Telegram e malinformation

Nel girare su gruppi VK e Telegram russi mi sono imbattuto in un video, fatto probabilmente in Italia, che sta girando sottotitolato con questa descrizione, tradotta dal russo con Google Translator:

Очевидец из г.Кремона (Италия) сообщает, что власти занижают количество заражённых и на самом деле только в их городе уже больше 500, а умерло более 150.

Un testimone oculare della città di Cremona (Italia) riferisce che le autorità sottovalutano il numero di persone infette e infatti solo nella loro città sono già più di 500 e oltre 150 sono morti.

Il video non riesco a caricarlo sul blog, ma qui trovate l’immagine che circola sui social russi e qui il link Telegram. Un ragazzo con ben due mascherine indosso, che cammina, di sera, raccontando cosa succede in Lombardia. Dice di chiamarsi Alessandro, indossa un berretto della NASA. Con voce allarmata spiega che i morti sono molti più di quelli che sostiene il governo. Ma è una bugia…

All’11 marzo i morti a Cremona sono 66 non 150, mentre i malati sono più di quanti indicati nel video (che magari è di qualche giorno fa): infatti si parla di 1061 casi confermati in crescita. La metà dei morti e il doppio dei contagiati, lo capite che questo fa molto la differenza? Le percentuali di mortalità in Italia sono più alte di quanto visto in Cina e Sud Corea, ma è presto per tirare dei conti. Bisognerà attendere dati più completi per capire e studiare. Finché non termina la pandemia è impossibile quantificare con un margine d’errore ridotto.

Da quello che riesco a sentire il ragazzo non è italiano, la voce è camuffata dalle due mascherine, il volto è parzialmente coperto, ma dal modo in cui si esprime pare straniero, mi verrebbe da dire Est Europa.

…Guarda noi (in?) Regione Lombardia succede un macello…

Information disorder

La città che si vede alle sue spalle non è riconoscibile, ma non c’è nulla di tipicamente italiano, il video potrebbe essere stato girato ovunque. Ma più che altro è il messaggio che mi preoccupa: perché dover dare a intendere che in Italia stiamo nascondendo qualcosa? Ha senso pensare che i numeri siano manipolati? Credete davvero che sia così semplice occultare dei morti? Persino in Cina non è più così semplice come lo sarebbe stato trent’anni fa. Internet ha cambiato il mondo, quello che non è cambiato è che in giro c’è pieno d’imbecilli. Come il caro Alessandro nel video. Il dubbio che non sia italiano mi porta a pensare che non sia nemmeno in Italia, e questo rende difficile la sua identificazione. La speranza è che questo minuscolo articolo di BUTAC giri anche all’estero dove è probabile stia circolando, magari anche in altre lingue, il video di Alessandro. Sarebbe così bello che venisse riconosciuto e punito pecuniariamente per quel che ha fatto. Magari con una bella donazione ai siti di fact-checking del suo Paese, se esistono…

Siamo in una situazione d’emergenza

La disinformazione dilaga, e non solo nel nostro Paese. Disinformazione come quella del video è definibile mal-information, perché qualcuno intenzionalmente spaccia un messaggio falso per colpire qualcun altro. Il problema è che chi viene colpito è il nostro Paese: più messaggi di questo genere circolano, più il resto del mondo si sentirà insicuro nei confronti dell’Italia. Domandiamoci chi potrebbe avere interessi a far sì che l’Italia perda di credibilità a livello internazionale (perlomeno quella che ci resta).

Ripeto, non condividete mai roba da fonti anonime, fatevi sempre mille domande prima di premere il pulsante Condividi, e magari imparate prima a cercare se qualcuno non abbia già trattato la notizia.

maicolengel at butac punto it
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