La lampada di Wood col telefonino

LEDLUCEuv

Il primo aprile è stata rimessa in circolo una bufala che in realtà circola già da qualche tempo.

Applica un pezzo di scotch sul telefono e poi lo colora. Quello che vede dopo è disgustoso.


 
Il fatto che sia stato diffuso il primo aprile dovrebbe essere chiaro sintomo del suo esser fuffa, ma qualcuno ancora si pone il dubbio. Il video è chiaramente montato ad arte, i fotogrammi finali che mostrerebbero il trono illuminato dalla black light sono scattate con una vera black light, quello che il telefonino con la torcia accesa vede è quanto mostra lo stesso video qualche secondo prima:
blacklight

Una lampada col vetro di Wood è un qualcosa di specifico, con determinate caratteristiche, non qualcosa si può fare con un rimedio alla McGyver. Sorry. Il procedimento è lo stesso usato per creare una lampada fluorescente (comunemente chiamata tubo al neon), con la differenza del tipo di vetro utilizzato.

L’effetto che si può ottenere a coprire il flash con lo scotch è solo quello di avere un effetto a luce violetta, nulla di più.

Il motivo? Perché ci sia una fluorescenza (l’effetto che mette in evidenza le macchie) occorre che la luce risponda a precise lunghezze d’onda. Il led bianco degli smartphone non risponde a queste caratteristiche. Uno dei commentatori sotto al video pubblicato su Instructables da una spiegazione tecnica completa al perché dell’impossibilità della cosa, evidenziando che con questo hack al massimo ci sarà un ridottissimo numero di coloranti a base di fosforo che potrebbero avere qualche fluorescenza sotto la luce blu del led.

Purtroppo i tanti siti che pubblicano video alla cosa, pur essendo pieni di commenti che ne spiegano l’impossibilità, anche a distanza di tempo non hanno rimosso il video o dato spiegazioni. I click prima di tutto, sempre i click.

Il sito che l’ha pubblicato in italia oltretutto è di quelli titpicamente acchiappaclick, si chiama perdavvero .com, ma di italiano ha solo testi e nomi, dietro al sito c’è un’azienda che si occupa proprio di creare contenuti virali per il web.

maicolengel at butac.it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!