La senatrice, il farmacista e i vaccini

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Ci sarebbe da ridere non fossimo di fronte a un problema serio. Ci divertiamo a prendere in giro Trump per le sue ripetute gaffe, quando dovremmo preoccuparci dei politici di casa nostra.
Un amico ieri mi ha segnalato un post sulla bacheca social di un membro del Senato della Repubblica Italiana, Paola De Pin. La senatrice è uno degli ultimi “acquisti” del Senato, eletta nel 2013, come senatrice della XVII legislatura della nostra Repubblica coi voti del Movimento 5 Stelle. Lo stesso anno, lasciato il Movimento, dà vita al GAP, poi divenuti GAPP (forse perché l’acronimo precedente suonava molto come Gruppi d’Azione Partigiana? Chissà). Nel 2014 però ci ripensa e lascia anche i GAPP per aderire a Italia Lavori In Corso. Nel 2015 passa alla Federazione dei Verdi, con il nostro amico senatore Pepe. Ma nel 2016 si cambia ancora una volta, insieme a Monica Casaletto crea Euro-Exit all’interno del gruppo GAL. A maggio 2016 aderisce ad Alternativa per l’Italia, che lascia a novembre, per aderire al suo partito di riferimento attuale, Riscossa Italia, movimento politico sovranista e anti-europeista. Sovranista e anti-europeista, in 4 anni ha cambiato più movimenti che io tastiere. Vabbè, andiamo avanti.
Il post è molto semplice, un’intervista tra la senatrice e Stefano Montanari, dottore in Farmacia con una tesi in Microchimica. Si tratta di un post pubblico (anzi, per essere esatti sono tre), si potrebbe riportare per intero, ma è lunghissimo. Sono 35 domande a cui Montanari risponde, tutti argomenti che qui su BUTAC sono stati già visti e rivisti, nulla di nuovo, nulla che non sia già stato trattato, debunkato, spiegato da medici, scienziati o anche solo da demistificatori come noi.
Quindi invece che riportarvi tutte le domande vi evidenzio, senza quasi commento, quelle che più hanno attratto la mia attenzione.

Paola De Pin: E’ vero che far le vaccinazioni di gregge, protegge gli immunodeficienti?
Stefano Montanari: La cosiddetta “immunità di gregge” è la bufala di maggior successo dell’industria farmaceutica e di tutta la corruzione che ruota intorno ai vaccini. È un’idea non sorretta da alcun dato epidemiologico e, anzi, l’epidemiologia letta in modo oggettivo nega la sua esistenza. Inoltre, sono proprio gli immunodeficienti a soffrire maggiormente delle vaccinazioni di massa, dato che spesso sono proprio i vaccinati a diffondere la malattia, cosa ampiamente testimoniata dalle varie epidemie a livello mondiale.
Paola De Pin:Vede correlazioni tra vaccinazioni e disturbo dell’apprendimento?
Stefano Montanari: Si tratta di un’ovvietà. Legga ciò che è riportato dal Journal of Translational Sciences [http://www.cmsri.org/…/MawsonStudyHealthOutcomes5.8.2017.pdf]: i bambini vaccinati hanno disturbi dell’apprendimento per il 520% in più rispetto ai non vaccinati. Le assicuro che non è un caso.

[message_box title=”Lo studio del JTS è stato ritirato due volte” color=”green”]Piccolo aneddoto, lo studio che linka Montanari è stato ritirato per ben due volte quest’anno. Persino i colleghi americani di Snopes ne hanno dovuto parlare visti i tanti che, come Montanari, avevano preso a citarlo come prova di cose che in realtà lo studio non provava, se non tramite trucchi e imprecisioni! [/message_box]

Paola De Pin: Secondo Lei il fenomeno autismo è correlato alle vaccinazioni?
Stefano Montanari: Non ci sono dubbi, e le sostanze inquinanti contenute sia per volontà del produttore sia, come le particelle, per caso nei vaccini ne sono la causa principale. L’articolo del Journal of Translational Sciences che ho citato riferisce come i vaccinati si ammalino di autismo per il 420% più dei non vaccinati. Ancora una volta, non è per caso.
Paola De Pin: Le conclusioni del gruppo di esperti dell’ANSM sono che il Suo studio è criticabile sul piano metodologico e scientifico, particolarmente riguardo alla Sua interpretazione dei risultati.
Stefano Montanari: Già chiamarli esperti è fuorviante. I personaggi hanno semplicemente mostrato la loro incompetenza e si sono rifugiati goffamente dietro la loro monumentale ignoranza. Non parlo di malafede, sia chiaro, ma solo d’ignoranza. Noi abbiamo invitato questi personaggi a confrontarsi con noi e, anzi, ad assistere ad un’analisi. Senza che ci si possa sorprendere, quelli se la sono data a gambe.
Paola De Pin: Che rapporto c’è tra la vaccinazione antipolio e il virus SV40?
Stefano Montanari: Il virus della scimmia SV40 veniva dai reni di Macacus rhesus che un tempo servivano a produrre l’antipolio. Si tratta di un virus che convive pacificamente con la scimmia ma che nell’uomo è un cancerogeno. Iniettato, quello se ne sta quatto quatto nell’organismo umano fino a che non si verificano le condizioni opportune perché si manifesti, e la manifestazione è quella di indurre alcune forme di cancro. Perché quelle condizioni esistano possono passare molti anni e, allora, chi andrà a mettere in relazione il cancro con il vaccino? Ma ci sono anche casi meno gravi come quello, in un certo senso molto simile a quello dell’SV40, legato alla vaccinazione contro la varicella. I vaccinati porteranno per sempre nel loro organismo la possibilità di ammalarsi del cosiddetto fuoco di San’Antonio, una malattia molto dolorosa innescata dall’Herpes zoster.

