La politica e l’opportunismo

Verifichiamo la mappa dei Paesi che hanno adottato il Green pass

Ci sono soggetti, come un candidato di Fratelli d’Italia per il mio Comune, che da alcuni giorni spingono a far circolare quest’immagine:

Dove si vede la mappa del mondo con la frase in evidenza:

Mappa dei paesi che hanno adottato il Green Pass

E questo testo come accompagnamento:

E nulla volevo solo far notare alle pecore di essere delle pecore

Siamo di fronte all’ennesimo caso di disinformazione politica fatto da pigri, perché per verificare che l’immagine che si stava condividendo era errata ci volevano pochissimi secondi. Secondi che evidentemente certe fazioni politiche non hanno o non vogliono impiegare, consci che tanto i loro follower mai andranno a controllare e, per rimanere in argomento, come pecore si fideranno del primo che ha belato nel gregge (l’importante è che nel suo belare dia delle pecore agli altri).

Il Green pass altro non è che il EU Digital Covid Certificate, colloquialmente chiamato anche solo Covid certificate. Viene usato in tutti i Paesi membri per regolare l’accesso di persone provenienti dall’estero. Alcuni Paesi con controlli più o meno restrittivi, ma in tutta Europa ci si è attrezzati con le app di lettura. Quello che non è uguale su tutto il territorio europeo sono i controlli e le restrizioni nei locali o sul luogo di lavoro. Lì sì che le cose possono davvero cambiare da Paese a Paese.

Ad esempio vi raccontavo la settimana scorsa di come Danimarca e Spagna (non segnate in rosso nella mappa qui sopra) l’avessero istituto ben prima che in Italia, con controlli come da noi, e che dopo alcuni mesi si siano decisi a toglierlo, anche grazie a una forte campagna vaccinale che ha portato le percentuali di vaccinati sopra le nostre.

Esiste un sito che i soggetti che vogliono fare politica potrebbero imparare a usare prima di pubblicare contenuti non verificati. Il sito lo trovate qui, esiste pure la app, ed è aggiornato con le misure in atto nei Paesi membri, che a oggi ci mostrano che:

Austria: un “entry test” è obbligatorio per accedere a hotel, ristoranti, pub, discoteche, parrucchiere, truccatore, massaggiatore, teatri, concerti, stadio di calcio, e anche per palestre e piscine. L’entry test è di fatto un EU Covid certificate, che è anch’esso accettato.

Belgio: non ci sono particolari restrizioni legate al Covid certificate.

Bulgaria: ci sono alcune restrizioni che limitano il numero di persone nei locali, ma basta che il locale richieda il Covid certificate all’entrata perché le limitazioni sul pubblico decadano.

Croazia: poche restrizioni, il Covid certificate pare sia richiesto solo per entrare nel Paese.

Cipro: anche Cipro ha il suo Green pass, chiamato Safe pass, da esibire nei ristoranti, hotel, bar, caffè, chiese, teatri, cinema, centri commerciali, palestre, case di riposo, saloni di bellezza, spiagge, negozi di cibo, siti archeologici…

Czechia: poche restrizioni, il Covid certificate pare sia richiesto solo per entrare nel Paese.

Danimarca: dal 10 settembre sono cadute le restrizioni, che però erano in atto da mesi, incluso il Covid certificate.

Estonia: anche qui per andare al ristorante e in altre location è richiesto il Covid certificate, come in Italia.

Finlandia: poche restrizioni, il Covid certificate pare sia richiesto solo per entrare nel Paese.

Francia: le cose funzionano più o meno come da noi, con alcune restrizioni eliminate per le regioni dove ci siano i contagi sotto determinate soglie.

Germania: la regola generale è che andrebbe usato il Covid certificate o prova di vaccinazione (come da noi) in molti luoghi al chiuso. Con, però, la possibilità per i vari distretti di allentare a loro piacimento questa restrizione.

Grecia: anche qui per ristoranti al chiuso e altre attività è necessario mostrare il Covid certificate.

…e poi ammetto di essermi stufato, perché quando su 12 Paesi controllati 8 hanno l’equivalente del Green pass non vedo perché devo andare avanti nell’analisi. O meglio, non vedo perché il caro candidato al consiglio comunale di Bologna non se ne sia preoccupato prima di pubblicare il posterino con una mappa che, perlomeno per l’Europa, riporta dati errati. Vedete, chi si comporta così e dal suo profilo social diffonde disinformazione non è soggetto che merita fiducia.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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