La mozione Gelmini sull’obbligo vaccinale

Ci avete segnalato che su svariati siti legati ai movimenti antivaccinisti e alla disinformazione QAnon sta circolando da alcuni giorni un appello contro una mozione che è stata presentata e votata ieri alla Camera dei deputati.

I testi con cui circola questa protesta sono su svariati siti, ve ne riporto uno dei tanti:

Il giorno 22.09.2020 verrà messa a votazione la mozione Gelmini sull’obbligatorietà del vaccino antinfluenzale.Gli scriventi cittadini italiani intendono con questa mail informarLa circa la loro assoluta contrarietà. L’evidenza scientifica, inconfutabile, dimostra la scarsissima utilità ma al contempo l’enorme pericolosità dell’antinfluenzale.

Mozioni queste sconosciute

La prima cosa che vorrei chiarire, e che evidentemente non è particolarmente chiara ai tanti che stanno condividendo il loro sdegno nei confronti della mozione, è che non si tratta di nulla di vincolante. Come spiega anche Wikipedia:

La mozione parlamentare (generica) è uno strumento di indirizzo politico attraverso il quale la Camera o il Senato danno un indirizzo al Governo sul comportamento da tenere o le misure da prendere per affrontare una determinata questione. È un atto politicamente rilevante, ma che non comporta vincoli giuridici per il Governo che può assumersi la responsabilità politica di comportarsi diversamente dall’indirizzo indicato.

Non comporta vincoli giuridici… spero che queste quattro parole siano chiare.

Il testo della mozione

Ma andiamo oltre: cosa prevede la proposta di cui sono promotori i deputati di Forza Italia Gelmini, Mandelli, Bagnasco, Bond, Brambilla, Mugnai, Novelli, Saccani Jotti? Tutto il testo lo trovate qui, ma la parte importante sono i dieci punti finali che sono materialmente i punti su cui i deputati firmatari chiedono un impegno da parte del governo:

    1. ad adottare iniziative per introdurre l’obbligo vaccinale gratuito per tutte le categorie a cui oggi è raccomandata la vaccinazione;
    2. ad adottare iniziative per introdurre l’obbligo vaccinale gratuito, attualmente previsto solo «per medici e personale sanitario di assistenza in strutture che attraverso le loro attività sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali», a tutti gli operatori sanitari indipendentemente dall’età;
    3. ad estendere la raccomandazione alla profilassi vaccinale, che oggi è prevista per gli ultra sessantacinquenni, ai soggetti con più di sessant’anni;
    4. ad attuare, con urgenza, quanto previsto dal Piano nazionale delle vaccinazioni, prevedendo la collaborazione di tutti gli operatori sanitari, delle istituzioni scolastiche, delle università e dei mass media, anche per favorire e promuovere la cultura vaccinale, mediante l’organizzazione con cadenza ciclica di incontri con i genitori, convegni tematici, interventi mirati da svolgersi nelle scuole e nei luoghi di lavoro, finalizzati a una più estesa informazione sulle vaccinazioni, da conseguirsi anche tramite la consegna professionalmente assistita ai cittadini di materiale informativo tramite le farmacie;
    5. ad investire risorse per migliorare i servizi di prevenzione sanitaria e di promozione dei programmi vaccinali;
    6. a promuovere l’adozione, nel rispetto dei principi costituzionali dell’autonomia delle regioni e della libertà di scelta individuale, di provvedimenti legislativi per ripristinare un livello accettabile di sicurezza sanitaria, mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali, per garantire una copertura vaccinale uniforme in tutto il territorio nazionale;
    7. ad adottare iniziative per destinare le risorse economiche necessarie a sostenere e potenziare la ricerca scientifica;
    8. ad assumere iniziative per utilizzare a tale scopo le farmacie di comunità che, nella funzione di presidi sanitari polifunzionali del territorio, nell’ambito nel progetto della «Sperimentazione della farmacia dei servizi», possono essere siti vaccinali permanenti, previa disponibilità di spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario e con la presenza di medici eventualmente assistiti da infermieri o da personale sanitario idoneo, secondo modalità e specifici accordi da stabilire con apposita disciplina, per ridurre i tempi necessari alla somministrazione e consentire una più estesa copertura vaccinale della popolazione;
    9. a promuovere presso le regioni e le province autonome, per quanto di competenza, una disciplina omogenea circa il tempestivo approvvigionamento dei vaccini da parte dei medici, mediante appositi accordi da stipulare con le rappresentanze sindacali dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie;
    10. a presentare al Parlamento una relazione, con cadenza annuale, sullo stato della copertura vaccinale, sui dati epidemiologici e sull’impatto sanitario ed economico della patologia influenzale.

