e donne, sono stati con noi persone squisite. Certo, obietterete, non sono mica tutti buoni, guarda quelli dell’IS. Perché noi italiani, noi cristiani siamo tutti buoni? Non abbiamo nemmeno un criminale in italia, in Europa? E’ vero però che la Turchia è quasi una “mosca bianca” tra i paesi musulmani, essendo paragonabile all’Italia: uno stato laico con una religione ufficiale. In Italia è la religione cattolica, in Turchia quella musulmana. Per i musulmani la Festa del Sacrificio è paragonabile, come importanza al nostro Natale anche se ricorda di più la nostra Pasqua. La Festa del Sacrificio è anche detta Festa dello sgozzamento, ma ImolaOggi non si degna di spiegare perché si chiama così o che cosa si festeggia. Dalla pagina wiki

Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo/Ibrāhīm, del tutto obbediente al disposto divino di sacrificarGli il figlio Ismaele/Ismāʿīl prima di venire fermato dall’angelo. È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio (islām).

Non notate nulla? Anche nella Bibbia  in Genesi 22,1-18 leggiamo una scena simile:

Il sacrificio di Isacco (יִצְחָק, “figlio del riso”) è un episodio del libro biblico di Genesi. Il suo racconto si trova in Genesi 22,1-18)
Dio, per mettere alla prova la fede di Abramo, gli ordina di sacrificare il proprio figlio Isacco. Abramo si reca senza esitazioni sul monte Moriah. Mentre Abramo sta per compiere diligentemente il sacrificio, impugnando già il coltello, un angelo del Signore scende a bloccarlo e gli mostra un ariete da immolare come sacrificio sostitutivo.

Un rito simile, il sacrificio dell’agnello esiste anche nella religione ebraica

La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa’, in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l’immolazione dell’agnello e il pane azzimo[5].
La parola ebraica pesach significa “passare oltre”, “tralasciare”, e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34).

La “nostra” Pasqua è intesa ormai quasi solo come Pasqua di Resurrezione, ha quindi perso il significato “ebraico”.  A questo punto vi chiedo, oltre alla colomba, quale altro piatto è tipico del periodo pasquale? L’agnello. Forse che forse la tradizione culinaria pasquale ha ripreso quella religiosa ebraica?

Perdonate tutta questa pappardella era per dire, perché incazzarsi per una festività religiosa musulmana che ne ricorda molto una cristiana? Perché sbattere in lì una fotografia di animali sgozzati in piazza, come se questo fosse ciò che avviene normalmente? Perché associare una festività religiosa, per quanto musulmana, con il problema dei migranti? Allora dovremmo condannare anche chi segue il rito Ambrosiano, gli Ortodossi, i Protestanti, gli Evangelici, i Testimoni di Geova e via dicendo, che festeggiano secondo il loro rito/credo. Scusate, difendete tanto il presepe e il crocefisso nelle scuole e poi nemmeno sapete applicare i fondamenti della religione che difendete: ama il prossimo tuo come te stesso? Bei cristiani che siete! Cristiani per convenienza, per comodità e per “sterili polemiche”.

Buon “Kurban Bayramı” a tutti!