La mucca morta di crepacuore

...una lacrima strappastorie

Un amico mi ha segnalato un post social che da aprile continua a generare interazioni. Un post che mostra la foto che vedete sopra.

E che nel testo riporta queste parole:

Lei era una mucca, una mucca e basta, però era lì quando hanno portato via il suo vitellino in un camion. Lei lo sentiva piangere e allora si è messa a correre e a correre, ed il cuore batteva forte e le mancava il fiato, le mancavano le forze, e poi è caduta a terra. È morta così, col suo numero giallo all’orecchio, sotto le ciglia chiuse il ricordo del suo cucciolo. È difficile farvelo comprendere il dolore che si prova. La compassione non può essere selettiva se il dolore è uguale per tutte le creature.

Prova che le cose stiano come raccontato? Nessuna. La foto circola in rete almeno dal 2016, dal 2018 la si vede girare su siti animalisti con la stessa descrizione che viene usata anche oggi. Lo spirito critico dovrebbe venirci subito in aiuto. Se quanto raccontato fosse la verità di immagini simili ce ne dovrebbero essere migliaia, visto quanti vitellini vengono annualmente separati dalle loro mamme. E invece sono cinque anni che principalmente circola sempre la stessa foto. Il raziocinio dovrebbe farci capire che le cose non sono proprio come ci vengono raccontate.

Non voglio sostenere che le mucche non provino nulla quando gli vengono portati via i vitellini, non lo so, come non lo sanno gli animalisti che fanno circolare questa foto con quel testo. Non esistono prove provate di cosa passi per il cervello di una mucca. Se cerco testimonianze non di animalisti trovo svariati contadini riportare le loro personali esperienze e raccontarci che di base a loro sembra che l’animale superi il distacco in poco tempo. Questo significa che comunque anche loro notano che l’animale ha una reazione al distacco, ma che la stessa è di breve durata, non così grave da provocare un infarto.

A oggi studi che ci dimostrino le cose in maniera definitiva non ce ne sono, c’è un dibattito scientifico su quanto possano o meno provare “emozioni”. Ma diffondere immagini come quella qui sopra sostenendo quanto riportato nel post è sbagliato.

Un’amica che di mestiere è medico veterinario mi riporta:

…per quel che ho visto io di bestiame, è una manza. Quindi probabilmente primo parto o manco quello. E da quello che vedo al pascolo regolarmente, sta ronfando. Piuttosto, notevole che se ne stia distesa a quel modo, è indicazione di grande rilassatezza. …Poi, oh, è un primo piano della testa, difficile sapere se ho ragione al 100%. Ma dire “è morta”, questo è raccontare favole.

L’umanizzazione troppo esagerata dei comportamenti animali è frutto di una disneyzzazione che va avanti da anni. Senza però che la scienza abbia dimostrato che i comportamenti animali siano davvero simili a quelli umani.

Basta cercare in rete per trovare altre immagini di mucche a cui potremmo associare la descrizione di individui morti di crepacuore, peccato che invece siano tutte mucche dormienti.

Quella che è la bibliografia di riferimento sul tema la trovate ai seguenti link:

C’è un testo che viene fatto circolare molto sul tema, è appunto un testo che non segue il metodo scientifico, apparso su Psychology Today, lo trovate qui. Si tratta di una disamina basata principalmente su opinioni personali.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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