Le marce di protesta contro la II Guerra Mondiale

Categorie: Disinformazione, Storia

Su Facebook sta cominciando a circolare lo screenshot di un video che a noi è stato segnalato sulla bacheca di Matteo Flora, lo screenshot che circola è questo:



Viene condiviso citando una frase di Edmund Burke:



“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”

I due fermo immagine mostrano delle persone con dei cartelli di protesta, su uno si legge:



Hitler has not attacked us Why attack Hitler? (Hitler non ci ha attaccato, perché attaccare Hitler?)

E sull’altro:

Arm Britain and prolong the war (Armate la Gran Bretagna e prolungate la guerra)

Il video lo potete visionare qui:

 

Il filmato è originale del 1941, la sua edizione completa e in qualità migliore la si trova sul sito del Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti dove però, nella descrizione, viene riportato questo:

Gli storici dell’USHMM (United State Holocaust Memorial Museum) sospettano che la marcia di protesta sia stata messa in scena apposta per la telecamera della March of Time (un cinegiornale dell’epoca). Le persone sembrano posare per la telecamera, accelerare per entrare nell’inquadratura ed esercitarsi. All’epoca c’erano un certo numero di gruppi anti-interventisti a sinistra e a destra. Tuttavia, gli unici riferimenti alla “Unione americana per l’organizzazione contro la guerra” si riferiscono a questo film e “l’organizzazione” non compare nella letteratura sui gruppi isolazionisti del periodo.

Quindi: sicuramente ci sono state marce di protesta contro l’entrata in guerra degli Stati Uniti, ma quella rappresentata in questo video, secondo gli storici, è probabilmente stata messa in scena per il cinegiornale che andava per la maggiore negli anni Quaranta, March of Time. Il filmato è stato utilizzato nella puntata del cinegiornale intitolata “La pace di Adolf Hitler”, trasmesso appunto nel 1941. Qui potete trovare la trascrizione di tutto l’audio usato come narrazione di quanto si vedeva sullo schermo.

Come detto in precedenza e riportato anche dal Museo dell’Olocausto risulta abbastanza evidente che quanto si vede nel filmato sia in qualche modo messo in scena, sia per come si muovono i soggetti che protestano, sia perché – come spiegato dagli studiosi del Museo – non esiste traccia dell’associazione che avrebbe organizzato la protesta. L’unica menzione di quell’associazione è appunto questo video stesso, quando invece negli States esistevano tanti altri gruppi che sostenevano Hitler ed erano anti-interventisti, gruppi di cui esiste molta documentazione arrivata ai giorni nostri.

Il video si può definire insomma una messa in scena di episodi che si sono in qualche forma verificati, ma il filmato di per sé è al 99% un falso realizzato in favore di camera.

redazione at butac punto it

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