Le lampadine elettroniche causano mal di testa, ansia e il cancro

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Oramai a certi siti fuffa, che sparano notizie in bilico tra falsità  e incompetenza tecnica ci abbiamo fatto l’abitudine. E il seguente link appartiene proprio ad uno di questi, il famigerato Dionidream.

Si, care signore e signori (la precedenza alle donne), dovete sapere (e ridete pure, ve lo concedo, anzi, è d’obbligo)che pur di attirare clic e fare a loro modo audience e denari, si è disposti a reinventarsi una vecchia bufala, come al solito americana, magari aggiungendo un corroborante e ammiccante contorno di sane balle (argomenti inventati di sana pianta) giusto per impeparla un pochino, modificare la scienza e sparare il tutto in cerca di facile creduloneria.

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Prima però di analizzarne i contenuti è bene spiegare in breve alcuni dettagli tecnici sull’illuminazione domestica. Fin dagli anni ’60 nelle case si diffuse anche l’illuminazione al neon, i classici tubi lineari o a ciambella che tutti conosciamo. In realtà di neon dentro ce n’è ben poco: il nome è rimasto perché in origine questo era il gas contenuto, ma oggi è stato rimpiazzato da una miscela a bassa pressione (0.3 bar) di gas nobili, tra cui Argon, Xeno e Krypton, oltre che al citato Neon. Ma l’elemento chiave per l’emissione luminosa è il mercurio, che in questi tubi, grazie a due elettrodi posti alle estremità,  emette ultravioletti che a loro volta investendo il rivestimento fluorescente interno del tubo, vengono da questo “convertiti” nella classica emissione luminosa che tutti conosciamo. Agli elettrodi del tubo veniva applicato uno “starter” (per innescare l’accensione) e un reattore (un avvolgimento induttivo) per limitarne la corrente.

La recente tecnologia degli ultimi 15 anni ha poi miniaturizzato elettronicamente il reattore (che prima pesava oltre 1 kg ed era grande indicativamente come un attuale telecomando televisivo) integrandolo con lo starter d’innesco, e poi modificandone la conformazione, anche i tubi giungendo così alle odierne lampadine elettroniche, che non sono altro che un “vecchio tubo al neon” (chiamiamoli così solo per capirci) di dimensioni compatte con l’attacco tradizionale delle vecchie lampadine a incandescenza (E14 filetto piccolo – E27 filetto grande).

Tutta questo per dirci che sono oltre 50 anni che si usano lampade fluorescenti. E sono 50 anni che esse talvolta si rompono. Avete per questo mai sentito dire di qualcuno morto in seguito a rottura di lampada fluorescente ?

Vediamo ora l’articolo cosa ci dice:

Queste lampadine causano mal di testa, ansia e anche il cancro. Ecco cosa fare.

Ci hanno detto che erano più ecologiche e che ci avrebbero fatto risparmiare sulla bolletta, ma hanno danneggiato la nostra salute. Le nuove lampadine a risparmio energetico possono essere davvero pericolose. Diversi studi hanno messo in guardia sul loro uso quotidiano e il pericolo maggiore è se si rompono tanto che la stessa Environmental Protection Agency ha creato un protocollo di emergenza da seguire in caso di rottura della lampadina proprio a causa del gas velenoso rilasciato

La mancanza del soggetto e dei riferimenti è sempre un classico delle bufale. D’altra parte è ovvio: se è una bufala, non può essere dimostrata, e come tale non esistono prove a favore. “Ci hanno detto” Chi ? Si crea l’atmosfera del complotto: qualcuno ci vuol raccontare balle per avvelenarci. Basta prendere un volgarissimo amperometro e misurare l’assorbimento di corrente di una lampadina tradizionale ad incandescenza, ad esempio da 800 lumen, ed una elettronica sempre da 800 lumen. Nella prima si avranno circa 0.26 A pari a circa 60 W, nella seconda 0.05 A pari a circa 11 W. Se non avete un amperometro, potete fidarvi delle indicazioni scritte sulla confezione.

