Lo stesso giornalista – Nizza/Monaco

GUTJAHR-MONACONIZZA

Tra voi che ci seguite sappiamo esserci anche seguaci di Maurizio Blondet e del suo “meraviglioso blog complottaro”. Ci leggete per poter venire ogni tanto a scaricare qualche vagonata d’odio misto a razzismo con un pizzico di complottismo, difendendo sempre a spada tratta i vostri eroi, giornalisti e blogger che non hanno paura di mostrare al mondo la verità…

Ecco ieri il nostro “eroe” ci ha regalato questa perla:

Lo stesso ‘giornalista’ che ha fatto il video a Nizza, era anche a Monaco. A filmare davanti al McDonald

L’articolo non è altro che la traduzione (o quasi) di un pezzo comparso su VeteransToday due giorni fa, Blondet ama quella testata e non è la prima volta che scopiazza senza fare alcuna verifica, ci siamo abituati, il giornalismo copia e incolla va per la maggiore, specie d’estate.

Partiamo dal primo attacco, quello di Nizza: Gutjhar era presente, è vero, ed è uno dei soggetti testimoni dell’avanzare del camion che si faceva strada tra la folla.

German journalist Richard Gutjahr, 42, told Agence France-Press that he was on a balcony on the Promenade des Anglais when he saw the truck barreling through the crowd and being chased by a motorcycle.

Gutjhar era in hotel, sulla Promenade, e dal balcone stava guardando i festeggiamenti; era in vacanza in una località nota, non troppo distante da Monaco. Non ci trovo nulla di così strano e misterioso, anche la mamma della mia migliore amica era a Nizza, anche lei parte di un complotto? Non credo.

Da Nizza Gutjhar con le immagini riprese torna a Monaco, dove succede quel che sapete tutti, la sparatoria nel centro commerciale. Gutjhar è un giornalista e il 22 luglio come tutti i giornalisti corre sul luogo dei fatti e scatta qualche foto, circa mezz’ora dopo che la sparatoria si è conclusa, ne parla sul suo profilo Twitter, condivide anche alcune immagini che circolano in rete. Non c’è nulla di strano in tutto ciò, è un cittadino tedesco, fa il giornalista, e vive a Monaco, dove è appena tornato per lavorare sul materiale che ha raccolto a Nizza. Ci sta che condivida materiale sulla sparatoria, l’avremmo fatto tutti, no? Come ci sta che sia corso sul luogo dei fatti.

Ma quello che a noi interessa è il video di fronte a McDonald, e questo a differenza di quanto sostengono i complottari non è stato ripreso da Gutjhar,  basta cercare per accorgersi che da nessuna parte lui ne rivendica la paternità e che non è stato il primo a diffonderlo in rete. Il Mirror (che cita Gutjhar, in quanto giornalista che su Twitter ha postato aggiornamenti in tempo reale) spiega fin da subito che il video viene da fonte indefinita.

Terrified bystanders, including the unnamed witness filming the scene on their mobile, flee in fear as a barrage of at least 18 shots can be heard ringing out

Guthjar è un giornalista, sa bene quanto valga quel video, credete davvero che l’avrebbe diffuso in rete senza rivendicarne la paternità? Da nessuna parte. Bastava girare cinque minuti per rendersene conto, come accorgersi che lui le immagini che aveva diffuso di Monaco (scattate trenta minuti dopo l’inizio della sparatoria) le ha eliminate dal suo profilo.

L’unica cosa che collega Gutjahr al video di fronte a McDonald è il fatto che su MotherJones dopo il video di McDonald (postato da altra fonte) si cita lo steso giornalista tedesco:

Local reporter Richard Gutjahr described the scene at the shopping center as something “out of a bad movie,” with the shopping center completely surrounded by police, a helicopter overhead, and police carrying semi-automatic rifles. Gutjahr was not able to confirm reports of deaths or injuries.

Non ci vuole una laurea per rendersi conto che se il video di Nizza riporta chiaramente il fatto che lo stesso sia filmato da Gutjahr, questo di McDonald no. Sia chiaro, nessuno dice che non sia una coincidenza stupefacente, ma come ben sappiamo la vita è fatta di coincidenze, ve lo ricordate quello che (secondo la stampa) è da considerarsi triplo miracolato presente alla maratona di Boston, poi a Parigi e infine a Bruxelles?

Purtroppo questo genere di verifiche non vengono mai fatte, perché il sospetto del complotto vende molto di più che la certezza che non ci sia nessun complotto. Mentre blog come quello di Blondet campano di complotti e misteri, quindi a loro fare verifiche non giova mai. Se a questo aggiungiamo che il nostro Guthjar è sposato con un’israeliana, che si definisce sionista, beh per certuni è come se gli avessero fatto un regalo di compleanno, cosa sperare di più dalla vita, false flag+tedeschi+ebrei: TOMBOLA!

Un fotoreporter tedesco che era a Nizza, ma che era anche a Monaco, sposato con un’israeliana che ha fatto politica.

Ovvio che è un complotto, no?

Non credo serva aggiungere altro, tanto se siete complottari crederete sempre e comunque a Blondet e soci, perdere tempo diventa davvero inutile.

maicolengel at butac punto it

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