[message_box title=”SV40, il “virus del cancro”” color=”green”]
Qui Montanari non dice cose errate, peccato ne ometta. È vero che anni fa fu usato un vaccino che conteneva l’SV40, come riportavamo qualche anno fa:

è vero che dal 1955 al 1961 un’azienda americana (American Home Products ) aveva prodotto e venduto milioni di dosi di vaccini contenti un virus denominato SV40 (con potenziali rischi di sviluppo tumori), ma è anche vero che prima del 1962 non vi erano test per rilevarlo, e appena la cosa fu notata s’introdussero test che vengono applicati da allora sui lotti di vaccini venduti in Europa, negli Stati Uniti e tanti altri! Va detto inoltre che le persone inoculate coi vaccini infetti hanno potuto esser trattate con farmaci, in quanto i tumori causati da virus sono quasi sempre debellabili in maniera MOLTO più semplice degli altri.

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Paola De Pin. I vaccini aumentano il rischio allergie, asma e dermatiti?
Stefano Montanari: E non di poco, contenendo allergeni e adiuvanti che rendono possibile l’instaurazione dell’allergia. Sempre rifacendomi all’articolo che ho citato, le allergie nei vaccinati superano del 3.010% quelle a carico dei non vaccinati.

[message_box title=”Quell’articolo del JTS” color=”green”]
Giusto per capirci, riporto da Snopes:

Mawson, who signed a petition called “We Support Andrew Wakefield,” alleged in a 2011 lawsuit that he lost an academic post due to his views on vaccine safety. (That lawsuit was dismissed.) Mawson’s vaccine study was funded by two anti-vaccine groups: Generation Rescue, founded by anti-vaccine activist Jenny McCarthy, and the Children’s Medical Safety Research Institute, founded by vaccine skeptic Claire Dwoskin. Web sites such as Age of Autism ran ads calling for donations to Generation Rescue, containing an explicit statement that the money would go toward funding the study. The journals that published the study are just as a problematic as the donors, though for different reasons: both journals have been accused of predatory practices. These types of journals profit from academia’s relentless focus on publication by charging large publishing fees in lieu of editorial oversightTranslational Science charged Mawson et al $2,000 to publish their study.
Mawson (autore dello studio ndr), tra i firmatari di una petizione chiamata “Noi supportiamo Andrew Wakefield”, ha affermato in una causa del 2011 che ha perso un posto accademico a causa delle sue opinioni sulla sicurezza dei vaccini. (Quel processo è stato respinto.) Lo studio sui vaccini di Mawson è stato finanziato da due gruppi anti-vacciniGeneration Rescue , fondato dall’attivista anti-vaccini Jenny McCarthy e dall’Istituto di ricerca sulla sicurezza medica dei bambini, fondato da Claire Dwoskin, altra scettica sui vaccini. Siti web come l’Age of Autism hanno pubblicato annunci che richiedono donazioni a Generation Rescue, contenenti un’esplicita dichiarazione che i soldi sarebbero destinati a finanziare lo studio. Le riviste che hanno pubblicato lo studio sono altrettanto problematiche come i donatori, anche se per ragioni diverse: entrambe le riviste sono state accusate di pratiche predatorie. Questi tipi di riviste traggono vantaggio dai profitti generati dal focus a pubblicare da parte del mondo accademico a cui vengono chieste tariffe alte per la pubblicazione, al posto della sorveglianza editoriale. Translational Science ha fatturato a Mawson 2.000 dollari per pubblicare il suo studio.

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Paola de Pin :. Malattie come il morbillo una volta non erano considerate pericolose.
Stefano Montanari: Perché non lo erano. Sono i vaccini ad averle rese pericolose. Lei mi chiede del morbillo. Sappia che una donna che lo abbia contratto da bambina passerà un’immunità temporanea limitata più o meno a sette o otto anni al proprio figlio. Il bambino, allora, contrarrà la malattia quando il suo organismo sarà in grado di superarla agevolmente e, infatti, il morbillo contratto così è una malattia che non dà problemi. La donna vaccinata, invece, non trasmette nulla al figlio che resterà per questo indifeso. Allora lo si vaccina e, nella migliore delle ipotesi, lo si protegge per qualche anno perché più di qualche anno l’immunità da vaccino non resta. In questo modo il soggetto rischia di ammalarsi da adulto quando gli effetti sono molto più pesanti. Insomma, abbiamo cercato d’imbrogliare la Natura e la Natura ha riso di noi.

Io non credo serva aggiungere altro. Non ho sbufalato nulla perché è già stato fatto, più e più volte. Se ritenete che serva scrivere ancora fiumi d’inchiostro in merito non sarà qui il luogo dove verrà fatto. Abbiamo già una lista di articoli presenti qui su BUTAC che possono aiutarvi a capire cosa ci sia di sbagliato nella tesi di Montanari e perché la senatrice ha fatto un cattivo servizio nei confronti dei suoi datori di lavoro, noi cittadini.

Credo d’avervi dato materiale da leggere per i giorni a venire.
maicolengel at butac punto it
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