L’impresentabilità dei candidati


Mercoledì 27 marzo, Nicola Morra, Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie ha tenuto una conferenza stampa. Il motivo dell’incontro la presentazione del nuovo codice Antimafia per gli impresentabili, approvato da Lega e M5S e che sarà già in vigore per le nuove elezioni europee.
Molte testate on e offline hanno titolato su questa falsa riga:

Ecco la sanatoria M5s e Lega che salva gli “impresentabili”

La maggioranza giallo-verde ha presentato e approvato un emendamento congiunto che “salva” i candidati con reati per discriminazione razziale, etnica e religiosa

Qui sopra il Giornale.
A seguire l’Huffington Post:

Sanatoria gialloverde, i razzisti non sono impresentabili

Un emendamento di Lega e M5s stralcia dal nuovo codice Antimafia i reati su discriminazione razziale, etnica e religiosa tra quelli che impediscono la candidatura

TPI:

Fascisti e razzisti potranno entrare in Parlamento: Lega e M5s cambiano le regole elettorali

Come stanno veramente le cose? Partiamo dalla fonte, tutti si sono rifatti alle parole di Morra durante la conferenza stampa. Incalzato dai giornalisti sul chi e perché non abbia votato le modifiche, al minuto 8:50 circa del video che segue, Morra  spiega che il problema sollevato da PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia che pertanto si sono astenuti dal voto era riguardo ai reati d’opinione.

Per chi non avesse voglia di ascoltare la conferenza il sunto è semplice, ve lo riporto da Il Sole24Ore :

Impresentabili. E non solo per reati spia come la corruzione. Il nuovo Codice di autoregolamentazione sulle liste delle candidature – relatrice la deputata M5s Dalila Nesci – allarga il suo raggio d’azione, introducendo aggiornamenti in base agli ultimi provvedimenti che hanno cambiato il codice penale, tra cui il cosiddetto Spazzacorrotti. …

Introdotto anche il “cumulo” delle condanne: «Lo stop alla candidatura – spiega Morra – arriva con una soglia massima di 4 anni di condanne a carico di un candidato, che è il limite temporale entro il quale il condannato può ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali». Da questo calcolo sono escluse le condanne per reati di opinione, come quello previsto dalla legge Scelba.

Intanto vorrei che ci capissimo tutti per bene, il Codice a cui si fa riferimento è di autoregolamentazione, non ha alcun valore legislativo, ma solo un valore etico/morale. Ad esempio nel primo caso in cui si fece la verifica, durante le elezioni del 2015, in Sicilia, secondo il Codice, vi erano nelle liste  16 impresentabili. Impresentabili che sono stati comunque candidati. Come vedete non è che a questa lista si dia tanto peso. Lo stesso è successo alle elezioni del 2018, con candidati di sinistra e di destra.

L’introduzione di nuovi reati per decidere gli impresentabili aumenterà il numero di candidati impresentabili, senza che questo vieti di candidarli. E di eleggerli, come è successo con il Presidente della regione Campania, presente nella lista del 2015.

Il “cumulo delle condanne” prevede che se si è avuta condanna per reati minori (anche non inclusi nell’elenco del Codice Antimafia) per più di 4 anni di reclusione si rientra tra gli impresentabili. Da quei reati, non inclusi nel codice Antimafia, si sono comunque tolti i reati d’opinione. Di cui, ripeto, in caso contrario non si sarebbe comunque tenuto conto.

Quindi, per riassumere e semplificare ulteriormente, nessuno ha eliminato delle categorie per cui non si è eticamente candidabili. Sono stati aumentati i reati. Solo che, nell’introdurre il “cumulo delle condanne”, si è deciso di non includere i reati d’opinione. Morra fa un esempio molto chiaro, parlando di diffamazione, ma i cosiddetti reati d’opinione sono tanti, potete trovarne l’elenco di Studio Cataldi qui e qui quello de La Legge per tutti. In entrambe le liste è presente l’apologia di fascismo (ma anche il genocidio).

Uno magari ci rimane male, e probabilmente gli stessi estensori dell’emendamento non si sono resi conto di quanto includeva il termine reati d’opinione, al punto che in seguito ad alcune polemiche lo stesso Morra abbia spiegato che:

…nulla impedisce che con la prossima revisione del Codice alcuni reati particolarmente gravi possano essere presi in considerazione.

Ma vedete, è importante specificare che anche senza l’emendamento sui reati d’opinione non è che prima se ne tenesse conto, anzi, ora se ne è parlato e magari, come ha detto Morra verranno presi in considerazione, e forse anche noi elettori ci staremo più attenti.

Titolare come hanno fatto tante testate, dando a intendere che si sia trattato di un emendamento che ha di fatto eliminato quei reati dall’elenco è scorretto. Ma credo che l’abbiate già capito. In chiusura faccio un’ammissione, anche io, leggendo titoli come quelli lassù in alto, riportati da testate di cui mi fidavo sono caduto nel tranello per oltre 24 ore, non avevo il tempo di verificare (ero in viaggio) ed ero decisamente indignato. Ho dovuto studiare, approfondire, comprendere. Sarei curioso di capire chi abbia lanciato la notizia ai giornalisti in quel modo. Si tratta ovviamente di qualche rappresentante dei partiti che si sono astenuti dall’approvazione. Ma a scopo di analisi politica sarebbe interessante capire se si tratti di centrodestra o sinistra…

Credo sarebbe un compito per un buon giornalista.

maicolengel at butac punto it
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