Le mail di Hillary Clinton e la malinformation

Il 18 ottobre 2020 su La Nuova Bussola Quotidiana, a firma Souad Sbai, viene pubblicato un articolo che titola:

Pubblicate le email della Clinton: fomentò gli islamisti

Fonti linkate nel pezzo nessuna, e dire che il web dovrebbe avere nelle fonti e negli hyperlink la sua forza, ma vabbè, si vede che siamo di fronte a una giornalista (e politicante) convinta di scrivere ancora per la carta stampata dove i link non si usano.

L’articolo è di ottobre 2020 e parla come se queste mail fossero state pubblicate, ma in realtà, per ora, nulla di nuovo è stato rilasciato o pubblicato. Sullo stesso tono anche il blog Inside Over de Il Giornale, dove sempre il 18 ottobre Giovanni Giacalone riporta:

Una serie di email riguardanti Hillary Clinton nel suo periodo come Segretario di Stato della prima amministrazione Obama (2009-2013) e recentemente rese pubbliche dalla presidenza Trump gettano nuove ombre sui rapporti tra i “Democrats” e l’organizzazione islamista radicale dei Fratelli Musulmani, in particolare dal periodo precedente allo scoppio delle cosiddette “Primavere Arabe” fino alla caduta in Egitto dell’esecutivo islamista di Mohamed Morsy nell’estate del 2013.

La prima cosa che ho fatto è cercare queste mail di cui parlano Giacalone e Sbai, in inglese ho cercato “release of Clinton emails” e ho trovato moltissimi risultati nelle ultime due settimane. Moltissimi risultati che mi raccontano una storia decisamente differente da come riportato dai due giornalisti italiani. A oggi 19 ottobre 2020 l’unica cosa che si sa è che Mike Pompeo ha annunciato di aver richiesto la revisione e il possibile rilascio di alcune email scritte da Hillary Clinton nel periodo in cui era Segretario di Stato. Ma finora non è stato rilasciato nulla, ed è possibile che nulla verrà pubblicato vista la marea di critiche che ha sommerso Pompeo. L’attuale Segretario di Stato ha difatti dovuto difendersi dall’accusa di voler pubblicare queste mail a ridosso delle elezioni americane per causare problemi alla fazione avversa all’attuale POTUS.

Si tratta comunque di mail che risalirebbero al periodo 2009-13. Nulla che possa essere così urgente da far uscire ora, visto anche che Clinton non è candidata alla presidenza. A meno che non si voglia pensare che Pompeo e Trump abbiano bisogno di creare confusione, come fecero nel 2016…

Luglio 2016 prime conclusioni dell’indagine

L’inghippo delle mail era venuto fuori una prima volta durante la campagna elettorale del 2016, sfruttato dai detrattori di Hillary Clinton per metterla in cattiva luce. L’accusa era che Hillary Clinton avesse usato la sua mail personale per scrivere email ufficiali, quindi non protette dai sistemi informatici della Casa Bianca, che contenevano materiale riservato. L’FBI ha investigato su questa controversia, esprimendosi una prima volta a luglio 2016 spiegando che, a parte una cattiva gestione del sistema informatico delle mail, non avevano rilevato altro per cui indagare Clinton. 

Ottobre 2016 altre conclusioni

A inizio ottobre 2016 il direttore dell’FBI sostenne che erano spuntate altre mail che ponevano dubbi sulla precedente conclusione dell’indagine. Solo il 6 novembre, due giorni prima delle elezioni, Comey (il direttore dell’FBI) confermava la conclusione di luglio. Conclusioni che fino a quel momento lo stesso Comey aveva messo in dubbio. Ma Hillary Clinton non aveva diffuso materiale riservato, aveva solo usato impropriamente la mail personale per comunicazioni ufficiali, senza che questo però avesse creato problemi all’amministrazione. Clinton come ben sappiamo ha perso le elezioni del 2016, e uno studio pubblicato nel 2019 riporta come la diatriba su quelle mail possa esser stata una delle principali cause della sua sconfitta.

Esiste un’intera pagina wiki che ricostruisce la vicenda. Pagina che evidentemente né Giacalone né Sbai hanno avuto voglia di leggere. Si sono probabilmente fidati di quello che hanno trovato su alcuni blog di supporter di Trump. Blog che però non hanno alcuna affidabilità.

Il problema forse è la lingua

Cercando in rete ho trovato che anche Formiche ha parlato negli stessi identici toni di queste fantomatiche email, ma almeno l’ha fatto citando e linkando la fonte: Il New York Times. Ma nel link del New York Times non si parla affatto di mail pubblicate. Ma si ripete quanto detto da Mike Pompeo ovvero che sta pensando a un possibile rilascio di altre mail (oltre a quelle del 2016) nulla di più. Ad oggi nessuna nuova mail è stata pubblicata. Checché ne dicano Il Giornale, La Nuova Bussola Quotidiana, Formiche.net e siti come Al Arabya … Qualche domanda sul come sia possibile che la notizia venga data come abbiamo visto credo che ce la dovremmo fare tutti.

Concludendo

A oggi nessuna nuova mail della Clinton è stata pubblicata, come sia possibile che ben due siti a carattere giornalistico sostengano il contrario mi è davvero difficile capirlo, a meno che non  ricevano materiale da pubblicare da qualche fonte abituata ad avvelenare il pozzo. Così fosse onestamente fatico a comprendere l’OdG dove cacchio sia e cosa faccia per evitare questo diffondersi di malinformation nel nostro Paese.

Ma io come sempre sono solo un minuscolo blogger, che di giornalismo è evidente che non capisce una fava. In compenso sono capace di trovare fonti a quanto dico e stavolta vorrei davvero approfondiste la questione.

maicolengel at butac punto it

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