Se avete letto tutto dovrebbe essere abbastanza chiaro: l’obbligo a cui si fa riferimento non è per tutti, ma solo per le fasce d’età per cui al momento la vaccinazione è raccomandata e per quei soggetti che visto il lavoro che fanno dovrebbero vaccinarsi a priori. L’obbligo è visto nell’ottica di poter “scremare” il paziente che presenta sintomi compatibili con Covid-19 o ceppi dell’influenza più noti. Se è già stato vaccinato per la normale influenza ma ha sintomi comuni a COVID e influenza, secondo i deputati che presentano la mozione, è probabile che sia invece contagiato da Sars-Cov-2.

Precedenti

Lo stesso tipo di ragionamento è stato fatto a livello regionale, con risultati diversi, ad esempio in Lazio è stata approvata l’ordinanza per l’obbligo vaccinale, ed è stata confermata dal TAR. In Calabria un’ordinanza simile è stata sospesa sempre dal TAR. In Calabria però il TAR ha spiegato che se l’ordinanza non fosse regionale ma statale non sarebbe stata sospesa. Come riportano alcuni siti:

“Il Tribunale intendere premettere, anticipando sin d’ora quanto si svilupperò meglio ai §§ che seguono, che risulta fondato il primo motivo di ricorso, in quanto i trattamenti sanitari obbligatori, quale l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale, sono coperti da riserva di legge statale, alla stregua dell’art. 32, comma 2 Cost., letto in combinazione con l’art. 3 Cost. e l’art. 117, comma 3 Cost.. Ciò comporta l’accoglimento del ricorso, sebbene riconoscendo che il vizio riscontrato determina l’annullabilità e non la nullità dell’ordinanza impugnata. All’accoglimento dell’odierno ricorso, dunque, non potrà essere ricondotto alcun significato diverso dall’affermazione che non spetta alle Regioni, ma eventualmente solo allo Stato, l’imposizione di un qualsivoglia obbligo vaccinale

Vediamo ora le affermazioni che vengono fatte dai contrari al vaccino antinfluenzale:


Ci riportano che:

Il vaccino antinfluenzale, in particolare il tertavalente, oltre a non essere efficace, presenta addirittura un’associazione con il rischio di ricoveri e decessi. Aumento medio del 47% dei ricoveri per complicanze (influenza e polmoniti) e del 12% di decessi per gli anziani. Uno studio del Pentagono rivela che i vaccinati hanno un rischio maggiore del 36% di contrarre il COVID-19

Fonti? Secondo l’infografica sarebbero ISS e Pentagono. Ma quando vado a cercare la prima fonte che trovo risulta essere un testo redatto dall’Ordine Nazionale dei Biologi, Ordine che, purtroppo, conosciamo fin troppo bene. È vero che quel testo riporta tra le fonti anche l’ISS, ma non è l’ISS a sostenere che i vaccini non siano efficaci e aumentino del 12% i decessi e del 47%  i ricoveri, bensì lo stesso ONB, o meglio una revisione degli studi presentati dalla Cochrane collaboration nel 2018 sul vaccino antinfluenzale. Studi che mostrano come il vaccino inattivato non faccia miracoli, ma nemmeno che porti a morire un 12% in più di persone rispetto ai non vaccinati.

E lo studio del Pentagono? È un falso, e questo la dice lunga sull’attenzione con cui chi condivide questa robaccia seleziona cosa dare in pasto ai propri follower. Un falso già confutato da tempo da Poynter, l’associazione internazionale di fact-checker.

Obbligo o raccomandazione, cosa conviene?

Ma andiamo oltre, durante la discussione generale sulla mozione presentata dalla Gelmini hanno parlato in tanti. Io me ne sono ascoltati un po’, per capire come fossero schierati i fronti. Ho trovato molto interessante l’esposizione del dott. Marco Bella. Lui ha detto cose che conoscevamo già, ovvero che l’obbligo non è detto che faccia aumentare il numero di vaccinati. Perché gli esitanti alla vaccinazione saranno comunque spaventati, specie se quello di cui hanno timore è appunto un obbligo.

Io posso anche trovarmi d’accordo con questo concetto, ma come all’epoca della legge Lorenzin, sempre sull’obbligo vaccinale, abbiamo un problema. Sono almeno cinque mesi che si parla di questa mozione, e comunque che si parla dell’utilità di aumentare il numero dei vaccinati con l’antinfluenzale. Non ho visto campagne stampa che spiegassero bene che il vaccino antinfluenzale  non ha nessuno dei rischi che invece sono sostenuti dai contrari al vaccino. No, ho visto giornalisti enfatizzare ogni notizia che porta lettori. Come già avevamo visto anni fa. Perché tante, troppe redazioni si sono vendute alla divinità del click, infischiandosene completamente dei danni che fanno coi loro articoli. E il governo ha sempre l’affanno. Il Parlamento intero avrebbe dovuto schierarsi a favore del vaccino antinfluenzale, allontanando quelle mele marce (che sono una minuscola minoranza) di antivaccinisti presenti tra i loro banchi. E invece si permette che organizzino convegni nelle sale istituzionali, senza che sia fatta una vera opposizione.

L’impressione è che a nessuno gliene freghi nulla.

Non sono in grado di aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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