Il flauto a scuola, la musica e il Corano

FLAUTO SCUOLA MUSULMANI ritmo

Premessa: quella che segue non è una “sbufalata”. La notizia è vera e la mia scarsa conoscenza delle interpretazioni del Corano purtroppo non mi permette di approfondire quanto vorrei.

La notizia mi aveva incuriosito al punto da girare, studiare, cercare di capire. Non sono venuto a capo di molto, se non di mie personalissime conclusioni, che non hanno molto a che vedere con BUTAC. (Alla fine questo è il mio piccolo blog, quindi, se siete solo interessati ad articoli strictly bufala, procedete oltre – qui non c’è nulla da vedere).

La notizia ci viene presentata così:

No al flauto a scuola, lo vieta il Corano

Scoppia il caso a Guastalla: tre famiglie musulmane vogliono ritirare i bambini dalle lezioni di musica

TGCom ha aperto con questo titolo l’8 dicembre. Sulla stessa falsariga, tante altre testate nazionali. Prima di proseguire ad indagare su quanto ci sia di vero sul divieto della musica nella religione islamica, vorrei chiedere a tutti voi una cosa.

La scuola è incominciata a settembre, l’educazione musicale nelle scuole primarie esiste da qualche anno. Come mai la notizia invece che trovare spazio sui giornali  all’inizio dell’anno scolastico gira a dicembre?

Non metto in dubbio che ci possano essere dei genitori che non vogliano che i figli imparino a suonare il flauto. E non metto in dubbio che esistano siti, qui in Italia, che mettano a disposizione moduli di richiesta per chiedere l’esenzione dalle ore di educazione musicale. Ma che siti sono?

Quello che trovo è un sito gestito da italiani convertiti alla religione islamica. Sembra molto completo e si addentra nelle interpretazioni del Corano prediligendo una linea tradizionale conservatrice. Lo spirito del sito non ha nulla da invidiare a quello delle Sentinelle in Piedi e guarda caso, uno degli articoli più in evidenza ci spiega la teoria gender e come la stessa stia facendo danni nel nostro paese.

Nulla da invidiare alle Sentinelle, davvero. Come esistono siti italiani che mettono a disposizione documenti per richiedere l’esenzione dei propri figli dai corsi d’educazione sessuale, esistono altri siti che danno documenti per l’esenzione dall’educazione musicale. Due facce di una stessa medaglia. L’estremismo religioso, tutto il mondo è paese, ma lo sapevamo già.

La mia vicina di pianerottolo viene dall’Iran ed è musulmana. Vive col suo fidanzato italiano e cattolico, fa l’albero di Natale, canticchia musica leggera mentre fa le faccende di casa. Quasi tutti i siti dove vengono date linee guida su come seguire il Corano concordano: la musica di per sé non è illegale. In determinate occasioni, il Corano stesso spiega che sia qualcosa di gioioso che serve ad innalzare lo spirito di chi la musica la suona e di chi la musica l’ascolta.

Il problema può venire se il pezzo che si sta suonando/cantando:

 …encourage indecency, fahisha, or glamorize elements of evil, or disbelief, or hypocrisy, or shirk, etc.; or songs which are sung by women when in the company or presence of non-mehram men; or songs being sung with illegal string music, etc.; then all such songs and all such singing would be deemed prohibited in Islam.

e ancora:

It is haram to play musical instruments and to listen to them at places where sins are committed and alcohol is consumed. Although the Messenger of Allah plugged his ears with his fingers upon hearing the shepherd’s flute, he did not order ‘Abdullah bin ‘Umar, who was with him, to do likewise. This event shows that it is not haram to hear the sound of a musical instrument unavoidably. It is haram to play musical instruments for entertainment at places where there is alcohol, playing, dancing, and women. It is permissible to play the drum ateids, in wartime, on the way to pilgrimage, at sahur time, and at wedding ceremonies. [It is permissible to have musical bands play at schools or at national and political functions.] (Hadiqa)

Non è propriamente la musica a venir considerata illegale, bensì i testi e i luoghi in cui la si suona/ascolta che possono essere non graditi da Allah. Testi che inneggiano ad atteggiamenti che non credo vengano insegnati ai bambini alla scuola primaria. Poi ci sono gli strumenti che sarebbero vietati, tra cui il flauto, ma anche i tamburi e gli strumenti a corda.

Come la mettiamo con Cat Stevens, oggi Yusuf Islam?

NazrulIl Corano non è sempre facile da venire interpretato, ed è vero che in certi passaggi sembra che venga demonizzato l’uso del flauto.
Anche se girando online si trovano musicisti di religione islamica che lo suonano anche bene! A dirla tutta, esistono anche personaggi noti al mondo islamico, come Kazi Nazrul Islam, il quale suonando il flauto (e scrivendo poesie) ha raccontato una generazione.

La tempistica della notizia e i modi in cui è stata data mi fanno pensare che dietro ci sia un chiaro intento disinformativo che vuole portarci a credere che la cosa sia generalizzata per cavalcare l’odio post-Parigi.

Non amo gli estremismi e reputo che le famiglie di quei bambini avrebbero dovuto pensarci prima, invece di lamentarsene ad anno già incominciato (se così han fatto, ma ho dubbi sulle tempistiche). Non posso scavare più a fondo sulla notizia in quanto nessuno alla direzione scolastica mi ha dato risposte esaurienti sull’argomento.

Basta guardarsi attorno per vedere che sono tanti i musulmani che ascoltano musica. Esistono tanti musicisti musulmani anche in occidente. Volete qualche esempio? IceCube, Mos Def, Jermaine Jackson, Busta Rhymes, Janet Jackson, Akon. Tutti dannati?

Io ho seriamente paura che questo cercare di spingere i toni polemici, di evidenziare ed estremizzare ogni differenza, ogni anomalia, non faccia bene ad una qualsiasi integrazione tra i popoli, non aiuti in alcuna maniera un futuro di pace.

Concordo che se davvero qualcuno ha proposto di eliminare l’educazione musicale in una scuola statale italiana per questioni di fede religiosa, forse poteva pensarci prima d’iscrivere i figli a scuola, ma c’era davvero bisogno di riportare un caso del genere con tutta questa enfasi? Come mai la stessa indignazione non si è avuta quando tanti italiani minacciavano di ritirare i figli da scuola se non si cancellavano i famosi corsi gender?

In Italia ci sono tantissime famiglie musulmane, con figli che vanno a scuola. Tre, quattro, anche dieci casi come quello descritto sono e restano una  minoranza. Trasformarli nella norma è solo per spingere l’acceleratore sulla xenofobia, per parlare alla pancia e non alla testa dei lettori. Per convincere anche i moderati che questa è l’invasione, che dobbiamo difenderci.

Non è il giornalismo che vorrei vedere, pur concordando nel “condannare” chi vorrebbe intromettersi nel nostro sistema scolastico sulla base di una religione, qualunque essa sia. Io credo che sarebbe molto bello se tutti i giornalisti rallentassero un po’ il ritmo, si fermassero a riflettere sulle conseguenze di quanto stanno scrivendo, a breve e a lungo termine. Non ne facessero sempre una mera questione editoriale, o ancor peggio di fede politica.

Aizzare ed indignare funziona sia da un lato che dall’altro, gli estremismi si somigliano. Perché stuzzicare la minoranza bigotta ed estremista dei musulmani che vivono nel nostro paese, attaccando indiscriminatamente tutta la comunità?

maicolengel at butac.it

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