La storia eliminata dalla maturità?

Non ci siamo, nella foga di pubblicare sono tante le testate che hanno titolato dando a intendere che la storia sia stata cancellata dall’esame di maturità. Era già successo qualcosa di simile qualche anno fa e anche in quel caso eravamo dovuti intervenire. All’epoca erano testate vicine a coloro che sono attualmente al governo a sostenere che era stata cancellata la Storia dell’arte e fu una lunga polemica. Oggi invece si parla della Storia, e i titoli si sprecano.

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Sia chiaro, se le cose stessero così sarei il primo a inalberarmi, concordo pienamente che la Storia sia una materia importantissima, senza la memoria del passato non è possibile evitare errori già fatti. Senza la memoria del passato non è possibile evolversi. Ma le cose non stanno come tragicamente raccontato da tante voci.

Le ore di storia nei licei sono completamente invariate rispetto all’anno scorso, quello che cambia è la maturità. Viene eliminata la terza prova scritta, e sono aumentati i crediti dati durante il triennio. Si tratta in questo caso di un adeguamento alla riforma del luglio 2015, che prevedeva appunto che, da quest’anno, l’esame di maturità cambiasse. Non è una scelta dell’attuale Ministro.

Già nel 2017 Il Post ci spiegava che:

La prima prova scritta resterà quella di italiano, ma potrà essere strutturata in più parti «anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre la riflessione critica da parte del candidato». La seconda prova riguarderà come oggi la materia che caratterizza quel preciso corso di studi: matematica per il liceo scientifico, per esempio. Infine ci sarà un colloquio orale.

Ed è esattamente ciò che è successo. Come spiega l’attuale Ministro:

La #storia è una disciplina importantissima, che attraversa tutte le altre. E’ alla base della cittadinanza. Con il nuovo esame non si vuole assolutamente mortificarla o ridurne l’importanza.

Il riordino del funzionamento dell’Esame di Stato ha evitato di relegare la storia, come accadeva prima, a un’unica tipologia di prova. Ognuna delle tre tipologie previste potrà interessare, e interesserà, anche l’ambito storico, come previsto dai documenti che regolano la #maturità2019.

#provadistoria #temadistoria #primaprova

E come riporta lo stesso documento del MIUR:

Tipologie di prove e numero di tracce
Sono previste tre tipologie di prova. Due di queste, la A (Analisi e interpretazione di un
testo letterario italiano) e la B (Analisi e produzione di un testo argomentativo) sono di tipo strutturato, cioè si compongono di una prima parte di analisi e comprensione (anche
interpretativa) del testo e una seconda parte di produzione libera (riflessione e commento) a partire dalle tematiche sollevate nel testo proposto. Con riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale di cui all’art. 17 del d.lgs. 62/17 e per dar modo ai candidati di esprimersi su un ventaglio sufficientemente ampio di argomenti saranno fornite sette tracce: due per la tipologia A, tre per la tipologia B e due per la C (Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità).

Non è che “non c’è più la traccia storica”… è cambiato tutto l’esame. Attaccare a testa bassa senza avere la pazienza di leggere, senza avere la voglia d’informarsi, è sempre sbagliato. So già che ci sarà chi arriverà a dire che non è la stessa cosa, il tema storico era più complesso ecc ecc… Avete già visto come saranno strutturate queste prove? Avete capito che il tutto funziona tramite crediti e i voti dell’ultimo triennio (dove di storia se ne fa) valgono 40 crediti sul voto finale? Quasi il doppio rispetto a prima.

Spero di essere riuscito a chiarire un po’ le cose.
maicolengel at butac punto it
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