La tassa sugli ascensori

Ci risiamo, una nuova tassa spaventa il paese, quella sugli ascensori.

Non posso dirvi come andrà questa storia, il DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) non è stato pubblicato. Ma vorrei cercare di fare un po’ di chiarezza su quanto sappiamo finora.
ACSENSORI
La notizia, per ora, si basa sul comunicato stampa di Confedilizia e sulla verifica dell’esistenza di nuove direttive sugli ascensori a livello europeo. Ma vediamo come arriva la notizia sulla stampa:
Così LiberoQuotidiano:

Casa, l’allarme di Confedilizia: pronta una tassa sugli ascensori

Così Il Giornale:

Renzi ora vuole farci pagare pure la tassa sull’ascensore

L’Huffington Post:

In arrivo la “tassa sull’ascensore”. E costerà più della Tasi. La denuncia di Confedilizia

Tre titoli molto chiari, c’è una nuova tassa da pagare.
È in arrivo. Costerà di più della Tasi.
Io non lo so se c’è questa nuova tassa in arrivo, sui siti istituzionali non se ne parla oggi, ma anche Confedilizia spiega che il DPR non è ancora stato pubblicato. Quindi ci dobbiamo fidare. E fidandomi vado alla fonte, a leggere il loro comunicato. Il grassetto è mio.

CONFEDILIZIA, APPELLO A RENZI: ELIMINI LA “TASSA SULL’ASCENSORE”

Se approvata, annullerebbe gli effetti dell’abolizione della Tasi sulla prima casa

Il Ministero dello sviluppo economico ha licenziato uno schema di d.p.r. che impone una verifica straordinaria degli ascensori esistenti, attribuendo ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa. Lo segnala Confedilizia, sottolineando che l’obbligo in questione non è in alcun modo previsto dalla direttiva europea di cui il d.p.r. costituisce attuazione. Poiché la disposizione viene motivata con l’esigenza di aumentare il livello di sicurezza degli impianti di ascensore esistenti in Italia, Confedilizia ricorda che: 1) ogni sei mesi, per legge, gli ascensori sono sottoposti a manutenzione da tecnico abilitato o ditta specializzata, con verifica di paracadute, limitatore di velocità, dispositivi di sicurezza, funi, catene e attacchi, isolamento impianto elettrico e collegamenti con la terra; 2) ogni due anni, per legge, gli ascensori sono sottoposti a verifica dall’Asl o dall’Arpa o da un organismo di certificazione autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico e notificato alla Commissione europea; 3) sempre per legge, qualora il manutentore rilevi un pericolo, deve fermare l’impianto, fino a quando non sia stato riparato, informandone il proprietario, l’incaricato delle verifiche periodiche e il Comune per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza. Basta raffrontare i controlli previsti per gli ascensori con quelli obbligatori nei confronti dei veicoli per comprendere che già oggi la legge prevede, per gli ascensori, obblighi stringenti, senza raffronti con altri settori. È palese, a giudizio dell’Organizzazione dei proprietari di casa, che la sicurezza è garantita, tanto che bassissima è la percentuale di incidenti, in presenza di un traffico giornaliero di passeggeri da 30 a 40 milioni. “Ci appelliamo al Presidente del Consiglio – ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – affinché non venga imposta a milioni di famiglie, già provate dalla congiuntura economica, una spesa che annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell’abolizione della Tasi sull’abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa. La sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condòmini e proprietari di casa”.

Roma, 16 febbraio 2016

UFFICIO STAMPA

Non ho ragione di dubitare delle parole di Confedilizia. Vivo in un palazzo con ascensore e conosco le verifiche che dobbiamo fare. Noi paghiamo un abbonamento annuale che include tutti i controlli e  il pronto intervento, si parla di poco più di mille euro all’anno,  che vanno divisi tra tutti i condomini che ne fanno uso, se ci abitano 4 famiglie sono 250 ad appartamento, ma se ce ne abitano 10 sono solo 100 (aumenta di poco la tariffa se si tratta sempre di un singolo ascensore non vecchissimo). In quella cifra sono già inclusi tutti i controlli di legge. Ma Confedilizia cita nuove direttive europee, le ho cercate, le ho sommariamente lette (le trovate qui) senza che mi siano saltati all’occhio cenni riguardo ad oneri per i proprietari di case con ascensori.

Però nella direttiva ci sono tonnellate di regole di conformità necessarie per produttori ed installatori/manutentori. Tutte volte al formare uno standard unico europeo.

Questo rende nullo l’appellarsi di Confedilizia al fatto che, per merito dei controlli già esistenti, gli ascensori siano già sicuri. Non è sulla sicurezza che verte la direttiva dell’Unione Europea, o meglio sì, è la sicurezza data dall’istituire uno standard. Quindi la verifica straordinaria potrebbe essere sulle verifiche di conformità di ascensori per cui non esiste sufficiente documentazione. Sono sicuro che ne esistano svariati nel nostro paese. Ma non per tutti, non ripetutamente, solo per chi ricade nella necessità, e solo una tantum.

Non sono qui a dirvi se sia corretto o meno istituire lo standard, non lo so, ma c’è un Parlamento, che abbiamo votato che ha deciso che sia così, e non l’ha deciso ieri, perché le norme si rifanno in gran parte ad una normativa del 2014 (che trovate qui).

Quindi, per essere chiari, può essere che il Ministero per lo sviluppo economico abbia presentato un DPR che parla anche di ascensori, ma si tratta di una misura straordinaria che si pagherà una sola volta, destinata (probabilmente) alla verifica della conformità di ascensori di una certa età.

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Nulla che non si sia già visto succedere.

Qui  qualche riga dal lontano Luglio 2009:

E’ entrato in vigore il Decreto del Ministero dello sviluppo economico 23 luglio 2009 in materia di sicurezza degli ascensori. Il provvedimento dispone una verifica straordinaria, “finalizzata alla realizzazione di un’analisi delle situazioni di rischio”, su tutti gli ascensori installati e messi in esercizio prima del 1999, disponendo inoltre la realizzazione dei “conseguenti interventi di adeguamento”, anche in questo caso con scadenze legate alla data di costruzione degli ascensori.

Anche in quel caso si trattava di una spesa extra, non ricorrente, in base all’anzianità dell’ascensore. Non è che quella di quest’anno ricalchi l’altra? Perché noi condomini con ascensore siamo sopravvissuti. E se andiamo indietro vediamo che ogni tot ani è successo, chiunque fosse al governo. Misura utile o inutile? Non sta a me dirlo.

Certo che pagare scoccia, a tutti, se è inutile poi non ne parliamo proprio (ricordo ad esempio l’obbligo di rottamare i registratori fiscali ogni tot scontrini, anche se funzionano alla perfezione – e lo fanno visto che ogni anno c’è l’obbligo della revisione).

Mi dispiace non potervi dire di più, ma spero di aver comunque fatto chiarezza su di una notizia che ho visto circolare molto e senza le dovute informazioni e link.

AGGIORNAMENTO:

Stamattina alcune testate riportano la risposta del Ministero che spiega che se verrà approvata è una verifica starordinaria per chi ha un ascensore più vecchio del 1999, e che se tutte le verifiche obbligatorie per legge sono state seguite negli anni si tratterà solo di una formalità dal costo irrisorio. Ovvio che se l’ascensore non risultasse a norma possono esserci costi aggiuntivi, ma in quel caso significa che per anni non ci si è adattati alle norme già esistenti. Non so a me a questo punto il comunicato di Confedilizia sa un po’ di sensazionalismo politico, ma sarò io che non capisco l’allarme.

maicolengel at butac.it

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