Noi di Butac vi assicuriamo senza ombre e dubbi di smentite, che il RISPARMIO ENERGETICO C’E’.

Nell’articolo si parla di pericoli evidenziati da diversi studi: quali?

Chi ha fatto questi studi?

Da chi sono autenticati?

Per avere credibilità non basta che un Pinco Pallino qualunque si alzi alla mattina e dica che una lampadina fa male. Serve la firma di un qualcuno di autorevole che possa godere di garanzie verso chi legge. E soprattutto servono prove.

L’agenzia americana per la protezione dell’ambiente (US Environmental Protection Agency) è un’agenzia governativa autorevole che si occupa anche della protezione della salute tramite l’applicazione delle leggi in materia, approvate dal Congresso. Viene difficile credere che spari allarmismo o peggio produca bufale. Siamo quindi andati a vedere cosa dice in materia di lampade fluorescenti (elettroniche o al neon non fa differenza). Si, certo, si dice che se si rompe è bene non respirarne i contenuti, ma credo che questo sia ovvio com’è ovvio gettare un frutto marcio senza mangiarlo. La polvere fluorescente che ricopre il tubo, cioè quella bianca che si vede fuoriuscire dalla lampadina dopo che essa è caduta a terra, non fa certo bene alla salute se direttamente inalata, idem per il mercurio contenuto, anche se in quantità minima (ogni lampadina contiene circa da 0.04 a 0.7 mg di mercurio cioè da 40 a 700 µg) ma potete stare tranquilli: basta pulire il pavimento, lavarlo per bene e preferibilmente indirizzare le lampadine (sia frantumate che intere ma non funzionanti) al centro di raccolta differenziata.

Questo, in sintesi, è ciò che dice pure l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente: lavatevi le mani se toccate una lampadina rotta, pulite per terra, non datele da mangiare ai vostri bambini e soprattutto non fumatele 😉

Tutte cose ovvie che chiunque può intuire con un minimo di buon senso (perdonandomi il piccolo passaggio umoristico).

Dopotutto per interi decenni abbiamo usato dei termometri a mercurio per misurarci se avevamo la febbre. Qualcuno si è rotto, cospargendo il pavimento di “palline argentate” ma mai nessuno è morto per questo. Anche perché una volta non essendoci internet, non c’erano le bufale online, quindi non c’era il falso allarmismo che c’è oggi. Come dire: ne uccide più la bufala (disinformazione) che non il mercurio.

5-6 anni fa iniziò a circolare in rete (negli Usa) una bufala secondo la quale una persona scalza che aveva calpestato la zona in cui era caduta a terra una lampadina  elettronica, aveva riportato gravissimi danni al piede. Poi la bufala si è diffusa, arrivando ad essere citata pure persino da un sito che si occupa di… ehm… scie chimiche, Haarp e terremoti e dei Nibiru che abitano il pianeta X  (ogni commento è ovviamente superfluo e lo lascio a voi). Se non ci credete, leggete qui.

Per fortuna che dei nostri colleghi statunitensi già nel 2011 sbufalarono la sciocca barzelletta.

Ed ora si tenta di riciclare la bufala contando sulla disinformazione (e creduloneria) popolare.

Adesso che sapete cosa fare dopo che vi si è rotta una lampadina fluorescente, vediamo cosa suggerisce invece il nostro autorevole disinformatore scientifico:

E’ stata riscontrata una correlazione tra le lampadine a risparmio energetico e i seguenti disturbi: Vertigini – Cefalea a grappolo – Emicrania – Crisi epilettiche – Affaticamento – Difficoltà nella concentrazione – Ansia – Dermatite – Eczema – Autismo – Epilessia – Cancro

Manca l’Hiv e il cimurro e poi siamo al completo

Si, è vero, se iniziate a rompere lampadine in sequenza e a maneggiarne i contenuti, forse una qualche dermatite col tempo la svilupperete. Quantomeno emicrania cefalea e vertigini se la sniffate. Difficilmente sarete comunque colpiti da epilessia. Il cancro? Nessuno ha mai toccato in continuazione mercurio e fosfori ripetutamente e continuativamente nel corso dei decenni, per chi può stabilirlo? Certo è che il buon senso vi dice cosa fare e questo tutti lo sanno.

