L’immigrato vittima di meteorismo e la privacy

Da qualche ora mi state segnalando articoli che parlano di un immigrato che avrebbe ricevuto protezione umanitaria per motivi di salute. La notizia parte offline (e già questo dovrebbe farci drizzare un po’ le antenne) su Il Giornale di Vicenza, viene poi ripresa da la Voce del Trentino in versione online e, al seguito, da Libero Quotidiano e altri.

Come capita quando ci sono di mezzo la privacy e le forze dell’ordine non è stato possibile sbufalare la storia (cioè arrivare a un punto verificato), ma ritengo che ci siano alcune considerazioni da fare.

I fatti

La storia è molto semplice. Il Giornale di Vicenza riporta che un immigrato arrestato dalle forze dell’ordine sia risultato sotto protezione umanitaria perché affetto da meteorismo. Lo sarebbero venuti a sapere perché durante l’arresto si sarebbe ferito, e visto il tipo di protezione concessa si è indagato sul perché, per evitare rischi di contagio. Nessuno dei giornalisti però fa la benché minima verifica dei fatti, tutti si fidano, non chiedetemi perché, di quello che riporta il Giornale di Vicenza. Questo a mio avviso è molto grave. Una testata che ha una sua versione online e che di una notizia di questo genere non porta nessuna fonte attendibile non è una testata di cui mi fido. Purtroppo a Bologna il Giornale di Vicenza non è possibile recuperarlo, e quindi ci si deve basare sul poco che è possibile trovare online.

Il titolone e lo screenshot dell’inizio articolo (pubblicato sulla pagina di Giorgia Meloni, che evidentemente si fida ciecamente del Giornale di Vicenza):

Malattie imbarazzanti valgono l’asilo politico

E un altro screenshot di cattiva qualità:

Io non voglio mettere in dubbio quanto riporta Il Giornale di Vicenza, non sono nessuno per farlo. Ma qualche dubbio mi viene. Non mi risulta che la polizia possa rilasciare informazioni sulla salute degli arrestati, non senza lederne la privacy, specie se non finalizzata a diffondere informazioni utili alla popolazione su possibili rischi di infezione.

Se siamo di fronte a un cittadino che ha il permesso di stare in Italia, significa che finché detiene quel permesso ha gli stessi diritti di un italiano. Credete che se vi arrestano possano diffondere notizie sul vostro stato di salute? Sia chiaro, pur assurda la storia può anche essere credibile. Ma quello che risulta difficile credere è che un funzionario di polizia, violando ogni regola sulla privacy, abbia successivamente diffuso l’esito dell’indagine medica.

Sarà davvero così?

Perché nessun giornalista si è fatto questa domanda? Chi ha dato quell’informazione riservata al Giornale di Vicenza? Non viene mai citata una fonte. Eppure Giorgia Meloni si fida, Giuseppe Cruciani pure, e così tutti i cari amici xenofobi di ImolaOggi e VoxNews che la riprendono. Tutti fidandosi del primo che riporta la notizia, solo e unicamente perché la narrativa fa comodo a quello che vogliono raccontare. Lo capite che questo non è giornalismo, questa non è politica, ma solo una costante ricerca di approvazione da parte del pubblico dei propri aficionados?

I motivi gravi di salute

La protezione umanitaria per motivi medici esiste, ci sono svariati casi documentati di soggetti a cui è stato dato il permesso di restare in Italia per proseguire cure mediche necessarie. L’esito della richiesta dipende da giudici italiani, che di volta in volta valutano lo stato medico del richiedente protezione. Possono esserci casi in cui le cose vanno per le lunghe, con protezione negata e poi accolta. Ma una cosa è chiara: la protezione umanitaria è differente dallo status di rifugiato. Non è l’equivalente di un permesso di soggiorno a lungo termine. Le condizioni di quella protezione sono temporanee, rivalutate da medici e tribunali.

Però i casi che trovo per cui sia stato accettato lo status di protezione umanitaria per motivi di salute sono decisamente più gravi. Coma per emorragia cerebrale, varie patologie debilitanti, non trovo casi come quello raccontato dal Giornale di Vicenza. Purtroppo come – per motivi di privacy – nessuno avrebbe potuto diffondere quell’informazione, allo stesso tempo la burocrazia italiana fa sì che nessuno possa confermare o smentire. Ma a Giuseppe Cruciani o Giorgia Meloni che sull’argomento hanno speso parole poco importa. Perché della notizia non è più importante la sua veridicità, ma solo quanto sia possibile trasformarla in contenuto virale, che genera interazioni. Tanto di essere davvero informati importa solo a una ristretta cerchia di amanti del sadomasochismo.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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