Le idee confuse di alcuni esperti di animali

CANEVIVOCANEMORTO

Dopo aver fatto il solito pieno di disgusto per quanto gira sull’Internet, mi accingo a spararmi qualche ora di gaming sul mio nuovo pc e mi capita tra le mani un post di Animal Amnesty:

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Nell’indifferenza degli automobilisti che sfrecciano sull’autostrada prende vita una scena struggente che vede per protagonisti due cani investiti da un auto.
Uno è morto e l’altro è rimasto ferito. Quest’ultimo invece di mettersi al sicuro rischia la vita per cercare di portare in salvo l’amico deceduto: arrivato sull’erba dello spartitraffico lecca e tocca con le zampe il cadavere come se volesse rianimarlo.
Questo piccolo cane ci dà una grande lezione d’umanità.

Il filmato può essere un po’ forte, ma dato che immagino siate tutti adulti, vi invito a guardarlo. Dura comunque pochi secondi.

Facciamo una pausa di riflessione. Non siamo a conoscenza della dinamica degli eventi, ma non mi sembra proprio che stia cercando di rianimare/salvare il proprio amico. Mi sbilancerei ipotizzando che il cane vivo stia “dominando” quello morto. Non credo che si sia reso conto dello stato dell’altro – in realtà anche questa è un’ipotesi, potrebbe essere solo gravemente ferito per quello che sappiamo – ma il comportamento del labrador è abbastanza chiaro: o sta cercando di montare l’altro cane o sta eseguendo una monta da dominanza. Facendo una ricerca in giro più o meno tutti concordano che questo tipo di monta sia scatenato da alcuni fattori:

Sostanzialmente i fattori scatenanti sono due:
a) l’eccitazione e l’eccesso di entusiasmo;
b) l’intento di manifestare dominanza gerarchica.
Quando il cane si “esalta” durante il gioco o il lavoro, sovraccaricandosi di adrenalina, sente il bisogno di “fare qualcosa” per liberare l’energia accumulata: se non ha modo di farlo (per esempio perché è trattenuto dal guinzaglio) può montare la gamba del padrone semplicemente a titolo di “sfogo”.  In questo caso il padrone non è visto come partner sessuale, ma come una sorta di “giocattolo antistress” da utilizzare quando non si può fare di meglio.

Non voglio addentrarmi sul problema gerarchico perché ciascuno ha la sua interpretazione, ma vorrei sbilanciarmi ancora un po’ di più su cosa abbiamo appena visto.

A mio modesto parere, i due cani stavano correndo vicino alla strada giocando, forse in calore, forse no. Il cane più piccolo finisce investito da una automobile e il cane più grande, ancora eccitato e magari frastornato dall’incidente approfitta della posizione di vantaggio per proseguire nel gioco e monta l’altro cane. Dopo averlo spostato a bordo della carreggiata prosegue e i suoi movimenti sono abbastanza chiari se non si è accecati dall’amore animalaro (non animalista).

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Una volta che ci si ragiona sopra, il testo a corredo del video assume una connotazione ancora più surreale. C’è una volante della polizia, quindi non c’è indifferenza da parte degli automobilisti perché qualcuno li avrà chiamati – stereotipo uomini cattivi menefreghisti. Il cane che cerca di “rianimare” l’altro è il solito tentativo di umanizzare il comportamento di un animale – stereotipo animale buono. In realtà il cane, incredibilmente, si sta comportando come un animale.

Non c’è nulla da giudicare: sono due cani, si comportano come il loro istinto dice loro. Non c’è nessuna lezione di umanità da ricevere.

È invece sconvolgente vedere che una pagina di esperti di animali non sia in grado di interpretare il comportamento dell’animale che frequentiamo quotidianamente, mica di una lince iberica o un delfino baiji.

Quando pensi che non si possa scendere più in basso, Facebook ci mostra quanto la gente sia brava a scavare.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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