Lucio Malan e il ghiaccio

Lucio Malan ha condiviso questo tweet il 26 febbraio 2023:



Nel tweet si legge:



Più ghiaccio artico oggi che 20 anni fa. Attenzione! Bisogna dire che è l’ennesima prova del riscaldamento globale causato dall’uomo.

Poi a seguire il tweet in inglese ricondiviso da Malan, a firma Peter Clack, che riporta:



This one image demolishes the UN’s greedy globalist scam about climate changing from a trace gas CO2. The Arctic is as extensively ice covered today as it was 20 years ago, if not more. The Antarctic and Greenland are still ice covered. Surely warmth brings only life & hope.

Clack ha oltre 100mila follower, ma cercandolo online non trovo nulla che ci racconti chi sia e che background abbia. Quello che però risulta evidente dal suo profilo Twitter è che è tra coloro che sostengono che non ci sia alcun emergenza climatica.

Per spiegare i fatti basta davvero poco: quella che Clack pubblica, e Malan ricondivide, è una cartina che mostra una comparazione tra gennaio 2003 e gennaio 2023, ma nell’immagine viene chiaramente evidenziato come ci fosse più ghiaccio nel 2003 rispetto al 2023. Difatti l’immagine, come è in grado di capire anche mio figlio (classe 2011), mostra l’Artico nel 2003, e – come riporta la legenda – in blu sono segnate le aree dove vent’anni fa c’era più ghiaccio (“more ice”) rispetto a oggi. Non si fosse convinti, sul sito da cui è ricavata quest’immagine ci sono le animazioni che mostrano l’evolversi della situazione, e grazie a esse è facile rendersi conto del fatto che il ghiaccio, negli anni dal 2003 a oggi, è costantemente diminuito.

Per non farci mancare nulla qui sotto vedete il grafico (sempre preso da SeaIce Portal) che mostra come sia calata l’estensione del ghiaccio nell’Artico dal 1980 a oggi:

Malan è un politico italiano, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia al Senato, pagato dalle nostre tasse anche per come sceglie di presentarsi su Twitter e quali battaglie portare avanti sulla piattaforma. Malan dopo un errore di questo genere dovrebbe scusarsi, ammettere lo sbaglio e fare ammenda riportando i dati nella maniera corretta. Lo farà? Non crediamo proprio, specie considerato il fatto che sotto al suo tweet è già pieno di gente che segnala l’errore, da giorni, e che il tweet è stato ripreso da più parti.

La disinformazione sull’emergenza climatica è parte del problema Information Disorder, permettere che i nostri politici la cavalchino in questa maniera è grave.

maicolengel at butac punto it

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