L’IVA sugli assorbenti e sui rasoi

Nelle scorse settimane ho trovato tanti post sui social network dove ci si lamentava dell’IVA al 22% sugli assorbenti femminili. Spesso la notizia era corredata di paragoni che spiegavano come invece il tartufo fosse al 5% (e in alcuni casi si riportava che così fosse anche per quanto riguarda lamette e rasoi). Vi riporto il post apparso a fine dicembre sulla pagina dei Giovani Democratici della Lombardia:

Cos’è la Tampon Tax? Semplice! È l’imposta IVA al 22% che grava sui prezzi degli assorbenti, considerati come beni di lusso. Avere il ciclo non è un lusso nè tantomeno una scelta e gli assorbenti non sono un accessorio ma una necessità per ogni donna.

Chiediamo che la Tampon Tax sia abbassata al 4% e che quindi gli assorbenti vengano considerati beni di prima necessità. Se un rasoio maschile è tassato come bene di prima necessità, viene spontaneo chiedersi come mai un assorbente non abbia lo stesso regime di tassazione.

Il costo degli assorbenti non è un problema che riguarda esclusivamente le donne ma è un problema che coinvolge tutta la famiglia, uomini compresi! Per esprimere questa necessità, per verificare il livello di consapevolezza e anche per ridere un po’ abbiamo invitato sette ragazzi e li abbiamo sottoposti al nostro esperimento sociale.

Fatevi un regalo e fatelo alle donne della vostra vita. Attraverso una semplice firma non ci aiuterete solamente a cambiare una tassa ma l’intero stile di vita di molte donne. https://www.change.org/p/giovanni-tria-stop-tampon-tax-il-c… Grazie all’Associazione Onde Rosa!

Hanno anche aperto una raccolta firme. Ma siamo sicuri che quanto riportano sia corretto?

Ammetto che inizialmente ho pensato fossimo di fronte a novità introdotte dall’attuale governo, e che quindi ci fossero soggetti incattiviti appunto dalla scelta di penalizzare le donne sugli assorbenti, aiutando invece prodotti di lusso come il tartufo. Ma come ben sappiamo le cose non sempre sono come ci viene raccontato.

L’IVA sugli assorbenti – come anche sui pannolini per bambini – è al 22%, ovvero non rientra nei prodotti che hanno un’IVA agevolata. Come non ci rientrano moltissimi altri prodotti. Inclusi i rasoi e la schiuma da barba, che hanno l’IVA al 22% alla stessa identica maniera.

Esiste un lungo elenco che riporta tutti i prodotti che hanno un’IVA agevolata al 4%, ci vuole poco a verificarlo. Si tratta di una leggenda urbana, che ci portiamo dietro da anni.

L’attuale governo ha la colpa di avere abbassato l’IVA sul tartufo, quello sì, che è passato dal precedente 10% all’attuale 5%. Ma ci sono dei motivi per averlo fatto: si tratta, come molti altri dei beni tassati al 5%, di un bene deperibile. Quindi un bene che se non viene venduto entro un certo periodo deve essere buttato via. Il governo avrà pensato di aiutare chi commercia nel settore venendogli incontro, ma non è per aiutare i consumatori di tartufi, bensì chi li vende in maniera regolare (e amando il prodotto mi duole dire che spesso chi vende tartufi lo fa da privato, sottobanco, in nero).

Sostenere che i rasoi siano tassati meno degli assorbenti femminili significa non avere fatto nessuna verifica dei fatti. La battaglia per una tassazione più agevolata per assorbenti e pannolini per l’infanzia è a mio avviso giustissima, lo diventa ancor di più se fatta nella maniera corretta. All’estero guarda caso sono molti i Paesi in cui è stato riconosciuto che si tratta di beni di prima necessità, in Italia ancora no. Oltretutto le cose stanno così dagli anni ’70, tutti i governi precedenti hanno avuto la possibilità di intervenire, e nessuno l’ha mai fatto. Tutti quindi sono colpevoli dello stato attuale delle cose. Ma è politica, siamo abituati a questi atteggiamenti.

Giusto per approfondire la vicenda. La leggenda urbana che sostiene che i rasoi siano tassati in maniera diversa dagli assorbenti nasce da quella che all’estero venne chiamata pink tax, che non è una vera tassa, ma solo il nome dato allo scandalo dei prodotti per donna (identici a quelli per uomo) con prezzo maggiorato. Non perché siano tassati diversamente, ma solo perché colorati e confezionati in maniera diversa.

Qualche esempio? Beh, basta vedere il listino prezzi di qualsiasi supermercato online. Su Amazon 8 rasoi Gillette usa e getta da uomo costano circa 11 euro, il loro omologo femminile nella confezione da 4 rasoi costa circa lo stesso. Quindi siamo di fronte a un prodotto che, per scelta del produttore, costa il doppio solo perché indirizzato a clientela diversa. Non per colpa di fantomatiche tassazioni aggiuntive.

E non è l’unico caso: qualche anno fa uscì un lungo studio sul tema a cura dell’amministrazione della città di New York, ve ne suggerisco la lettura.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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