La Nestlé, l’acqua e i siti da boicottare…

NESTLEACQUA

Eh sì, perché mi sono proprio rotto le scatole: vedo pagine che inneggiano al “boicotta di qua, boicotta di là”… e poi, tra una ca**ata e l’altra, infilano dentro pubblicità ai propri prodotti, in  questo caso BIO; alle proprie “cure naturali”, al 90% fuffa…
Io posso anche capire il boicottaggio di un’azienda per motivazioni reali o ideali, ma qui è diverso!

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Lui è Peter Brabeck – NESTLÈ – Già padrone del 70% dell’acqua – “Secondo lui gli esseri umani non dovrebbero avere diritto all’acqua”

Si tratta di DISINFORMAZIONE che circola da un anno abbondante, già smentita un po’ ovunque. Ciò dimostra ampiamente come il sito che la diffonde NON sia interessato a VOI come lettori – solo come uTonti a cui dare in pasto fuffa purché clikkino sulle pubblicità di altra FUFFA che, in questo caso, è prodotta e venduta da loro stessi. Intanto partiamo col dire che l’immagine in italiano l’ha realizzata qualcuno poco pratico con i virgolettati: si tratta di citazioni, parola per parola. Ovviamente questa frase riportata non può averla detto il CEO della Nestlé:

Secondo lui gli esseri umani non dovrebbero avere diritto all’acqua

Ma questo è tanto per fare i precisini e per dimostrare quanto poco contiate per questa gente. Così poco, da non aver nemmeno fatto lo sforzo di riportare la frase nella maniera corretta come nell’immagine americana:
 

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dove il virgolettato riportava proprio una frase del CEO.

Access to water should not be a public right
L’accesso all’acqua non dovrebbe essere un diritto pubblico

La frase non è inventata, o meglio: Brabeck ha detto qualcosa di simile, ma in un contesto decisamente più ampio. Il video da cui viene la cosa è questo qui:

Brabeck inizia a parlare d’acqua al minuto due 

e spiega chiaramente che il mondo è diviso in due. C’è chi vede l’acqua come una risorsa che deve essere pubblica sempre e per tutti, e chi invece vorrebbe l’acqua come qualsiasi altro prodotto, totalmente privatizzata. Lui si pone a metà strada tra queste due correnti: da un lato trova giusto che i paesi capaci di permettersela paghino il giusto prezzo, mentre trova importante che quelli che non possono permettersela godano di migliore accesso. La frase per me è abbastanza chiara e anche condivisibile, specie se seguita dalla visione di quest’altro video,

dove Brabeck cerca di spiegare quello che intendeva nel precedente.
L’acqua è una risorsa preziosa che sembra illimitata e gratuita, ma non lo è. Lo sappiamo tutti che senza tubature e impianti, noi nel 2014 saremmo ancora costretti a recarci ad una fonte. Quelle tubature, quei sistemi che filtrano e portano l’acqua nelle nostre case hanno costi di mantenimento, non sono certo gratuite. Ci sono zone del mondo dove nonostante i tubi e i rubinetti manca la “sostanza”. Ce ne sono altre dove la stessa acqua è usata per lavarci le auto e riempirci le piscine. Chi può permettersi di “sprecarla per lavarci l’auto”, secondo Brabeck, è giusto che la paghi, mentre chi nemmeno ha accesso ad una fonte è giusto che ne venga dotato. Il concetto non è così difficile, mi sembra; in certi casi è anche condivisibile. Ma questa è la mia personale opinione.
Fate attenzione a questa gentaglia, state lontano da queste pagine! Non vi meritano, non gli interessate se non come clienti. Nove volte su dieci, gli entusiasti dei loro prodotti che vedete commentare sulle stesse pagine, sono gli stessi creatori che usano dieci, cento, mille profili diversi… solo per cuccare qualche ulteriore uTonto.
A proposito, la Nestlé ha anche rilasciato un comunicato stampa, che trovate qui , oltre al video di Brabeck.
Per concludere, qualche considerazione – stavolta davvero personale. Non ho niente in contrario a chi predilige il “piccolo” al “grande”. Io stesso, con Butac, sono una nicchia; chi legge i miei modesti articoli ha scelto di andare nel negozietto sotto casa, invece che rivolgersi alla grande distribuzione. Nel mio piccolo cerco di fornire un servizio, ma rispettando una certa etica, che non tutti hanno colto. Non sempre “piccolo” e “indipendente” sono sinonimi di “buono”. Io stesso fatico a reputarmi tale, ma c’è sempre ampio spazio per migliorare. Ultimamente in rete sono proprio i “piccoli” e “indipendenti” a spacciare più disinformazione, a fare più danno, usando il canale social in particolar modo. Vi scongiuro, anche se vi fidate di questa gente, quando vedete immagini così… fate uno sforzo. Non condividete perché “tanto la Nestlé fa schifo”: usate quel pensiero critico che tenete nascosto. Vi prego, so che ne siete capaci.
Giusto per avere un’idea dei lettori di pagine come quella in questione, questi sono alcuni dei tanti commenti sotto al post della Nestlé…
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