La Germania toglie la residenza agli stranieri disoccupati

AGGIORNAMENTO DEL 24 OTTOBRE 2014:

La storia sta circolando di nuovo, è in libertà, state attenti: le è stato affibbiato un nuovo meme, e ancora una volta vedo commenti indignati gridare vendetta! Fermatela, catturatela, spiegatela! È pseudo politica 2.0, nell’era dei social network.

GERMANIA-ESPULSIONI

Odi l’Europa?

Bene, ci devono essere altre ragioni più sensate per il tuo odio, ma smettila di fare assurda disinformazione.

E invece no, la xenofobia e il populismo regnano sovrane, alla faccia dell’onestà intellettuale, questa è gente che vota (non importa chi, tanto prima o poi TUTTE le fazioni hanno avuto supporter di questo genere) nel nostro paese, questa sono persone che s’indignano per un meme farlocco, senza approfondire alcunché! Che tristezza…

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Tra i website indipendenti non facenti parte di grandi cartelli media o portali, Wall Street Italia e’ il n.1 nel segmento Business/Finance/News e in assoluto il n.2 dopo “Il Sole 24 Ore”.

Io non metto in dubbio le statistiche, ma mi preoccupano: se una testata che si vanta appunto di essere una delle più lette spaccia una notizia come quella del titolo come buona e valida, giusta da condividere così, attribuendole oltretutto una fonte che però non risulta…

NEW YORK (WSI) – Dopo sei mesi, i cittadini europei disoccupati sono pregati di lasciare la Germania. Questa la misura più drastica invocata dal governo di Berlino per bloccare quello che media e politici tedeschi definiscono Sozialturismus, cioé il turismo del welfare. D’altra parte, come ha spiegato l’altra sera Angela Merkel, “L’Ue non è un’unione sociale: non pagheremo i sussidi a chi sta in Germania a cercare lavoro”. Il precursore è stato il Belgio, ora tocca a Berlino…

…In Belgio, il primo Paese a utilizzare le deroghe al trattato di Schengen previste dalla direttiva europea 2004/38 (che permette di interdire la permanenza ai cittadini comunitari che diventino un onere per il Paese ospitante), non si è verificata nessuna espulsione, ma agli “indesiderati” vengono ritirati i documenti necessari a trovare un lavoro e perfino ad affittare una stanza. Dal ministero degli Interni tedesco fanno sapere che “si potrebbe ricorrere ad una misura simile, ma è ancora presto per dare dei dettagli”.
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Allora intanto mi dovete spiegare perché New York? La notizia è  tedesca, perché la fonte dovrebbe venire da NY? Oltretutto Il Fatto Quotidiano non ha una redazione a New York…se sono loro la fonte come sembra far intendere l’articolo.  Ma sul Fatto la notizia in realtà non l’ho trovata, ma solo sulle pagine di altre testate (tra cui DAGOSPIA)…testate che per lo meno riportano che l’autore del pezzo è Alessio Schiesari anche se tutte citano Il Fatto come fonte…e sul fatto a me la stessa identica notizia ancora non risulta esserci (ma potrei sbagliarmi)!

Ma poco conta, perché  è la notizia in se ad esser farlocca, non esiste una notizia del genere in quanto IN TUTTA L’UNIONE EUROPEA vige la medesima normativa, i cittadini dell’Unione hanno il permesso di visitare tutti gli Stati dell’Unione stessa, per quanto vogliono, ma se chiedono di avere la RESIDENZA in uno degli Stati (che non sia quello di appartenenza ovviamente) e ricevere i benefit previsti dal piano welfare del suddetto stato devono avere un’occupazione, o per lo meno se restano senza lavoro devono trovarne uno entro un determinato tempo (che credo sia 3 mesi da disoccupato) che gli permetta di rientrare negli standard imposti per mantenere la residenza.