Ancora:

Quindi queste lampadine in casa fanno male, ma ancora di più se si rompono!

Si certo, specialmente se ne inalate i contenuti direttamente o ne mangiate le rimanenze. Ma d’altra parte anche fissare il sole provoca cecità o bere varechina porta male…

Secondo uno studio, condotto dai ricercatori del Fraunhofer Wilhelm Klauditz Institute per l’Autorità Federale Ambientale in Germania: se rotte, queste lampadine rilasciano 20 volte la concentrazione massima accettabile di mercurio nell’aria.

Siccome il nostro protettore, San Tommaso, ci dice di mettere sempre il naso, siamo andati a cercare questa autorità governativa. Risultato: -273.15°C cioè lo zero assoluto!

Abbiamo pensato che siccome abbiamo a che fare con un sito fuffa che distorce i fatti, forse anche il nome dell’agenzia è distorto. Ed in effetti esiste qualcosa di simile: logo_bmubrla BMUB  ovvero la “Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz, Bau und Reaktorsicherheit“ cioè il “Ministero federale dell’ambiente, della preservazione della natura, costruzione e sicurezza nucleare”, ma dello studio degli anonimi ricercatori (ancora una volta i nomi ed i riferimenti latitano) non risulta traccia. Quindi secondo noi la citazione è inventata di sana pianta.

 Ma di che meravigliarsi? L’articolo che cita che una lampadina contiene 20 volte la quantità massima di mercurio accettabile nell’aria è talmente carente di verifica che i redattori (o copiatori) manco si sono accorti che questi valori sono troppo… bassi. La quantità accettabile di mercurio nell’aria varia tra i 6 e i 20 ng/m3 per cui se una lampadina contiene mediamente dai 40 ai 700 µg (cioè da  40.000 a 700.000 ng) ecco che questo diventa da 2.000 a 117.000 volte la quantità accettabile per m3. Ma questo vale solo se voi respirate il totale del contenuto della lampadina. In parole molto povere, se voi seguite le indicazioni descritte precedentemente, che sono poi quelle del comune buon senso, non vi accadrà nulla.

Continuiamo con le sciocchezze:

 Il mercurio, come ho trattato in molti miei articoli, è il metallo pesante più pericoloso per l’uomo e tossico a qualunque concentrazione.

 Se ne deduce che se tanto mi da tanto, i precedenti articoli siano spazzatura 100%. Ecco gli effetti di alcuni metalli se assorbiti dall’organismo:

  1. Ittrio: altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.
  2. Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.
  3. Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.
  4. Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.
  5. Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.
  6. Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.
  7. Platino: alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni.
  8. Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.
  9. Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi.

E il nostro mercurio ? Al pari di tanti altri di uso comune

  • Alluminio: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria, autismo.
  • Cadmio: diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.
  • Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA.
  • Nichel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazioni allergiche della pelle.
  • Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.
  • Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.

(Attenzione: toccare un piombino, un parafango da bicicletta cromato o un prezioso anello di platino non crea alcun danno. Ciò che è riportato sopra vale se il metallo viene assorbito dall’organismo ed entra nel sangue)

Quindi non è vero che il mercurio è il più pericoloso. Questo lo si dice per dare enfasi alla bufala raccontata. download (31)E nemmeno è vero che è dannoso a qualunque concentrazione dato che per ogni sostanza a rischio esistono dei valori minimi (per il mercurio li abbiamo visti prima) sotto i quali non sussistono problemi.

