Mario Adinolfi, Bill e Norman

normanbill

La Croce delizia tutti da qualche mese,

con le sue notizie misto di gossip catto bigotto, bufale pescate da testate straniere e tanto proselitismo. Oggi una delle storie vale la pena raccontarla anche qui da noi, lascio che a farlo siano le parole del direttore della “seria” testata italiota:

Domani in prima pagina su La Croce – Quotidiano racconteremo la storia di Bill e Norman. Bill è il figlio adottivo di Norman, vivono in Pennsylvania. Però Bill è innamorato di Norman. E poiché negli Stati Uniti l’istituto matrimoniale stanno mandandolo a puttane, con la Corte Suprema che liberalizzerà entro un mese il matrimonio gay, Bill ha chiesto di veder cancellato il rapporto adottivo figlio-padre, per poter sposare Norman. E a giugno il figlio sposerà il padre. Capite perché c’è bisogno del nostro giornale? Perché queste storie le raccontiamo solo noi e proviamo a rompere l’accerchiamento di chi dirà che love is love e questa è una bella storia perché Bill e Norman sono due gay che si amano. Se volete tenere gli occhi aperti, sostenete La Croce e leggete tutti i giorni gli articoli e le storie riservate ai nostri abbonati

A cui è seguita la sua rimostranza ieri sera dopo che tanti l’hanno perculato a dovere, visto che nemmeno il copia/traduci ed incolla erano stati in grado di fare:

Si sono molto arrabbiati perché abbiamo raccontato su La Croce la storia di Norman e Bill della Pennsylvania, legati giuridicamente da rapporto padre-figlio adottivo, che ora hanno smesso di essere padre e figlio, sposandosi. Io rivendico di essere stato l’unico a raccontare la storia su un giornale italiano, l’unico a sottolinearne la gravità come precedente in termini giuridici e l’unico a affermare che questa agilità nel passaggio dal regime giuridico filiale a quello sponsale determina un ulteriore assalto al senso stesso dell’istituto matrimoniale. Sì la Croce ha specificato che si trattava di due ultrasettantenni. La questione che ci interessava era quella giuridica: è accettabile che un padre sposi un figlio adottivo? Sull’altare del matrimonio gay, falso mito di progresso, si può immolare qualsiasi ragionevolezza giuridica? Poniamo degli interrogativi. Questa è la natura del nostro giornale. Crea dibattito e ne siamo lieti. Gli insulti che ci becchiamo sono un corollario che ha a che fare con il fascismo di fondo della gaystapo.

Ma il povero Mario non ha capito molto della storia.

O forse l’ha capito e se ne infischia!

La coppia in questione come riporta anche il Daily Mail (che per una volta riesce ad essere abbastanza corretto) non è che erano padre e figlio adottivi così a caso.
 

  • Bill Novak, 78, and Norman MacArthur, 76, a couple for 50 years, moved to Pennsylvania from NYC which did not recognize domestic partnership
  • In 2000, Novak adopted MacArthur – two years his junior – to give them legal rights for each other 
  • Judge Gary B. Gilman of Bucks County Orphans’ Court vacated the adoption decree last week – they are now free to get married 

Bill e Norman sono stati una coppia gay normalissima per 50 anni. Quando han deciso di trasferirsi in Pennsylvania nel 2000 si sono accorti che non avrebbero avuto diritti legali l’uno nei confronti dell’altro, visto che lo Stato non riconosceva le unioni gay, e hanno scelto di sfruttare il cavillo dell’adozione.  Bill ha adottato Norman. La settimana scorsa un giudice ha annullato l’adozione facendo sì che con le nuove normative sulle coppie gay Bill e Norman si siano potuti sposare. Tutto il resto è idiozia, urlare allo scandalo perché padre e figlio si sono sposati denota la poca materia grigia che evidentemente permea le pagine de La Croce. Ma per fortuna già nei commenti ai post di Adinolfi si vede che non tutti sono imbesuiti…

Caro pseudo giornalista, non ci si arrabbia perché lei racconta una storia ma ci si incazza perché lo fa in modo falso e tendenzioso. Distorcendo i fatti per portarli a confermare una Sua tesi. Tra l’altro becera è razzista.
Non capirò mai perché chi
già possiede un diritto vuole impedire ad altri di averlo.
Comunque complimenti a lei per dimostrare che il livello del giornalismo italiano è uno dei più bassi del mondo.
Non la insulto perché credo che insultare qualcuno significhi scendere al suo livello e il Suo è troppo basso.
Distinti saluti.

Titolare ed indignare sul fatto che Bill e Norman fossero padre e figlio senza specificare che lo erano PROPRIO perché coppia GAY è davvero uTonto. Possono starti sulle scatole i gay, non dico di no, ma distorcere le informazioni in tuo possesso per dar loro contro denota la bassezza delle tue argomentazioni caro Mario.
maicolengel