L’Argento Colloidale e gli errori giornalistici

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Abbiamo già parlato dell’argento colloidale. L’abbiamo già fatto eoni addietro; dopo di noi, l’hanno trattato in tanti. Con questo pezzo vorrei solo segnalare un grossissimo scivolone, ora corretto, del Fatto Quotidiano.
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Dedicano un ampio articolo all’argento colloidale, e poi… lo eliminano! Sì, lo si trova ancora sulla cache di Google, ma perché parlarne? Perché è stato un errore giornalistico grave. Se l’articolo è stato eliminato dopo aver letto la marea di sciocchezze raccontate, non è così che ci si dovrebbe comportare. Sarebbe giusto lasciare il link intatto e pubblicare una smentita che permetta di comprendere bene. In Italia non è prassi comune spiegare dove sta l’errore o aggiornare gli articoli, anche i meno letti.
Dove sono le sciocchezze? Partiamo dal principio!

Settantaquattro gradi di separazione, per passare dalla gioielleria alla farmacia. È il passo che divide l’argento comunemente utilizzato come metallo per la bellezza esteriore da quello liquido, dedicato a una bellezza tutta interiore. Perché il classico argento 925, da sempre associato a bijoux e lucenti suppellettili, nella sua composizione si distanzia proprio di 74 particelle al meno comune999 che, attraverso un processo di elettrolisi in acqua distillata, produce il più potente antibiotico naturale a disposizione dell’uomo: l’argento colloidale, un liquido dalle plurime (e sorprendenti) potenzialità.

Eh no! Tutti i lingotti d’argento sono 999/1000! L’argento colloidale si produce partendo da particelle d’argento, quindi dal materiale puro che avrei tranquillamente potuto ricavare anche dall’argento 925, senza alcuna differenza nella composizione delle particelle. Si tratta ovviamente di un’apertura volta a convincerci della bontà del “prodotto”. Esatto: come in una televendita.

Da qui in poi è un susseguirsi di riferimenti a studi di 40 e 50 anni fa senza fonti, senza menzione alcuna agli studi  pubblicati degli ultimi anni che bollano l’argento colloidale come medicina alternativa (negli usi a cui fa riferimento Virginia Ricci).
Forse la chiusura dell’articolo mi darebbe una risposta a questa insensatezza… anche se l’articolo è stato cancellato…
Qui su Butac l’Argento Colloidale è stato trattato già due volte: la prima in maniera superficiale e poco edotta da me, ma la seconda volta ci si era messo il DottPA con riferimenti ad Ebola! Buona lettura e ocio alla penna!
maicolengel
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