La legge Mancino e l’omofobia

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Oggi (17 maggio) è la giornata mondiale contro l’omofobia. Come founder di questa pagina, mi sento in dovere di partecipare con questo articoletto. Lo devo ai tanti che ho conosciuto in quest’anno di blog: persone di diverse etnie, con diverse appartenenze religiose, diverse appartenenze politiche, e diverso orientamento sessuale. Alla fine lo diciamo da sempre: il mondo è bello perché è vario. E allora perché non cercare di difendere i diritti di tutta questa varietà?

In Italia esistono due leggi che parlano di discriminazione. La prima è del 1975, la n.654 Mancino Reale; la seconda è del 1993 (la legge Mancino) che così recita (fonte WIKI):

L’art. 1 (“Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”) dispone quanto segue: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, […] è punito:

  • con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
  • con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.”

L’ art. 2 (“Disposizioni di prevenzione”) stabilisce che “chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” come sopra definiti “è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila.” Inoltre lo stesso articolo vieta la propaganda fascista e razzista negli stadi, disponendo che “è vietato l’accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche alle persone che vi si recano con emblemi o simboli” di cui sopra. “Il contravventore è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno.”

L’art. 4 punisce con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000 “chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni.”

Fra le altre cose, questa legge protegge chi è di diversa razza, etnia, nazionalità e religione. Lo difende da discriminazioni e offese, attribuendo al fatto una valenza penale. In uno stadio, non posso esporre uno striscione che attacca un giocatore perché buddhista o cattolico o di razza diversa dalla mia, ma posso farlo se invece gli do del gay. A Bologna diciamo buson e fino ad oggi nessuno poteva dire nulla. Alcuni parlamentari da qualche anno stanno cercando d’implementare nelle due leggi già esistenti alcune modifiche contro l’omofobia. Finalmente, a settembre dell’anno scorso la Camera ha approvato il testo delle modifiche proposte. Adesso la patata bollente è passata al Senato.

Perché bollente? Perchè finora non si è ancora trovato un accordo sul testo definitivo da votare, e quindi sono 8 mesi che si discute in merito. C’è qualcuno che non gradisce la cosa, e protesta.

C’è chi lo fa in maniera chiassosa e violenta come le tante pagine che ben conoscete, visto quanto spesso finiscono qui su BUTAC.

C’è chi, invece, lo fa in maniera silenziosa come questi signori qui.

larepubblicaomofobia-sentinelle

Premessa: la protesta silenziosa è una forma di protesta che apprezzo molto più di quella chiassosa. Forse, se fatta da davvero tanta gente, farebbe anche molto più effetto, anche mediatico. Purtroppo, sono le ragioni della protesta a essere errate. Le Sentinelle in Piedi dicono di protestano PER difendere la libertà d’espressione:

In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato.  Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.

Ma come? La mia libertà d’espressione è già lesa! Io non posso aprire una succursale del KKK in Italia, sventolare una bandiera dove offendo una religione,  non sono libero di bestemmiare, aggredire verbalmente uno di colore diverso dal mio con motivazioni razziali senza incorrere in reato! Se davvero siete PER la libertà d’espressione quella totale, dovreste manifestare CONTRO la legge Mancino in toto. Permettereste così a chiunque di dire, fare e pensare quello che gli pare; che sia fondare un Ku Klux Klan italiano, o dare dello sporco NE**O a chiunque abbia il colore più scuro del nostro; appendere uno striscione blasfemo all’uscita dalle chiese.
Non credo farebbe piacere a tutti, giusto?

Una società evoluta non avrebbe bisogno di leggi in merito. Il rispetto tra persone sarebbe al di sopra di tutto, ma siccome la nostra è una società evoluta per modo di dire, ci vuole una legislazione che difenda i diritti di tutti, anche di chi ha orientamento sessuale diverso dal nostro.

Non trovo nulla di male in due persone che si amano, e non trovo nulla di male nel rispettarli. Non trovo nulla di male nel rispettare chi va in Chiesa o alla Sinagoga o in Moschea; rispetto il ragazzo di colore (nero, si è di colore nero di solito, ma anche “giallo”, “rosso”…) che mi offre gli occhiali da sole a 5 euro mentre passeggio e fuori piove. Magari dico “no grazie”, ma non lo mando a quel paese, no? Se insiste, poco importa di che razza/etnia/religione sia, lo mando a caghér: piove, che me ne faccio di un paio di occhiali da sole?!

Io sono per il rispetto, di tutti, sempre. Non posso commentarvi le differenze tra la normativa attuale e quella che verrà, dato che le stanno ancora discutendo. Vi rimando a questa pagina dove uno dei promotori della norma (Scalfarotto) ha creato una semplice guida che spiega in cosa consiste la legge. Quello che sarà dopo le modifiche del Senato, non è dato saperlo… per ora.

Noi razza umana abbiamo ampiamente dimostrato che questo rispetto non c’è: anche in presenza di leggi come la Mancino, o quella che sarà  la Scalfarotto-Leone, esisteranno sempre siti che inciteranno all’odio razziale, all’omofobia; contro quelli che tifano per Gesù e quelli che tifano Satana. Perlomeno queste cose dovranno essere giudicate sullo stesso piano; tutti devono godere degli stessi diritti e degli stessi doveri. Non mi permettete di urlare al mondo quanto io detesti tutti quelli di colore blu? Non vedo perché dovrebbe esser permesso di urlare che odiamo tutti quelli che amano la Nutella.

Tutto questo pezzo nasce dalle belle chiacchierate che ho avuto modo di fare con alcuni follower sui social networks. Una persona in particolare mi ha aiutato. Non serve che la nomini, sa che sto parlando di lei: continua la tua giusta battaglia… cavolo (cit.)!

maicolengel @ butac.it

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