Magiche palline che puliscono tutto


Oggi parliamo di un grande classico della vendita online: le magiche palline che lavano tutto. Pezzi di plastica e ceramica con all’interno un magnete che dovrebbero miracolosamente “magnetizzare” l’acqua per permettervi di lavare la qualunque senza necessità di usare alcun detergente.
La segnalazione viene da alcune mamme, di quelle che ogni tanto mi taggano per consigli e suggerimenti. Con mia grande gioia l’occasione è ghiotta per linkare tantissimi amici che negli anni hanno trattato queste magiche palline. Il mio compito è decisamente facile.
Ma prima spazio al video, dedicato proprio a quelle mamme:

 

E veniamo a noi. I primi a fare un articolo su una delle tante palle commercializzate furono i gestori di Promiseland, sito sul vivere vegano, sito che in questo caso si è comportato estremamente bene, pubblicando l’articolo da cui estrapolo:

Ogni tanto riesce fuori la vecchia bufala delle palline “magiche” da inserire nel cestello della lavatrice per lavare meglio…

I produttori più fantasiosi… Si avete letto bene… “produttori”.. Infatti pare proprio che esistano diverse aziende molto disinvolte nel citare “prove scientifiche” assolutamente prive di alcun fondamento che si sono messe a produrre questo genere di gadgets ovviamente a prezzi enormi con lo scopo di venderle all’ingenuo di turno..

(…)

Ovviamente non servono a un bel niente e non hanno alcun potere di quelli tanto vantati, eppure pare che alcuni che le hanno provate, affermino che i magici poteri ce li hanno eccome…

A seguire nel 2009 il CICAP, che scriveva:

Davvero una palla di plastica può lavare il bucato meglio dei detersivi? In rete si moltiplicano le segnalazioni entusiaste e le accuse alle multinazionali che vendono prodotti che inquinano inutilmente

Può un oggetto di plastica e ceramica emettere raggi infrarossi, e per di più potenti? No, non può, se non per l’ovvia emissione che hanno tutti i corpi che emettono calore. Emettere infrarossi ad alta intensità richiederebbe una sorgente di energia continua.

All’epoca si parlava della BioWashBall, e con gli stessi toni Paolo Attivissimo si ripeteva sul suo blog. Paolo riportava il parere della dottoressa Silvia Palladini, dottoressa in chimica:

Il fatto pero’ che tale dispositivo sia in grado di “eliminare i germi patogeni nell’acqua della vostra lavatrice” e’ un’affermazione quantomeno pericolosa a farsi: nella lavatrice sono presenti tubazioni che svolgono un effetto “sifone”, per cui non si svuotano mai dall’acqua e, soprattutto per questa ragione, la macchina andrebbe lavata con un agente disinfettante (candeggina diluita o simili) ogni qualche mese, per evitare il proliferare di batteri e muffe; l’utilizzo del detersivo a ogni lavaggio tutela solo in parte da questa proliferazione.

Gli utenti potranno facilmente immaginare che cosa puo’ succedere in una lavatrice se si lavano i capi (specialmente la biancheria intima) con un agente lavante di scarsa efficacia o anche con sola acqua: a lungo andare, senza che ce ne si accorga ci potra’ essere proliferazione di batteri e funghi, alcuni dei quali introdotti tramite i nostri stessi capi di vestiario.

Cio’ che intendo dire e’: non serve disinfettare la macchina a ogni lavaggio (i nostri anticorpi ci proteggono a sufficienza da quei pochi batteri presenti, a patto che si usi abitualmente un detersivo efficace e che ogni tanto si lavi la macchina con un po’ di candeggiante), ma non e’ neppure il caso di lavare solo con acqua, trasformando la macchina in un’incubatrice per microorganismi…

WIRED nel 2012 scriveva (i grassetti sono miei):

Negli Stati Uniti si vendono aggeggi simili – secondo le regole del cosiddetto Magnetic water treatment – per evitare ad esempio che l’acqua incrosti le caldaie, per detergere la casa o anche per berla: ma tutto questo non ha alcuna verifica scientifica, non è mai stato dimostrato. Si tratta semplicemente di un tentativo di attrarre una fetta di mercato, che definirei new age. Il campo magnetico non decalcifica, e guarda caso le grandi industrie che operano con condutture – e trarrebbero enormi vantaggi se il principio funzionasse – non lo usano, spiega Meloni. “ La letteratura scientifica è piena di lavori che dimostrano che non è possibile frantumare il calcare con un magnete”. Eccone uno della Penn State University.

Il processo di magnetizzazione – continua Meloni – può avvenire solo su alcune categorie di materiali. I materiali diamegnetici (quarzo, calcite, dolomite) reagiscono in modo opposto a un campo magnetico, ovvero si magnetizzano in modo opposto. Poi ci sono i materiali paramagnetici, che si magnetizzano debolmente nella stessa direzione. Tra questi i minerali, le rocce. In entrambi i casi, la magnetizzazione sparisce completamente alla rimozione del campo magnetico inducente: quando allontano il magnete, tutto torna come prima. Il terzo tipo sono minerali come il ferro, che si magnetizzano e rimangono magnetizzati quando rimuovo il campo magnetico. Sono ossidi di ferro o magnetite. Nessuna di queste sostanze è presente nell’acqua, che dunque non può essere magnetizzata. 

Sono tanti quelli che hanno trattato la materia, basta cercarli, quelli sopra sono solo tre esempi che spero bastino a farvi capire che spendere 20/30/40/60 euro per questa roba servirà solo e unicamente ad alleggerire il vostro portafoglio, senza alcun beneficio per la vostra biancheria.
maicolengel at butac punto it
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