L’emendamento sull’invalidità e il tifo da stadio

La politica nel nostro Paese è come una partita a calcio. Si tifa per la squadra del cuore, e si sfruttano i giornali che tifano per la stessa squadra per fare informazione a senso unico.

Basta vedere un meme come questo per rendersi pienamente conto del problema:


Il meme riporta:

Pensioni d’invalidità da 285€ a 516€ grazie a Fratelli d’Italia
I Grillini festeggiano ma l’emendamento è di FDI con prima firma Giorgia Meloni.

Allora leggiamo quest’emendamento, che riporta in testa:

Applicazione della sentenza della Corte costituzionale in materia di trattamenti di invalidità civile

Quindi è un emendamento che si basa su una sentenza della Corte Costituzionale, che ha preso in esame un caso specifico ed emesso una sentenza sulla base di quello, usando queste parole:

…285,66 euro mensili, previsti dalla legge per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, violando, così, il diritto al mantenimento che la Costituzione (articolo 38) garantisce agli inabili.

Direi che Giorgia Meloni abbia pochi meriti su questa sentenza, così come gli altri firmatari. Ma andiamo oltre, nell’emendamento nella prima parte leggiamo appunto l’applicazione della sentenza della Consulta:

1. Nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituito un fondo, con una dotazione iniziale pari a 46 milioni di euro per l’anno 2020, destinato a concorrere a ottemperare alla sentenza della Corte costituzionale, pronunciata nella camera di consiglio del 23 giugno 2020, in materia di riconoscimento dei benefìci di cui all’articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in favore degli invalidi civili totali, indipendentemente dal requisito dell’età pari o superiore a sessanta anni previsto dal comma 4 del medesimo articolo 38.

E questa parte finale:

Conseguentemente, all’articolo 71, comma 1, capoverso articolo 22-ter, al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: 2.740,8 milioni di euro con le seguenti: 2.673,2 milioni di euro.
89. 04. Meloni, Garavaglia, Randelli, Lupi, Crippa, Delrio, Boschi, Fassina, Plangger.

Dove appunto ci viene mostrato che Giorgia Meloni era prima firmataria dell’emendamento, ma aspettate un secondo: non c’è solo Giorgia Meloni, nell’elenco dei firmatari ce ne sono altri.

Solo Fratelli d’Italia?
Eh no, ci sono in ordine di apparizione:

  • Massimo Garavaglia – Lega
  • Andrea Mandelli – Forza Italia
  • Maurizio Lupi – Gruppo Misto
  • Crippa, che non è chiaro se sia Andrea (LEGA) o Davide (M5S)
  • Graziano Delrio – PD
  • Maria Elena Boschi – Italia Viva
  • Stefano Fassina – Liberi e Uguali
  • Albrecht Plangger – Gruppo Misto

Che mi porta a quasi un pareggio tra gli schieramenti. Crippa fa da ago della bilancia, se è Lega sono più i firmatari dell’opposizione, se è M5S sono più quelli vicini al governo in carica ad aver firmato l’emendamento.

Ma è importante?

Si tratta dell’applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale, che riguarda tutti i cittadini. Non solo quelli di una parte politica. Oltretutto, sostiene Proietti della UIL, i criteri sono troppo restrittivi, vanno inclusi anche altri disabili, quindi l’emendamento è il benvenuto, ma è incompleto:

La Corte Costituzionale ha ritenuto manifestamente inadeguato a garantire i ‘mezzi necessari per vivere’ l’importo della pensione di inabilità concessa ai mutilati e agli invalidi civili di età superiore ai 18 anni per i quali sia accertata una totale inabilità lavorativa, l’importo dell’assegno mensile è, infatti, di soli 285,66 euro. Concordiamo totalmente con l’Alta Corte e riteniamo che sia stato mai opportuno riconoscere anche ai beneficiari di questi assegni “l’elevazione al milione” ovvero la somma aggiuntiva che porterebbe l’importo dell’assegno a 516€, beneficio che dovrebbe essere esteso anche ai così detti “disabili gravissimi”.Per la UIL è altresì importante che per queste persone siano messe in campo reali politiche di inclusione nel mondo del lavoro e di accessibilità.

C’è da festeggiare? Sicuramente c’è da essere felici che sia stato recepita una modifica che andava fatta da tempo. Prendersene il merito (sia da parte del M5S che da parte di FdI) lo trovo tipico di un Paese in cui non si fa politica, bensì si tifa, come allo stadio. È molto deprimente, perché è sulla base di questo modo di fare comunicazione che poi la gente sceglie per chi votare. I fatti contano pochissimo, conta invece come li si è raccontati al proprio elettorato.

Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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