Proseguiamo con l’articolo:

 Diversi studi scientifici mostrano come esso danneggia irrimediabilmente il cervello e il sistema nervoso causando una miriadi di malattie gravi, ed inoltre depositandosi negli organi e ghiandole danneggia tutto il sistema ormonale e linfatico.

 Ci aspettavamo un link che riconducesse ad un sito scientifico, medico informativo, governativo o almeno di qualche centro di ricerca qualificato. Ed invece riconduce … a se stesso. Sono sempre loro, quelli di “Dionidream” con un altro articolo anch’esso, come nello stile del sito, in bilico tra sensazionalismo e fuffa dove dice più o meno che il mercurio fa male. Si certo, è riportato anche nell’elenco dei danni elencato sopra. Soprattutto fa male se me lo mangi o lo respiri puro e a pieni polmoni. Ma come ho detto prima, anche il sole fa male se lo fissi senza opportuni schermi.

Si prosegue con i motivi secondo cui le lampadine farebbero male

1.      Le lampadine a risparmio energetico contengono da 3 a 5 mg di mercurio

2.      Le lampadine a risparmio energetico possono causare il cancro. Un nuovo studio effettuato da Peter Braun presso il Germany’s Alab Laboratory ha evidenziato che questo tipo di lampadine contiene degli agenti cancerogeno-tossici in grado di causare il cancro:

·        Naftalene, un composto cristallino bianco volatile, prodotto dalla distillazione di catrame di carbone, utilizzato in naftalina e come materia prima per la produzione chimica.

·        Stirene, un idrocarburo insaturo liquido, ottenuto come sottoprodotto del petrolio.

·        Fenolo, un leggermente acido cristallino bianco tossico solido, ottenuto da catrame di carbone e utilizzato nella produzione chimica.

3.      Le lampadine a risparmio energetico emettono raggi UV superiori alla norma. La Health Protection Agency (HPA) ha condotto uno studio e osservato che aumentano il rischio di cancro alla pelle soprattutto per chi lavora ore e ore vicino alle fonti di luce. È ufficialmente riconosciuta la pericolosità dei raggi UV per la nostra pelle e per gli occhi. Le radiazioni di queste attaccano direttamente il nostro sistema immunitario e impedisce la formazione adeguata di vitamina D.

4.      Le lampadine a risparmio energetico generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese (CRIIREM) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie.

5.      Il campo elettromagnetico generato da queste lampadine va in risonanza nei cavi elettrici generando “elettricità sporca” in tutta l’abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricità sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro. Rimuovi l’elettricità sporca con il Filtro Vivar Gs.

6.      Danneggiano la ghiandola pineale. Lo studio pubblicato su Chronobiology International, a cura del professor Abraham Haim, afferma che lo spettro luminoso di queste lampadine, essendo simile alla luce del giorno, interrompe la produzione di melatonina da parte dell’organismo. Cosa che invece non facevano le vecchie lampade a incandescenza. Gli effetti sono enormi dall’insonnia all’invecchiamento precoce, dalla depressione ad un aumento esponenziale del rischio di cancro, essendo la melatonina un potente antiossidante anticancro.

Mentre invece:

