L’orso, la snowboarder e l’impossibilità della verifica



Questa storiella sta facendo il giro della rete da qualche ora, diventando in brevissimo tempo uno dei video più virali di quest’aprile 2016. L’originale, caricato meno di 48 ore fa ha già raggiunto oltre 30mila visualizzazioni:



Ma lo stesso ripreso da svariate testate internazionali ha superato di gran lunga quei numeri. Tanti si chiedono: è vero o no? Purtroppo non possiamo darvi un giudizio conclusivo, non è così semplice analizzare la genuinità di un video quanto invece di una fotografia.

Però vorrei tanto che ci soffermassimo ad analizzare perlomeno i dati in nostro possesso, quelli che ci fanno seriamente dubitare dei fatti.



Il tutto sarebbe avvenuto, secondo la descrizione di Kelly sotto al suo stesso video, il 9 aprile nel resort Hakuba 47. Le condizioni meteo di quel giorno, fotografate sulla pagina Facebook del resort, sembrano differenti da quanto vediamo nel video.

La visibilità non sembra così limitata e non vedo tracce di nevischio, ma in montagna il meteo può variare spesso. I gestori del resort spiegano però che:

Asiatic black bear has been seen very often lately in Hakuba village in the summer seasons. So often actually that they have loudspeakers village wide to warn people in BOTH Japanese and English when they are seen. As it hibernates throughout from November to March you are unlikely to see it unless you are in Hakuba for spring skiing (April and early May) and even then you would have to be very lucky to see.

Quindi non è detto che si tratti davvero di un falso, è capitato di avvistare orsi in questo periodo dell’anno, anche se l’evento non avviene sempre. Questo sarebbe uno dei rari mesi in cui è più facile, quindi, come vi ho spiegato in partenza, non è possibile certificare la bufala!

Ritengo però che a volte sia interessante vedere quali sono gli aspetti che possono mettere in dubbio una notizia. Per imparare ad essere scettici, per non dimenticare che esistono segnali di fuffa, a volte molto evidenti altre meno.

Purtroppo sono poche le testate italiane che ad oggi (11 aprile 2016) abbiano espresso dubbi sul video, la maggioranza l’ha pubblicato senza nemmeno porsi il quesito. L’importante, lo sappiamo, è fare audience.

maicolengel at butac.it

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