La tenuta presidenziale di Castelporziano…

… e gli uTonti che ancora cascano nella marea di disinformazione anti “KA$TA”! Sparsa da gente che, invece del giornalista, dovrebbe fare il lavavetri ai semafori!

wwfcastelporziano CASTELPORZIANO

Parliamo dell’immaginetta e relativo video che circolano  a proposito della tenuta presidenziale di Castelporziano. A leggere gli articoli di testate come DAGOSPIA e FATTO QUOTIDIANO, sembra che la tenuta sia nata ieri.

Si sa da sempre che quel tratto di spiaggia è inaccessibile, da prima ancora che esistesse la Repubblica Italiana. Ma loro, i nostri fantastici giornalisti, se ne sono accorti solo adesso?

Così ci narra i fatti DagoSpia:

 L’agente blocca anche due ragazzi distratti da fugaci chiacchiere e bellezze estive. “Fermatevi! Non potete entrare, la zona è inaccessibile”. I giovani, increduli, sorridono e, in romano, chiedono: “Dai nun scherza, ma che sta a dì (cosa dici)?”.

Le possibilità sono due: o i ragazzi romani che non conoscono l’esistenza della tenuta sono amici del giornalisti, quindi buoni solo per lavare i vetri ai semafori, o è la prima volta che vanno al mare in quella zona. La tenuta di Castelporziano, come ci racconta la nostra Wiki italiana:

La tenuta che inizialmente inglobava anche Capocotta, deve il nome ad un fundus procilianus, forse con riferimento ad una Gens Procilia; noto fin dal V sec. d.C. come possedimento della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, al X sec. d.C. è in dotazione ai monaci di S. Saba che vi eressero le prime fortificazioni e che la detennero fino al 1561 quando parte dei loro beni furono ceduti all’Arcispedale di S. Spirito. Con l’estensione di quasi 4.000 ettari, nel 1586 la tenuta fu ceduta dall’Arcispedale alla famiglia fiorentina dei Del Nero che ne detennero il titolo di barone di Porcigliano; successivamente dopo un breve passaggio alla famiglia Grazioli che la acquistarono nel 1825, fu acquistata nel 1872 dal ministro delle Finanze del Regno d’Italia Quintino Sella come luogo di rappresentanza, riserva di caccia e azienda agricola della famiglia Savoia. Nel 1948, in conseguenza del II comma della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione, Castel Porziano venne a far parte, insieme ad altre proprietà ex Savoia, della dotazione del Presidente della Repubblica. Nel 1966 il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, donò al Comune di Roma e ai romani, gran parte della spiaggia appartenente alla tenuta per una lunghezza di circa 2 Km, che divenne la spiaggia libera più grande d’Europa. Nel 1977 il presidente Leone vietò la caccia all’interno della tenuta, e la zona delle coltivazioni è oggi ridotta a 500 ettari. Nel 1985 vi sono stati annessi circa 1000 ettari dell’area di Capocotta. Nel 1999 è diventata una riserva naturale statale.

È riserva naturale statale dal 1999 – 15 anni fa. Se ne sono succeduti di governi a cui dare addosso, ma no: al Fatto e a Dagospia interessava attaccare Napolitano e l’attuale “KA$TA”. Avesse vinto le elezioni “qualcun altro”, probabilmente nemmeno ne avrebbero parlato. I giornali che credete vi raccontino “fatti”, ormai, sono solo cartaccia e pixel stracci, scritti per inculcarvi concetti inventati e creati ad hoc per fare proselitismo. Ammetto che quando un amico mi cita i giornali italiani, parto sempre prevenuto. Sia chiaro: oggi è il Fatto, ma ieri era Repubblica, il giorno prima il Foglio; domani sarà il Messaggero. La fuffa politica è davvero trasversale.

Oltretutto quei geni di DagoSpia usano, tra le foto che ci mostrano la tenuta, una di quelle che forse era meglio evitare. È una foto del WWF che ci mostra tristemente come solo la tenuta presidenziale sia riuscita a mantenere intatto il paesaggio, mentre tutta l’area limitrofa sia ridotta a un pallido fantasma di cosa era un tempo. Le dune della zona distrutte, le foreste dietro alla spiaggia sempre più rade. DagoSpia mica ce lo dice: sfrutta la foto senza raccontarci suddette cose. Loro la pubblicano così:

dagostronzi

Ma se andiamo sul sito del WWF, scopriamo appunto che la foto viene da qui:

wwfcastelporziano

Per fortuna quell’area è stata trasformata in tenuta e riserva! Almeno così viene rispettata la natura, così viene rispettata la storia di un luogo che, altrimenti, sarebbe la spiaggia libera più grande d’Europa. È questo ciò che è successo alla parte svincolata dalla riserva demaniale.

Il video del Fatto e l’articolo di DagoSpia ve li lascio cercare da soli. Dare visibilità agli incapaci non mi va.

Una doverosa aggiunta dopo il fuoco di commenti negativi sui social che sostengono si tratti comunque di uno scandalo visto che è riservata a pochi privilegiati della KA$TA. Nella tenuta possono andare TUTTI i dipendenti del Quirinale e le loro famiglie. Più o meno si tratta di 1700 dipendenti (dall’usciere a chi si occupa di pulire in terra) che vogliono dire almeno 3000 persone…non mi sembra siano così pochi privilegiati, e non mi sembra si possa parlare di KA$TA visto che se sei dipendente del Quirinale hai diritto all’accesso della spiaggia…non se sei personaggio politico, ma solo dipendente…è triste vedere quanti non si rendono conto della cosa!