La “verità” sui migranti soccorsi nel Mediterraneo

soccorsi

Quanto segue non è una sbufalata, ma siete in tantissimi a continuare a segnalarmi il video di Luca Donadel “La verità sui migranti”.

Donadel è bravo, molto più bravo di quanto potrò mai esser io in video, le cose le dice con stile, e sa farsi ascoltare. Nel video in questione oltretutto ci mostra tanti dati corretti e cita Profugopoli, titolo del libro di Mario Giordano, spiegando come sui migranti in Italia sia nato un bel business.

Bravo Donadel, è da tempo che su BUTAC cerco di spiegarvi che dietro a come vanno certe cose in questo settore nel nostro Paese (molto più che negli altri) ci sia un fiorente mercato. È verissimo che ci sono tanti italiani che si arricchiscono sugli immigrati, è corretto spiegare tutto questo, perché è scandaloso.

Conosco personalmente alcuni immigrati ospitati a Bologna, la struttura in cui stanno è un’ex casa di riposo, fatiscente, lontana dal centro, sulla prima collina bolognese. Chi gestisce il tutto riceve la stessa cifra di tutte le strutture simili, e sono soldi che dovrebbero servire a fornire determinati servizi, per un periodo di tempo limitato. Tra i servizi uno basilare è l’insegnamento della lingua italiana. I ragazzi con cui ho parlato mi hanno detto che l’insegnante si è visto pochissime volte, ma i soldi per pagarlo vengono dati ogni mese. Quelli che non vengono spesi qualcuno se li mette in tasca.

Ma torniamo al video di Donadel. I dati che riporta devo prenderli per corretti, non ho 400 euro per verificare gli spostamenti di ogni nave che ha soccorso migranti negli scorsi mesi. Quello che però manca è un  po’ di spiegazione su tutte le operazioni in corso nel Mediterraneo, e delle aree in cui si opera.

Al momento c’è l’Operazione Sophia in corso, che opera suppergiù nelle stesse aree in cui agiva l’operazione Mare Nostrum, a questa si aggiungono altre operazioni coordinate da Frontex.

Nell’ambito di Operazione Sophia ad esempio i nostri uomini stanno addestrando la marina libica a intervenire contro gli scafisti in operazioni sia d’arresto che di soccorso. Curioso che la cosa faccia più notizia in altre lingue che non in italiano:

 

Perlomeno all’estero i nostri sforzi sono apprezzati.

L’operazione Sophia è attiva dall’estate scorsa, mentre prima era in atto l’operazione Triton, che come spiegavamo due anni fa:

L’operazione Triton in funzione da Novembre 2014 non è un’operazione italiana. È controllata da FRONTEX, l’Agenzia Europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea. È pagata dall’Unione con soldi già messi in bilancio proprio per iniziative come questa. I soldi vengono da 15 stati membri dell’Unione: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Austria, Svizzera, Romania, Polonia, Lituania e Malta. Si parla di circa 2,9 milioni di euro al mese per la gestione, con due aerei di sorveglianza, tre navi e sette squadre di personale. L’operazione rimpiazza quella tutta italiana denominata Mare Nostrum e giudicata troppo onerosa per un singolo stato europeo.

Anche l’Operazione Sophia, pur avvalendosi anche di forze italiane, è finanziata dall’Unione Europea tramite Frontex, e sempre Frontex è l’ente che contribuisce finanziariamente al rimpatrio dei soggetti che non hanno diritti a restare sul territorio italiano una volta soccorsi. L’Italia oggi non è più lasciata sola nel Mediterraneo a fronteggiare gli scafisti.

L’Operazione Sophia oltretutto ha come scopo principale proprio quello di eliminare il problema alla base, istruendo le guardie costiere ma anche identificando provenienza e rotte degli scafisti, come spiegano sui siti di riferimento:

The operation’s core mandate is to identify, capture and dispose of vessels and enabling assets used or suspected of being used by migrant smugglers or traffickers. The operation is designed around 4 phases. The first phase, which has been concluded, saw the deployment of forces to build a comprehensive understanding of smuggling activity and methods. Currently the operation is in its second phase, which implies the search, boarding, seizure and diversion of smugglers’ vessels on the high seas under conditions provided for by applicable international law. Future phases, subject to the necessary legal framework established by UN Security Council Resolutions, will include taking operational measures against vessels and related assets suspected of being used by human smugglers or traffickers inside coastal states territory. All activities undertaken by the operation adhere to and are conducted under full respect of international law, including human rights, humanitarian and refugee law and the principle of non-refoulement.

L’operazione si chiama Sophia in onore di una bimba nata il mio stesso giorno, il 24 agosto (solo che lei è nata nel 2015, io “qualche” anno prima), la piccola Sophia è nata sulla nave tedesca che aveva tratto in salvo la sua mamma.

Non credo serva aggiungere altro, se non un ringraziamento agli amici che ieri dopo un piccolo post antirazzista mi hanno segnalato il profilo su Facebook al punto da bloccarmelo per 12 ore. È sempre bello vedere che la mia libertà d’espressione finisce dove inizia la tua libertà di esser xenofobo.

Avevamo parlato dei migranti nel Meditteraneo qui cercando anche all’epoca di fare un po’ di chiarezza.

maicolengel at butac punto it

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