Ma non c’era un complotto?

votazioni-debunking

Nel weekend si è votato per il referendum, ma non solo, ci sono state anche le elezioni austriache, anzi, dovrei dire le ri-elezioni austriache visto che era una seconda chiamata, dopo che in prima istanza si erano denunciate irregolarità.

Flame War

Su Butac abbiamo trattato entrambi gli argomenti, e in entrambi i casi ci sono state accese discussioni nei commenti, discussioni che hanno generato quelle che in gergo si chiamano flame war. Come spesso accade eravamo accusati di essere di parte, di difendere il complotto del PD, i poteri forti che controllavano i voti in Austria e che avrebbero evidentemente controllato i voti per il referendum in Italia, un complotto del Sì!deadpeople

Ha vinto il No, e l’ha fatto alla grande, Renzi ha annunciato le sue dimissioni, Salvini ha chiesto elezioni subito, e in Austria le seconda mandata delle elezioni ha confermato la scelta fatta alle prime votazioni, dimostrando l’inesistenza di brogli.

Il complotto quindi non c’era, le inutili discussioni animate da soggetti di dubbio gusto erano solo la dimostrazione di quanto cerchiamo di spiegare da tempo su Butac:

L’italiano medio è in balia della manipolazione dei fatti.

Non solo chi è attivo sui social network, particolarmente influenzabile da vere e proprie bufale, ma anche l’utente degli altri media, tv, carta stampata, radio, perché le bufale e la manipolazione dei fatti circolano alla grande anche da quelle parti.

Qualcuno si è accorto di questo, qualcosa in certi settori si muove, dai medici ad alcuni politici, ma non basta. Il problema è alla base, non si risolve migliorando il debunking, alzando le antenne, si risolve con l’educazione.

alberto_manzi_-_non_e_mai_troppo_tardiNon è mai troppo tardi!

No, non è mai troppo tardi per migliorarsi, e non è troppo tardi per provare veramente a cambiare. Ma bisogna partire dal basso, da lontano, non si può pensare di educare gli adulti, non sono loro che porteranno avanti il Paese quando il germe si sarà installato. Occorre veramente iniziare dalla scuola, dalla formazione delle menti. Imparare a ragionare, imparare a sostenere una discussione, imparare a riconoscere i segni della logica fallace, imparare ad affinare il senso critico. Sono basi, che dovrebbero far parte del programma educativo di tutti gli ordini scolastici, per formare un paese di adulti razionali, in grado di verificare, approfondire. Il futuro è del web, dell’informazione a trecentosessanta gradi. Sapere come leggere queste informazioni, imparare a cavalcarle è il primo passo per essere persone migliori, meno influenzabili dalla pancia.

Imparare a proteggersi dalle bufale, ma non solo

Spero che tanti di quelli che mi leggono convengano con me, le bufale, quelle vere, sono identificabili facilmente. Chi crede al mostro di Loch Ness lo fa per fede, ci crederebbe comunque. Le bufale da combattere sono quelle che si insinuano nella testa dei lettori, quelle per cui occorre la logica e la capacità nell’uso dello strumento informatico. Non basta più insegnare 2 mele + 2 mele ma anche come leggere un articolo di giornale, come vedere le evidenze di fallacia o manipolazione, come distaccarsi dal credo e affidarsi alla ragione.

Come ho sempre ribadito non amo la politica, ma Butac è nato per parlare di bufale, e credo che la chiusura del discorso di Renzi di ieri notte sia specchio dei tempi:

…vi chiedo nell’era della post-verità, nell’era in cui in tanti nascondo quella che è la realtà dei fatti, di essere fedeli e degni interpreti della missione importante che voi avete e per la vostra laica vocazione.

Le bufale e la manipolazione dei fatti regnano e per ora non c’è nessuno che s’impegni, a livello istituzionale, a combatterle, noi ci siamo, saremo in prima linea durante la prossima campagna elettorale consci che le bufale circoleranno da ogni lato e che il nostro operato sarà inutile se non imparerete da soli a ragionare con la vostra testa.

Affinate la curiosità, usate la logica, non fatevi prendere in giro dalla disinformazione.

Michelangelo Coltelli aka

maicolengel at butac punto it