Non trovo nulla di sbagliato in tutto ciò, anzi, è una normativa EUROPEA che andrebbe fatta rispettare alla lettera in tutti i paesi dell’Unione. Non è un’iniziativa tedesca, come non era un’iniziativa belga (ne avevamo già parlato qui)…è una cosa giusta e sensata, che da l’opportunità a chi lo vuole di trasferirsi, provare un sistema di ammortizzazione sociale diverso dal nostro e nel frattempo avere sufficientemente tempo per cercarsi un lavoro nel paese scelto. Per capirci, queste sono le regole per l’allontanamento del cittadino UE dall’Italia:

Il cittadino comunitario che decide di soggiornare in Italia per oltre tre mesi, ha l’obbligo di richiedere l’iscrizione all’Anagrafe del Comune di dimora. A tale iscrizione, che sostituisce integralmente la richiesta della carta di soggiorno Ce, abolita da oltre un anno, consegue il rilascio della “attestazione anagrafica”
Il diritto di soggiorno e pertanto l’iscrizione anagrafica sono riconosciuti al cittadino comunitario che sia
– lavoratore subordinato o autonomo;
– studente iscritto presso un istituto pubblico o riconosciuto dallo Stato per la frequenza di un corso di studi o di formazione professionale purché in possesso di risorse economiche sufficienti per sé stesso e per i propri familiari e di un’assicurazione sanitaria;
– cittadino comunitario in possesso di risorse economiche sufficienti per sé stesso e per i propri familiari e di un’assicurazione sanitaria.
Se invece, scaduti i tre mesi dall’ingresso il cittadino UE non riesce a “regolarizzare” il proprio soggiorno in Italia secondo le disposizioni di legge, può essere allontanato dal territorio nazionale. L’allontanamento può essere disposto anche se, successivamente all’iscrizione anagrafica, vengono meno le condizioni che hanno determinato il diritto al soggiorno.
Il provvedimento è adottato dal Prefetto, anche su segnalazione motivata del sindaco, e prevede un termine per l’allontanamento che non può essere inferiore ad un mese. Unitamente al provvedimento e’ consegnata all’interessato “un’ attestazione di obbligo di adempimento” dell’allontanamento che il cittadino UE deve presentare  agli uffici di un consolato italiano presso il Paese in cui si reca a seguito dell’allontanamento. Il provvedimento non può prevedere un divieto di reingresso sul territorio nazionale. Se il cittadino UE viene sorpreso sul territorio dello Stato oltre il termine fissato nel provvedimento di allontanamento, e non dimostra che ha presentato l’attestazione al consolato italiano, è punito con l’arresto da un mese a sei mesi e con l’ammenda da 200 a 2.000 euro.
FONTE

Dagospia per aumentare la disinformazione allega una vignetta con didascalia:

VIGNETTA DELLA BILD – MERKEL VERSIONE SCROFA CHE ALLATTA I MAIALINI ITALIANI

Peccato che basta ingrandire l’immagine per accorgersi che la vignetta non ritrae la Merkel che allatta maialini italiani, ma la Merkel che allatta svariati Stati… e difatti si tratta dei PIGS:

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Acronimo utilizzato (anche sui mercati fino al 2010) per indicare 4 paesi dell’area Euro: Portogallo, Italia, Grecia, Spagna… acronimo a volte aumentato dell’Irlanda PIIGS, l’immagine però si riferisce ad articoli di un anno fa e nulla ha a che vedere con la notizia a cui viene collegata.

Ci siamo capiti? La smettiamo di disinformare? Con questo non voglio dire che vada tutto bene, tutt’altro! Nessuno dice che dobbiamo esser contenti di come stiamo e di come siano fatte le regole, è bello avere diverse opinioni, ma questo è gossip da Cronaca Vera, lezioni di diritto comunitario impartite da gente che l’Unione Europea non la voleva e rimpiangerà sempre il non esser rimasti il Bel Paese sole pizza e mandolino…non ha senso! Leggere su testate come WallStreetItalia informazioni economiche forse è interessante, leggere su DagoSpia delle feste dei vippini pure, ma l’informazione quella vera smettete di cercarla sul web italiano, esistono BBC e CNN, entrambi fuori dall’area Euro, ed entrambi con redazioni sparse nel mondo, abbastanza affidabili e razionali e con distacco dalle nostre politiche nazionali!

 
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