La Merkel e le notizie imbavagliate

Il sito di una radio ha pubblicato una notizia che sta velocemente trovando spazio su svariate bacheche. La notizia è di quelle tragiche, che da papà fatico a leggere senza provare sentimenti molto forti.

Germania: Migrante nigeriano decapita bimba di 1 anno e poi ammazza la madre della bimba. La Merkel imbavaglia media

Fonte della notizia (tradotta e ricopiata pari pari) è YourNewsWire, di cui ultimamente ci capita di parlare spesso. Questo però non significa che sia a tutti i costi una bufala. La notizia, purtroppo, è vera, o meglio la parte di notizia che racconta il macabro duplice omicidio non è una bufala. Quello che invece è bufala è la seconda parte, quella che vede protagonista Angela Merkel che avrebbe, a detta di YourNewsWire e del solerte traduttore della radio in questione, imbavagliato i media sulla storia.

Siamo di fronte a manipolazione dei fatti. Molto facile a farsi, basta prendere un episodio reale di qualche mese fa, colorirlo con l’attacco a un politico che non ci sta simpatico e les jeux sont fait. I protagonisti tanto erano già tutti perfetti: il migrante criminale, il bimbo innocente, bastava solo il cattivo governo che per difendere i migranti zittisce la stampa.

Ma basta cercare nei giorni in cui i fatti sono avvenuti per trovare svariate testate che riportano l’orrendo crimine. Sia note che meno note.

Questo ovviamente non giustifica il crimine, e mi auguro che l’assassino passi il resto dei suoi giorni in galera, visto che è stato arrestato subito dopo aver commesso il misfatto. Ma dare a intendere che la stampa tedesca sia stata zitta sul caso è manipolare i fatti, cercare facile indignazione, accusare qualcuno di qualcosa che non è. E questo è cercare di avvelenare il pozzo.

Ma ad alcuni fare questo piace moltissimo. Trovo i soggetti come gli autori di YourNewsWire siano sciacalli, che sfruttano tragedie per la loro personale agenda politica. Chi riprende i loro pezzi purtroppo sta sullo stesso piano, e nel nostro paese, come dimostrano gli articoli su BUTAC in merito, sono sempre di più. A me la cosa spaventa un poco.

maicolengel at butac punto it
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