  1.  Le quantità di mercurio contenuto nelle lampadine fluorescenti non è di 3 – 5 mg ma molto meno, come detto prima da 0.04 a 0.7 mg. Anche qua si è omesso di verificare il dato, fidandosi dell’originale in inglese.
  2. Dov’è il Germany’s Alab Laboratory ? Forse su Marte o su Venere perché sulla Terra, in questo nostro mondo non c’è traccia. Qualcuno ci può aiutare ? Idem del misterioso professor Peter Braun. Speriamo che gli autori dell’articolo ci diano una indicazione… Qua si citano strutture e persone CHE NON ESISTONO ! Più fuffa di così…
  3. Siamo andati a vedere sul sito della Health Protection Agency o HPA (l’abbiamo trovata, che fortuna!) ma dei dati citati nessuna traccia. Preghiamo quiindi di nuovo i fuff’autori di darci più precise referenze, perché in mancanza di queste, dobbiamo pensare che i dati (peraltro non citati) siano inventati. (Peraltro già ne siamo fortemente convinti)
  4. Potenti campi elettromagnetici ? Se così fosse ogni oggetto metallico sarebbe attratto  dalla vostra lampadina. Il francese Criiem cita di prove su lampadine elettroniche testate in camera anecoica al dipartimento di fisica applicata del politecnico di Valencia in Spagna (lo sapete vero che siamo in combutta con S. Tommaso no? Abbiamo verificato… la camera anecoica dell’università esiste!): si, è vero che c’è un campo elettrico (e non elettromagnetico) ma oltre i 30 cm di distanza diventa totalmente trascurabile, mentre sotto tale distanza l’emissione è debole. Per avere segnali tangibili quali arrossamento della pelle bisognerebbe sostare per lunghissimi tempi letteralmente attaccati  alla lampada accesa, cosa che credo nessuno faccia. E anche se fosse, detti danni sarebbero enormemente minori di una  normale scottatura da giornata al sole in spiaggia senza protezione adeguata sulla pelle. Questo viene anche confermato dalla  HPA citata prima. Quando vedrete quindi il vostro ferro da stiro scapparvi di mano per incolarsi alla vostra lampadina elettronica, allora è il caso che vi preoccupiate… E anche seriamente.
  5. “Il campo magnetico che va in risonanza coi cavi elettrici”: questa è la più bella! Mai letta una stupidata simile. La risonanza è un particolare fenomeno di fisica in cui un sistema oscillante viene sollecitato dalla frequenza del sistema stesso. Il concetto sembra complicato ma in realtà è semplice: se in una vasca da bagno con 30 cm di acqua oscillate muovendovi col corpo ritmicamente avanti e indietro generate un’onda che rimbalza tra la parete anteriore e quella posteriore. Se provate ad aggiustare (in più o in meno) la velocità di oscillazione, vi accorgerete che ad un preciso valore di velocità (più correttamente bisognerebbe dire “di frequenza”) l’onda d’acqua diventa sempre più grande fino ad uscire dalla vasca stessa. Cosa è successo? Che la vostra frequenza ha generato una lunghezza d’onda, che (se di valore opportuno) è andata in risonanza con le dimensioni della vasca. In questo caso le onde si sommano (la vostra più quella rimbalzata) e l’acqua, pur se bassa, può fuoriuscire dal bordo. Se aumenterete le misure della vasca dovrete calare la frequenza (e viceversa) per ottenere la risonanza. Lo stesso principio vale per chi riesce a rompere un bicchiere (di cristallo, quelli di vetro sono troppo elastici) con un suono: se trova la frequenza di risonanza, essa all’interno del bicchiere, farà si che le onde si sommeranno a se stesse creando una pressione acustica sempre più forte fino a rompere il calice. Se cambiate misura del bicchiere dovete anche cercare una nuova frequenza di risonanza.Tuttavia qualcuno ci dovrebbe spiegare come si può mandare in risonanza le emissioni di una lampadina con i cavi dell’impianto elettrico. Un concetto totalmente insensato e sparato a vanvera: ridicola disinformazione al 100%. Ovviamente anche sul prestigioso American Journal of Industry Medicine non si trova traccia di questo fantomatico fenomeno, semplicemente perché non esiste.
  6. Il professor Abraham Haim docente di biologia all’università di Haifa in Israele ha effettivamente pubblicato sul Chronobiology International a proposito delle interazioni tra l’eccessiva luce artificiale nelle ore notturne e il cancro. Non si citano però le lampadine elettroniche, tuttavia si specifica che “il meccanismo genetico specifico tra l’esposizione ambientale [di luce] e lo sviluppo della malattia [cancro al seno] non è ben noto” e a proposito di studi fatti sui ritmi circadiani su mammiferi, la pineale risente si della differenza luce buio agendo sulla melatonina, ma non risente assolutamente della differenza tra luce artificiale da lampadina elettronica e la stessa luce da lampadina ad incandescenza. In altre parole, alla nostra pineale non interessa da quale lampadina provenga la luce, ma solo se c’è luce o buio. Niente rischi di insonnia, invecchiamento precoce e tantomeno cancro. Di tutto questo il prof. Haim non ne parla!

