L’ONU e la situazione Italia

Su alcuni siti è apparsa una notizia che possiamo fare rientrare nel campo della malinformation, disinformazione fatta in malafede, perché bastano pochissimi secondi per verificarla, secondi che in redazione nessuno ha speso (o se sono stati spesi, alla fine si è scelto comunque di pubblicare…).

Vi riporto il titolo che ci avete segnalato da Zoom24 Dentro la Calabria.

Coronavirus, l’allarme dell’Onu: “Governo italiano viola i diritti umani”

La notizia, pubblicata in data 17 maggio 2020 riporta:

L’ONU lancia l’allarme sulla situazione in Italia: il lock-down così rigido ritenuto indispensabile dal governo per combattere il Coronavirus, risulta essere una misura eccessiva che lede alcuni dei fondamentali diritti dell’uomo. L’ambasciatrice per i diritti umani dell’ONU, Alicia Erazo, ha scritto su Twitter: “SOS Signor Presidente Trump: gravi violazioni dei diritti umani per il popolo italiano con la scusa del coronavirus da parte del governo. Alicia Erazo, Alto Commissario internazionale per i diritti umani del Cidhu, per l’Europa, l’Asia e l’Oceania”.

La persona citata esiste realmente, ha un profilo Twitter dal 2012, e il tweet a cui si fa riferimento è questo:

 

Il tweet quindi è reale. Peccato però che la signora Alicia Erazo non abbia nulla a che fare con l’ONU. Sul suo profilo Twitter (con 854 follower, aperto nel 2012) si descrive così:

Embajadora de Derechos Humanos -Italia,Alto Comisionado Internacional Derechos Humanos CIDHU,Premio Global Democracy Award 2017 Washington D.C.

Ambasciatore dei diritti umani – Italia, Alto commissario internazionale per i diritti umani CIDHU, Global Democracy Award 2017 Washington D.C.

Dice di vivere a Corsico, in Lombardia, ma il CIDHU di cui dice di fare parte è originario dell’Ecuador, una piccola associazione, nata ad aprile 2019, senza nessuna affiliazione con altre associazioni internazionali per i diritti dell’uomo. Non mi è chiaro cosa siano, cosa facciano e che affidabilità abbiano, ma se il modus operandi dei loro “alti commissari” è twittare al presidente di un altro Stato un SOS dall’Italia, come se fossimo in uno stato di censura, trovo il tutto molto ridicolo e decisamente poco affidabile.

Ma questa è ovviamente la mia personale opinione. Quello che invece conta e sarebbe importante capire è dove il tweet della signora Erazo sarebbe diventato il messaggio di un rappresentante dell’ONU. Chi ha fatto quel passaggio? La redazione di Zoom24? O l’agenzia che ha passato loro la notizia? Tutte domande a cui onestamente ritengo la redazione dovrebbe rispondere per trasparenza nei confronti dei propri lettori. E per contrastare quest’infodemia che sta affliggendo sempre di più la nostra Europa.

Zoom24 è una testata registrata al tribunale di Vibo Valentia, una segnalazione all’Ordine dei Giornalisti della Calabria dovrebbe aprire un esposto in merito se qualcuno di voi ha voglia di farla. Una curiosità, fateci caso: quando gli articoli non sono confermati a firmarli è sempre un anonimo redazione, capita in tantissime testate…

maicolengel at butac punto it
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