La principessa cattiva

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Ci segnalano un articolo de “Il Messaggero” (non del Corriere di Roccacannuccia) a proposito di una storia che sarebbe avvenuta a Parigi:

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«Bisogna ucciderlo questo cane, non merita di vivere»: una principessa saudita in trasferta a Parigi avrebbe ordinato ai suoi gorilla di massacrare di botte un artigiano locale venuto ad effettuare dei lavori di ristrutturazione nella sua casa dell’avenue Foch, a due passi dall’Arco di Trionfo e dagli Champs-Elysées. La ricchissima ereditiera di Re Khaled, l’ex monarca dell’Arabia Saudita, avrebbe scatenato i suoi guardaspalle contro il francese reo di aver scattato alcune foto della stanza che si apprestava a ristrutturare. Per la donna non ci sono dubbi: voleva rivendere quelle foto ai giornalisti ma lui si difende dicendo che realizzare alcuni scatti prima di avviare i lavori fa parte della sua professione. Secondo il racconto della vittima, che ha denunciato tutto alla polizia, uno dei bodyguard della principessa lo ha colpito con un pugno sulla tempia prima di bloccargli le mani. Ha poi ordinato all’artigiano di inginocchiarsi e di baciare i piedi della principessa, ma lui si è opposto duramente ricevendo altri colpi. Secondo la polizia, al momento della sua testimonianza, le tracce delle violenze erano ancora ben visibili. L’uomo parla di un calvario durato quattro ore, poi uno degli inservienti della discendente del Re Saudita ha fatto una fotocopia della sua carta d’identità e lo ha avvertito di non farsi più vedere nella zona.

La storia ci sembrava talmente strampalata che abbiamo fatto qualche ricerca online.
Effettivamente parecchie testate francesi ne parlano, dalle più serie come Le Figaro e Libération
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a quelle che, secondo noi, sono praticamente l’equivalente di VoxNews e ImolaOggi in versione francese:
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Si noterà come i primi due giornali mantengano uno stile abbastanza neutro “L’artigiano ha sporto denuncia affermando…”, mentre le testate più facinorose dimostrino una granitica certezza che i fatti accaduti siano veri: “Una principessa saudita fa sequestrare un artigiano parigino” e “Una principessa saudita ordina di uccidere un cane di artigiano parigino”.

La denuncia dell’anonimo artigiano ha avuto come seguito l’arresto di una delle guardie del corpo, che però tramite il suo avvocato si difende negando tutto.

Sinceramente, neanche a noi farebbe piacere che uno sconosciuto fotografasse casa nostra: che fine faranno quelle foto? Chi le vedrà? E se l’artigiano le facesse vedere a qualche malintenzionato che poi, conoscendo perfettamente gli ambienti, viene a svaligiarci casa? Tutto questo sarebbe stato forse evitato se l’uomo avesse chiesto il permesso prima di scattare, perdendo magari dieci minuti a spiegare l’utilizzo che avrebbe fatto delle immagini.

Tuttavia, parafrasando il famoso intercalare di Antonio Lubrano, “la domanda sorge spontanea”: a che scopo il Messaggero ha dedicato addirittura una pagina online ad una storiella così esile della quale, ce ne scusino l’artigiano e la principessa, francamente non si vede cosa possa importare agli italiani? Non vorremmo che si trattasse del solito razzismo strisciante, volto a cogliere qualunque occasione per mettere in cattiva luce chi proviene dal Medio Oriente, sia che venga col barcone che con il jet privato extralusso…

Lady Cocca
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