Le bufale sulla Banca d’Italia

Oltre alle false citazioni di Draghi circolano anche notizie disinformative sulla Banca d’Italia e lo stato delle cose al momento. Sono notizie scritte in un finto italiano finanziario, infarcito di svarioni economici, notizie false, e qualche piccola verità. Per fare chiarezza in questo marasma sono partito da un articolo che mi avete segnalato l’altro giorno, ma invece che trattarlo da solo mi sono rivolto al mio esperto in economia preferito Nicholas autore di tantissimi begli articoli di “nerd” economy su LegaNerd.

Uno dei  pezzi bufalari titolava così:

BANKITALIA: “Ciò che sta accadendo senza che nessuno lo sappia”

E subito ci spiega che uno dei problemi principali è che si sta svendendo la Banca d’Italia a un cartello di privati (senza che nessuno lo sappia). Cercando ho trovato le stesse parole espresse su tanti, tantissimi siti e articoli in giro per la rete, ma davvero le cose stanno così, davvero sta succedendo una cosa così immensa senza che nessuno lo sappia? La risposta la trovate nelle parole del nostro esperto:

BUTAC:
Caro Nicholas è vero che stanno svendendo la Banca d’Italia ai privati?

Nicholas: Ci sono quote private nella BdI, ovvio, e cosa fanno queste quote private?
Leggiamolo sul sito della BdI:

[…] deliberare sull’approvazione del bilancio, sul riparto degli utili e l’assegnazione dei frutti delle riserve e, ove occorra, sulla nomina dei sindaci e del Presidente del Collegio sindacale.

Ovvero non fanno un tubo, a parte ripartirsi gli utili, infatti specifica (basterebbe guardare wikipedia):

[L’assemblea dei partecipanti] non interviene in alcun modo nella nomina del Governatore e dei membri del Direttorio.

Resterebbe da chiedersi: ma le banche ci rubano gli utili!11!.

Vero. Ma non sono cifre così importanti; ho letto il bilancio della BdI (nonostante mi piaccia l’economia preferisco di gran lunga il porno vittoriano a 300 pagine di bilancio, la prossima volta, cari complottisti, leggetevelo da soli!)  comunque per il 2012 è stato di 2,5 mld, a titolo di paragone, San Paolo 2012 è stato 1.6 mld di euri, sembrerebbero dei bei soldi, ma in realtà la voce ”utile da distribuire” è ingannevole, in quanto le regole della BdI sono chiare:

Il capitale sociale della Banca ammonta a soli 156.000 euro, versati nel 1936. Secondo l’articolo 3 dello statuto il capitale sociale “è suddiviso in quote di partecipazione nominative di 0,52 euro ciascuna, la cui titolarità è disciplinata dalla legge“. Le quote di partecipazione sono costituite da certificati nominativi (art.4). Ai soci sono distribuiti dividendi per un importo fino al 6% del capitale e, su approvazione del Consiglio Superiore, un ulteriore 4% del valore nominale del capitale (art.39), cui si aggiunge “una somma non superiore al 4% dell’importo delle riserve” quali risultano dal bilancio dell’anno precedente prelevata dai frutti annualmente percepiti sugli investimenti delle riserve, sempre su approvazione del Consiglio superiore (art.40). Gli utili netti vengono per il resto distribuiti come segue. Il 20% degli utili netti conseguiti deve essere accantonato al fondo di riserva ordinaria. Col residuo, su proposta del Consiglio superiore, possono essere costituiti eventuali fondi speciali e riserve straordinarie mediante utilizzo di un importo non superiore al 20% degli utili netti complessivi. La restante somma è devoluta allo Stato. (art 39);

Va tutto allo Stato

…ma non era una banca privata guidata da una lobby di banche kattive? Cavolo, a volte basterebbe leggere i siti che si linkano…

BUTAC: Ma la legge  262/2005 non è nata apposta per proteggerci da questi problemi? Perché non è stata resa operativa?

Nicholas: e che c’è la mitica legge fatta dal centrodestra per salvare l’Italia!
Vediamo cosa dice VERAMENTE :

(…) con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.

Soggetti DIVERSI dallo Stato.
Ora questa legge ha dei problemi ed è vero, il problema principale è il seguente: quanto devono valere le azioni in possesso dei privati?

Questa è una domanda complessa perché le quote, come abbiamo visto, sono più simboliche che altro ma, se fossero valorizzate a valore di mercato, sarebbe un utile enorme per le banche private.
La legge in esame è un pastrocchio fatta per sanare un conflitto che nemmeno esiste e che regala utile enormi alle banche, praticamente a gratis e a danno di chi deve comprarsi queste azioni (aka Stato aka noi), è un regalo!

Ora le banche saranno anche kattive!1 ma non sono stupide, questa legge la vorrebbero con tutto il quore, altro che affossarla.

Cari complottisti: capire le leggi che citate, lo state facendo male.

BUTAC: E’ vero quel che si dice che le riserve auree diventeranno di proprietà dei privati che stanno acquisendo la BDI?

Nicholas: È vero, l’Italia ha molte riserve auree, ma questo non c’entra un tubo, perchè la BdI è un ente pubblico.Cerchiamo di capire meglio questa cosa:

La Banca di Italia serve a gestire la politica economica in Italia, infatti il suo direttore e il suo direttorio sono nominati dallo Stato, NON è una struttura privata.

Se io vado con il mio CV alla BdI non mi assumono! Perché devo essere nominato dallo Stato.
Così come se io sono un azionista della BdI non posso proporre un bel niente, non posso dire: ”ehi ragazzi ho voglia di fare festa con tutte le ragazze di nsfbot che ne dite di dividerci le riserve auree della BdI? Io voto si!”.
I privati sono dentro come controllo ulteriore, ossia per evitare che lo Stato faccia il furbo (tipo stampando moneta a caso), ma il loro compito finisce qui.

BUTAC: Direi che possiamo chiuderla così…
Nicholas: Cari complottisti tornate a parlare di scie chimiche e lasciate stare le cose che non capite.
maicolengel at butac punto it