 Proseguendo ancora nella lettura  ci imbattiamo in “preziosi” consigli:

COSA FARE:

1         Per prima cosa evita di avere queste lampadine in casa cercando le vecchie lampadine ad incandescenza oppure quelle nuove a LED (che però alla lunga stancano gli occhi e possono danneggiare la retina).  Sebbene siano state messe fuori produzione si possono ancora acquistare le vecchie lampadine online o nei negozi che hanno delle rimanenze di magazzino.

2         Se avete a casa le lampadine a risparmio energetico e si rompono devi stare molto attento nella pulizia e seguire questa procedura messa a punto dall’Environmental Protection Agency.

  • Far evacuare la stanza se ci sono persone e animali domestici.
  • Arieggiare la stanza per 5-10 minuti aprendo la finestra o la porta a contatto con l’ambiente all’aperto.
  • Spegnere l’impianto di riscaldamento o di condizionamento dell’aria.
  • Non utilizzare l’aspirapolvere. L’aspirazione non è raccomandata perché potrebbe diffondere le particelle di mercurio presenti nella polvere.
  • Indossa i guanti, una mascherina e degli occhiali protettivi.
  • Raccogli i pezzi più grandi con le mani e i frammenti più piccoli con l’aiuto del nastro adesivo.
  • Riponi i frammenti della lampadina in contenitori ermetici, come vasi di vetro o sacchetti di plastica sigillabili.
  • Pulisci le superfici con un panno umido. Poi getta tutto ciò che avete utilizzato per la pulizia, inclusi il panno e i guanti.
  • Se la rottura avviene su un tappetino, eliminalo e rimuovi almeno la parte contaminata.
  • Chiamate il centro locale per la raccolta differenziata se hai dei dubbi sul da farsi. Porta i rifiuti presso la Piattaforma Ecologica del tuo Comune, in modo che siano smaltiti in modo corretto.
  • Come misura preventiva, sarebbe bene non utilizzare le lampadine al mercurio in aree a rischio di rottura e incidenti.Lavati subito le mani quando hai terminato.

  Per le ragioni viste in questo articolo potete continuare a comperare ed usare le lampadine fluorescenti (dette anche elettroniche o a basso consumo). Come abbiamo visto non c’è nessun rischio concreto motivato. Anche il fatto che quelle a Led stanchino la vista e danneggino la retina è un fatto non dimostrato. Che dobbiate stare un minimo attenti (quel tanto che basta) a maneggiarle quando si rompono, si, questo è vero. Alcuni consigli sopra sono certamente validi, ma addirittura indossare una mascherina è la solita bufala dato che quelle comuni filtrano solo la normale polvere che ha dimensioni ben maggiori di quella contenuta nei tubi citati. Non è necessario usare il nastro adesivo per raccogliere i cocci: potete usare la scopa in maniera accorta e lavarvi le mani dopo avere toccato i vetri oppure le mani meglio se coi guanti che poi laverete con della normale acqua e sapone. Se la rottura avviene sul tappeto (già è difficile dato che è morbido) nel caso lavatelo bene. E comunque sappiate che una lampadina rotta all’anno crea molti meno danni di una sigaretta fumata.

 Tranquilli quindi: il buon senso vi dice come comportarci in questi casi, ma ci suggerisce anche un’altra cosa. Infatti nella lista sopra manca la voce più importante sul cosa fare: stare lontani da siti fuffa 100% come DioniDream.

Lola Fox

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