La7, gli acidi grassi e la disinformazione televisiva

OLIOMEGA3

La trasmissione DiMartedì su La7 nella puntata del 5 maggio ci ha regalato una perla disinformativa di quelle davvero grosse, e probabilmente se ne sono accorti anche loro visto che il servizio pare magicamente sparito dagli archivi della rete.

Vediamo bene di cosa stiamo parlando. Il servizio s’intitolava così:

Quanto sono grassi gli acidi grassi?

Alcuni integratori di Omega 3 sciolgono la plastica e non si sa il perché.
omega3

Su Facebook se ne trova ancora traccia, ma senza che i link siano clikkabili e fruibili. Il servizio che era stato caricato anche su Youtube è stato rimosso senza che ne sia stata data alcuna spiegazione, ma ora vi spieghiamo noi il perché.

Il video principale su cui verteva il servizio era della durata di poco più di un minuto e mostrava come un bicchiere di plastica si sciogliesse a contatto con l’olio Omega3; come da copione la domanda rimane inevasa, nessuno pare saper spiegare i motivi, così si fa un po’ di sano allarmismo invece che informazione. Cosa farà mai quest’olio nel nostro stomaco se riesce addirittura a sciogliere la plastica?

Premetto che non m’interessa andare ad analizzare se l’omega3 serva a qualcosa o meno, mi interessa solo mostrarvi come il giornalismo televisivo sia ormai andato a farsi benedire, e con lui anche l’etica delle redazioni.

Non è un mistero, non c’è da fare allarmismo alcuno: per fare la plastica si usano additivi chimici che servono a tenere legate fra loro le lunghe catene carboniose che la compongono. Questi additivi sono però solubili negli oli.

Nulla di segreto, nulla di misterioso, nulla di allarmante. Basta aprire un qualsivoglia testo di chimica per trovare le tabelle che ci mostrano come l’olio sciolga la plastica. Basta una ricerca su Internet da pochi minuti, ricerca che noi di Butac abbiamo fatto per merito dell’amico che ci ha segnalato la storia (grazie Marcello), ma che una redazione come quella di La7, pagata veri soldini tramite la pubblicità, ha attentamente evitato di fare.

Io non so quanto fidarmi di una redazione che si comporta in questo modo su un argomento così delicato, specie quando a distanza di giorni, dopo che sono piovute le prime critiche sul servizio, invece che fare CORRETTA INFORMAZIONE ed ammettere l’errore (errore che alla filiera industriale che produce omega3 può costare anche svariate decine di migliaia di euro) il servizio viene fatto svanire, nel silenzio più totale.

Fare trasmissioni televisive di denuncia è buona cosa, ma occorre farlo con la responsabilità del bravo padre di famiglia, che quando sbaglia è pronto a spiegare con dovizia l’errore. E non come i fanfaroni del web che ad ogni errore l’unica pezza che trovano è nascondere il misfatto e far finta di nulla.

Non credo sia necessario aggiungere altro, se non un: non fidatevi!
maicolengel at butac.it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!