L’ibrido metà bufalo e metà coccodrillo

COCCOBUFALO

Così hanno riportato tantissime testate italiane a caccia di click e visualizzazioni. Qui il testo che sul Corriere accompagnava la foto che ha circolato tra lunedì e ieri sul web:

Uno strano animale, un incrocio fra un bovino e un coccodrillo che sfida ogni legge scientifica finora conosciuta. La bizzarra creatura è stata ritrovata in un remoto villaggio della Thailandia, a Wanghin e ha spaventato non poco la popolazione. Nel villaggio c’è anche chi pensa però che la strana creatura sia solo premonitrice di un futuro fortunato.

Noi di Butac siamo arrivati un filo tardi con la nostra sbufalata, e come è giusto ci teniamo a riportare i primi che l’hanno trattata, ovvero i ragazzi di NextQuotidiano, che ci spiegavano che:

Un veterinario ci spiega: «Sì, ad occhio sembrerebbe proprio ittiosi. Sono eventi impressionanti e rari, ma dovrebbe essere ittiosi associata a morte perinatale. il suo nome accademico “ufficiale” è ipercheratosi fetale, se preferisci». Ci sono altre malattie che si possono associare? «La pachidermia è un quadro simile che si manifesta negli animali già più grandi per dermatiti croniche, l’elefantiasi è altra dermatite con ispessimento del tegumento, ma dovuta a fattori parassitari che affliggono il sistema linfatico. Ma dovrebbe trattarsi di ittiosi». L’ipercheratosi è la stessa malattia che compare nei soggetti adulti. L’ipercheratosi congenita è invece tipica dei vitelli e dei bufalotti, ma anche di altre specie.

L’articolo di Next però vale davvero la lettura, il tono scanzonato ed ironico è davvero un must. Bravi!
L’essere ibrido comunque è da vedersi come metafora del giornalismo italiano, un po’ fuffa e un po’ disinformazione!
L’idea che testate come il Corriere riportino questa robaccia mi deprima tanto.
Il giornalismo è morto, lunga vita al giornalismo.
maicolengel at butac.it