Li-Meng, Fuori dal coro e i “documenti esclusivi” sul virus

Un servizio TV in cui niente è stato verificato

Mario Giordano e la sua trasmissione non cessano di stupire. Ci avete segnalato un brevissimo servizio andato in onda a Fuori dal Coro nella puntata del 6 aprile 2021, servizio dove vediamo un volto che conosciamo da quasi un anno, e dove vengono fatte “esclusive rivelazioni” sul virus.

Il servizio s’intitola:

Virus, le bugie della Cina

Dura 3 minuti e 18 secondi, ed è stato ripreso dai soliti simpaticissimi social media manager della Lega con quelle grafiche che parlano alle pance, tipo quella che vedete qua sopra.

Nel video, come vi dicevo, prima si fa sentire la voce di una nostra vecchia conoscenza, Li-Meng Yan, la virologa cinese già sbufalata da noi e tanti altri, CNN inclusa, nel 2020.

Come sempre preciso che io non sono uno scienziato, solo un blogger, Mario Giordano e la sua redazione però sono giornalisti, dovrebbero spiegare che stanno mostrando un video in cui un soggetto – che già nel 2020 è stato smentito dalla maggior parte della comunità scientifica – dice cose di cui non porta alcuna prova. Ma evidentemente Fuori dal coro non fa giornalismo, solo sensazionalismo, e di quello becero.

La credibilità della dottoressa Li-Meng è zero nella comunità accademica, l’unico motivo per cui viene considerato ciò che dice è che si è fatta amica Steve Bannon e tutta la cricca di Epoch Times. Sia chiaro, non credo che la Cina sia stata brava nel comunicare al resto del mondo quanto stava avvenendo e non sono qui a difendere la Cina a priori. Voglio solo approfondire quanto viene detto nel servizio di uno dei principali canali TV nazionali. Perché, checché se ne dica, Rete 4 rappresenta il settimo canale più visto in Italia nel 2020 in prima serata, e il sesto sulle 24 ore. E fa parte del secondo gruppo di media televisivi italiani subito dietro alla RAI. Li-Meng nel video non dice nulla di scientifico, fa accuse generiche contro il governo cinese. Nulla di più. La redazione di Fuori dal coro ci racconta di come Li-Meng stia lavorando negli States “sotto protezione”. Il problema è che se la metti così sembra che il governo americano la stia proteggendo, ma non è vero. Li-Meng è protetta da Steve Bannon e dai miliardari cinesi dissidenti proprietari di Epoch Times. Tutta gente con una credibilità pari a zero. Il fulcro del servizio sarebbe il documento “esclusivo” che pochi giorni fa la redazione di Fuori dal coro ha ricevuto da Li-Meng. Documento che però non è così esclusivo visto che è un preprint pubblico su Zenodo. Che si tratti di qualcosa di esclusivo lo riportano molto chiaramente nell’angolo in alto a sinistra della schermata del servizio, che mostra appunto al parola ESCLUSIVO tutta in maiuscolo, sia mai che non la leggiamo. Ma ripeto, non c’è nulla di esclusivo, Li-Meng ha inviato lo stesso materiale a tutti i media che le abbiano permesso di far sentire la propria voce, perlopiù siti e canali bufalari con una lieve tendenza a destra. Fuori dal coro è solo uno dei tanti che l’hanno ricevuto.

Nel video si dà credito al testo prodotto da Li-Meng, testo che sostiene ci sia un complotto a livello mondiale che coinvolgerebbe tutte le testate scientifiche peer-reviewed:

Our two reports were published on zenodo.orgas preprint articles. We chose this site and this format because we were fully aware of the censorship on the laboratory origin of SARS-CoV-2 imposed by the top scientists of the field – peer review would not allow our report to be published as it is in a timely manner or at all.

Che tradotto:

I nostri due rapporti sono stati pubblicati su zenodo.org come articoli di preprint. Abbiamo scelto questo sito e questo formato perché eravamo pienamente consapevoli della censura sull’origine del laboratorio di SARS-CoV-2 imposta dai migliori scienziati del settore – la revisione tra pari non avrebbe permesso la pubblicazione del nostro rapporto così come è in modo tempestivo o del tutto.

Vedete, non è per smontarvi da subito, ma Zenodo è gestito dal CERN: ci fosse davvero un complotto mondiale per non far sapere certe cose ci metterebbero cinque secondi a cancellare la pubblicazione. Hanno pubblicato lì perché non c’è nessun filtro che blocchi contenuti pieni di sciocchezze. Esistono altri siti che permettono la pubblicazione di preprint, uno lo usa regolarmente l’ex musa degli ottimisti, ad esempio. Sostenere che esista un complotto di queste dimensioni e poi pubblicare online i documenti che lo dimostrerebbero è dimostrazione stessa che si stanno raccontando sciocchezze. Non capirlo purtroppo è grave. Ma non ci sorprendiamo più di nulla. Il documento pubblicato su Zenodo stavolta non è uno studio scientifico, bensì un j’accuse in pieno stile Rosario Marcianò. Li-Meng fa la vittima dei poteri forti, che però curiosamente non la censurano, anzi.

