Luci e ombre del progetto Dexcar

DEXCAR

L’azienda di Essen (Germania) Dexcar offre la possibilità di affittare autoveicoli, anche di lusso, a condizioni estremamente vantaggiose, con un sistema di vendita piramidale non propriamente trasparente, che ha portato a un intervento della Guardia di Finanza per oscurare il sito Dexcar e alla denuncia dei titolari.
L’azienda però si difende dichiarando che si tratta di multilevel marketing e che nulla ha a che fare con lo schema Ponzi; la decisione finale spetta agli inquirenti, ma come funziona davvero Dexcar?

Il Progetto Dexcar

Se si cercano informazioni sul web su Dexcar, per prima cosa ci si imbatte in una marea di siti generati dai cosiddetti “advisor”, ovvero i collaboratori dell’azienda stessa che spiegano il progetto con una certa enfasi o talvolta con toni meno entusiastici, ma sempre cercando di rassicurare i potenziali interessati o difendere l’azienda, o di distogliere l’attenzione dagli articoli negativi come ad esempio quello di Altroconsumo che già nel dicembre 2015 si mostrava scettica nei confronti di Dexcar.

Districandosi tra i vari siti si comprende più o meno il meccanismo di funzionamento e come questa azienda sia entrata sul mercato, anche se non è mai spiegato in modo chiarissimo nonostante i diversi siti ed i video su Youtube.
Consiste praticamente nel versare una quota di 390 €, poi aumentata a 547, per entrare in delle tabelle di assegnazione di un veicolo a noleggio a scelta tra i modelli del sito.
Per ottenere il veicolo si devono riempire delle caselle all’interno di una tabella ed effettuare una vera e propria scalata facendo aderire altre persone, e più persone aderiscono più possibilità ci sono di raggiungere l’obiettivo in fretta.

L’azienda sosteneva che l’obiettivo era raggiungibile in due anni ed infatti si proponeva di restituire la quota di iscrizione, decurtata di circa 120 euro di spese, nel caso di mancato raggiungimento entro tale data.

L’azienda ha inoltre un e-shop in cui possono fare acquisti tutti gli utenti che hanno raggiunto un determinato livello di inserimenti, e un progetto di lavoro per inseritori di professione che vengono chiamati “Advisor”, i quali prima di divenire tali devono sostenere un costo di 197 € + IVA da versarsi sempre all’azienda.

Ma quante auto sono state consegnate?

La parte più fumosa appare proprio questa. Cercando in giro non appaiono dati ufficiali sul numero degli iscritti, anche se l’Ansa parla di ventitremila persone raggirate, e ancor meno chiari sono i numeri sulle auto realmente consegnate.
Dati non ufficiali parlano di una trentina di auto consegnate in un anno a fronte di una richiesta ben più elevata, ma al momento essendoci un’indagine in corso non possiamo avere dati certi a riguardo, in quanto i militari della Guardia di Finanza di Biella hanno sottoposto a sequestro il sito e fatto rientrare nei metodi dello Schema Ponzi, illegale in Italia, il sistema Dexcar invitando chiunque ne avesse preso parte a denunciare al comando più vicino.

Il Sistema a Multilivello

L’azienda dichiara che il sistema si basa su di un metodo conosciuto come multilevel marketing, che qui su Butac conosciamo molto bene, e attraverso i suoi legali spiega che lo stesso metodo viene adottato in tutta Europa e che spiegheranno gli aspetti tecnici durante la causa.
La legislazione italiana al momento non definisce esplicitamente il multilivello al pari delle strutture piramidali o catene di Sant’Antonio e inquadra lo stesso come una particolare forma di franchising in cui si possono trovare costi di gestione ridotti.

La linea sottile

Il sistema manca di chiarezza e in generale un po’ tutti i sistemi a multilivello, basandosi su uno schema che prevede un grossissimo numero di “collaboratori”, non riescono mai ad essere pienamente competitivi o meritocratici, favorendo i vertici e appiattendo tutta la base che si ritrova frequentemente a sostenere l’intera struttura.

Però proprio la base così ampia consente un numero molto vasto di individui che ovviamente sono pronti a difendere a spada tratta l’azienda rendendo abbastanza complesso districarsi e comprendere se vi sono reali possibilità di guadagno o se si rischia solo di andare in perdita.

Conclusioni

Alla Dexcar si può criticare in primis la mancanza di chiarezza nei contratti e nei vari allegati, l’assenza di un diritto di recesso ed il sistema volutamente complesso che rende decisamente dubbiosi. Al momento però possiamo solo attendere la decisione della magistratura.

Andreas Anderson

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