La caravella portoghese, medusa assassina

MEDUSA

Nel febbraio scorso è apparso un minaccioso articolo su Il Messaggero a proposito di una tremenda “medusa killer” che terrorizza i bagnanti. Ne parliamo adesso perché, col ritorno della bella stagione, probabilmente qualche giornale lo ritirerà fuori…

medusa
Medusa killer in arrivo sulle spiagge italiane, provoca l’arresto cardiaco

La Physalia Physalis, detta Caravella portoghese, in realtà non è una medusa ma uno stranissimo “insieme animale” di individui di quattro tipi diversi: come dice il sito Scienze-Naturali.it,

Alcuni, i dattilozoidi, si sviluppano in lunghezza e formano tentacoli che raggiungono anche i 50 metri di lunghezza (normalmente sono sui 10 metri). Altri, chiamati gastrozoidi, si modificano a formare l’apparato di cattura e digestione del cibo. Poi ci sono i gonozoidi, cioè gli organi riproduttori (che sono singoli individui anche questi) e infine lo pneumatoforo che forma una sacca che può essere riempita di gas e che quindi permette alla colonia di galleggiare. Questo “organo” è trasparente ma anche colorato di blu, rosa o violetto.

L’habitat della Caravella Portoghese sono gli oceani tropicali e sub-tropicali, ma a volte le correnti la trasportano fino a diverse latitudini.

Un essere così strano e bello purtroppo è pericoloso non soltanto per i pesci di cui si nutre ma anche per l’uomo: le punture causano solitamente forte dolore, lasciando vere e proprie piaghe che durano anche due o tre giorni. Più raramente gli effetti avversi possono aggravarsi: febbre, shock anafilattico e problemi cardiaci e polmonari che in rarissimi casi hanno portato alla morte. Il sito Annals of Emergency Medicine riporta un caso avvenuto sulla costa atlantica della Florida nel 1987 in cui una persona morì per arresto cardiaco, e lo cita come il primo caso documentato di morte per questa causa.

Nel 2010 ci fu un caso in Italia: una donna morì in spiaggia a Villaputzu, in Sardegna, per la puntura di uno di questi animali, anche se, come riportato dal sito Ansa, secondo la tossicologa Maria De Giacomo del Centro antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma “sembrerebbe molto probabile che ci siano state cause concomitanti o una patologia pre-esistente, pur non potendosi escludere uno shock anafilattico”.

Ed è quello che si potrebbe dire di qualsiasi contatto che possa provocare uno shock anafilattico, che sia il contatto con una medusa qualsiasi o l’ingestione di un cibo a cui siamo allergici. Detto questo, ci sembra che parlare di “medusa killer” e di “allarme nel Mediterraneo” sia un po’ esagerato, per non dire poi della conclusione degli “esperti”: l’importante è non finire nei suoi tentacoli! Un po’ come dire: le auto sono pericolose, l’importante è non finire sotto le loro ruote…

Lady Cocca

Fonti:

Wikipedia

Focus

La Nuova Sardegna

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!