Nel documento si accusa lo zoologo britannico Peter Daszak di essere il burattinaio della difesa a oltranza della Cina, presidente della EcoHealth Alliance. La tesi di Li-Meng è che Daszak abbia ricevuto fondi milionari tramite donazioni anonime, fondi che sarebbero serviti appunto a zittirlo su eventuali scoperte riguardanti la provenienza del virus dal laboratorio di Wuhan. Sempre nel video di Fuori dal coro ci viene mostrata una mail che non sappiamo in alcuna maniera se sia autentica o meno, come non lo sa neppure la redazione della trasmissione stessa. La mail è sui server di un’associazione americana finanziata dall’Organic Consumer Association, una lobby di produttori di cibo organico il cui unico scopo pare quello di molestare e disturbare coloro che si occupano di scienze alimentari. Proprio bella gente eh…

Nella mail comunque non è che si dica nulla di così scandaloso, Daszak dice solo che ritiene che firmare la dichiarazione sui laboratori di Wuhan estranei al virus potrebbe essere controproducente per lui e altri che hanno collaborato con lui in passato, e che quindi preferisce che a firmarla ci pensino altri. Si tratterebbe di capire in quale senso si intenda quel “controproducente”. Ma è importante? Io onestamente non ne sono sicuro. Andiamo avanti col video.

Nella mail Daszak scrive a Ralph Baric, definito da Fuori dal coro uno dei “virologi più conosciuti al mondo”… Sarà uno dei più conosciuti al mondo, ma non mi pare abbia vinto il premio come migliore, e che sia stato nominato quando si mise insieme la commissione che ha studiato il virus in questo lungo anno. Nemmeno tra le riserve viene nominato. Siamo sicuri che sia uno dei più conosciuti al mondo? Su Wikipedia ha una paginetta davvero striminzita.

È vero che Baric ha firmato lo studio del 2015 dove si parla di un virus simile a quello della SARS creato in laboratorio. Lo stesso di cui parlava il Tg Leonardo che abbiamo trattato tempo fa. Ma non c’è nulla di secretato o esclusivo in queste informazioni, sono tutte libere e trasparenti, alla portata di qualsiasi ricercatore mondiale voglia approfondire. L’hanno fatto, tutti, e nessuno che abbia portato evidenze della creazione artificiale del virus colpevole della pandemia.

Non mi è chiara l’affermazione che viene fatta nel video di Rete 4. Dopo averci raccontato che Baric ha firmato lo studio del 2015, ci viene detto che quindi potrebbe essere poco credibile da parte sua affermare che il virus non sia stato creato in laboratorio. Ma come? Hai appena detto che è uno dei più importanti virologi al mondo, che nel 2015 ha firmato uno studio su un virus creato in laboratorio, studio che oltretutto è stato ripreso appunto pure dal Tg Leonardo di RaiTre, pare essere in assoluto la persona più indicata a cui chiedere consulenza su un virus creato in laboratorio e che abbia quelle caratteristiche, proprio colui che può dire se l’ipotesi sia plausibile o meno. Ma nessuno in studio fa notare questa contraddizione.

Come nessuno della redazione di Fuori dal coro ha approfondito la questione dei fondi americani sospesi a EcoHealth Alliance, per fortuna esistono canali meno disinformativi delle trasmissioni di Mario Giordano. Canali come NPR, che già l’anno scorso spiegava che è stata l’amministrazione Trump ad approvare nel 2019 quei fondi ma che poi, nel 2020, nell’ambito dell’attacco alla cattiva gestione cinese delle informazioni sulla pandemia, lo stesso Trump ha poi annullato.

Sempre tra le mail riprese nel video di Fuori dal coro e pubblicate nello “studio” di Li-Meng ne appare un’altra, dove viene raccontato di come un gruppo avrebbe donato mezzo milione di dollari a EcoHealth Alliance, mezzo milione di dollari che sarebbero dovuti andare a coprire in parte quanto sospeso dall’amministrazione Trump. L’autore della mail è Randy Wayne Schekman, premio Nobel per la medicina. Schekman difenderebbe la Cina perché, sempre secondo la redazione di Fuori dal coro – che si basa su tre articoli in inglese provenienti da siti cinesi – recentemente avrebbe costruito due laboratori clinici in Cina. Ma gli articoli di cui si parla sono del 2018, e per ora non mi risulta siano stati costruiti, ma se ne sia solo ipotizzato la realizzazione.

Sia chiaro, non sono uno scienziato, come spesso vi ripeto, ma ipotizzare un complotto di queste dimensioni per tenere segreto qualcosa che comunque prima o poi verrà fuori è sciocco, gli scienziati una volta che fosse confermata la notizia ci perderebbero la faccia, che senso ha?

Sia chiaro, io sono solo un piccolo blogger, ma di mail esclusive, documenti scottanti e argute rivelazioni ne ho un po’ piene le balle.

Non credo sia necessario aggiungere altro. Avete sufficienti link per approfondire da soli, cosa che avrebbe dovuto fare anche Mario Giordano prima di mandare in onda il servizio.

maicolengel at butac punto it

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