L’epidemia di morbillo del Quebec

Lo so, che due scatole, ancora dietro a parlare di morbillo e vaccini. Non crediate, ma anche noi in redazione ci stufiamo, ogni volta che pubblichiamo un articolo ci arriva in ufficio il portavalori con le valigie piene delle banconote di BigPharma, a volte anche casse di Dom Perignon e vassoi di beluga. Ci piacerebbe tantissimo fare una pausa e raccontarvi dell’ultimo (non) morto famoso, o dell’ennesimo asteroide in procinto di colpire la terra. Ma noi siamo BUTAC e siamo pagati da BigPharma, abbiamo bisogno del nostro portavalori settimanale. D’altronde come potremmo altrimenti pagarci gli splendidi uffici e le attrezzature di ultimissima generazione, inutili per BUTAC ma utilissimi per divertirci e farci belli?

Veniamo al Quebec

Sempre sull’onda del cercare di denigrare il decreto Lorenzin sull’obbligatorietà vaccinale, dopo aver cavalcato la storia dell’epidemia di morbillo in Mongolia ora si sta riesumando un’epidemia del 1989 in Quebec. I fatti, secondo i sostenitori della libertà di scelta vaccinale, dimostrerebbero come l’immunità di gregge sia una leggenda urbana (stesse considerazioni che sentite sull’epidemia in Mongolia) e che quindi sia insensata l’obbligatorietà.

Ma siamo di fronte a un caso copia e incolla (o quasi) di quello mongolo. Il fantomatico 99% di copertura era solo per la fascia 1-4 anni in Quebec. Come ci spiega il CDC, in un articolo ormai antico (riportato sul web nel 1998, ma precedente il 1993 come anno di pubblicazione – grazie a chi digitalizza anche contenuti pre-web):

…approximately 50,000 of the 285,000 Montreal primary and secondary school students lacked documentation of vaccination.

Quebec does not require measles vaccination for school attendance. Because of increased emphasis on childhood immunizations since the early 1980s, measles vaccine coverage among children 1-4 years of age is estimated to be greater than 95%. Vaccine coverage in schools is lower. In the Montreal area before the outbreak, approximately 90% of primary school students and 70% of secondary school students had proof of measles immunity.

Un quinto degli studenti del 1989 non aveva documentazione sui vaccini fatti, solo nella fascia 1-4 c’era una supposta copertura di oltre il 95%, ma nelle altre fasce d’età la copertura era molto più bassa, e difatti sono quelle le fasce che sono state più colpite dall’epidemia. Oltretutto (grazie Ander) cercando si trova un’altra fonte che riporta anche il dato che:

… in the province of Quebec (total population 7.9 million) where the last major outbreak (>10 000 cases) had occurred in 1989 when the program included only 1 dose of vaccine administered at 12 months of age…

Nel 1989 la vaccinazione comprendeva solo una dose di vaccino a 12 mesi, quindi anche i vaccinati non è detto fossero immunizzati come oggi.

Sullo stesso PubMed viene evidenziato che:

The 1989 measles outbreak in the province of Quebec has been largely attributed to an incomplete vaccination coverage.

Ovvero l’epidemia è stata attribuita ad una copertura vaccinale incompleta.

Concludendo

Ritirare fuori storie vecchie di anni che in realtà non raccontano nulla di nuovo o di ben analizzato dimostra quanto disperatamente si stia cercando di disinformare. Sia chiaro, anche dall’altra parte nel corso degli ultimi anni non si sono esentati dall’aver raccontato sciocchezze colossali, ma quasi sempre per colpa di politici che non sanno stare zitti, e non per colpa di medici o scienziati in malafede. Qui invece siamo di fronte a medici, avvocati, esperti di pseudoscienze che o sono totalmente in malafede o sono seriamente inadatti a ricoprire le cariche che ricoprono, perché stanno diffondendo solo disinformazione allarmistica per attirare nuovi aderenti alle loro balzane idee, poco scientifiche ma molto cialtrone.

maicolengel at butac punto it

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