Martin Luther King il noto stupratore

MLT

C’è un sito che ha uno strano rapporto con la realtà, sito che abbiamo già affrontato altre volte, e si chiama VoxNews. Generalmente evito qualunque link al loro sito perché è palesemente inutile analizzarlo: sono veramente molto bravi a dare un tocco personale a qualunque tipo di notizia rendendola il più delle volte quasi corretta, ma travisando delle parti rendendola o razzista, nel senso classico del dizionario, o xenofoba o comunque populista.

Una sera ci sono finito per una segnalazione quando un link in un articolo recente mi ha colpito

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Le case sono stati consegnate agli immigrati in via Martin Luther King (noto stupratore afro-americano) con una cerimonia in stile soviet supremo..

Puntini di sospensione a parte, ho pensato subito “Ma mi sono perso qualcosa? Corro ad abbeverarmi a questa fonte di sapienza” e scovo un bell’articolo che ci spiega come Martin Luther King fosse un mostro. Stiamo parlando di quel King lì, quello famoso per la frase “I have a dream”. Non ho mai avuto una opinione specifica su di lui,  non mi piace quell’alone di “santità” che viene appioppato a tutti quelli che muoiono o che rappresentano un’epoca – così come per il Presidente Kennedy per fare un altro esempio – ma questa cosa dello stupratore mi ha incuriosito molto.

L’articolo è questo: Il vero M.Luther King: laurea falsa e orge al funerale di JFK.  Si tratta di un reblog e non c’è nulla di male nella cosa, ma un link corretto alla fonte non sarebbe male. Articolo del 2013, parla di prostitute, orge e alcol ed è una via di mezzo tra un plagio e una reinterpretazione di un altro articolo – capirete quanta ironia ci sia in questo tra poco – del The Telegaph, o meglio di un blog interno a quel giornale, firmato da Damian Tompson (link non più funzionante purtroppo. Disponibile un reblog qui). L’ho chiamato plagio perché si tratta della traduzione sommaria di quell’articolo, senza specificarlo, con l’aggiunta di introduzione, paragrafi e una conclusione da urlo, degni di un sito di skinheads, o di un trip di LSD. L’effetto che si ottiene è di far sembrare il tutto l’opinione di un famoso giornale inglese, mentre non lo è. Andiamo per ordine

Le élites occidentali, figlie privilegiate dei guasti del ’68 e cresciute a spinelli e sniffate, stanno conducendo i loro popoli al disastro. Per un semplice motivo: anni di consumo sfrenato di oppiacei ne ha ridotte le capacità intellettive.

Le droghe a quanto parte sarebbero una esclusiva della “sinistra mondialista”, ma non vedo cosa abbiano a che fare la cocaina, le “sniffate”, e gli spinelli con gli oppiacei. C’è della confusione sin dalla prima frase.

Il personaggio è stato idolatrato e rivestito di un’aura quasi religiosa dai media occidentali – media che sono infarciti di sessantottini con il cervello fuso – a dimostrazione di come l’ideologia e l’uso di droghe annebbi la capacità di ragionare degli individui e li porti ad esaltare chi lavora attivamente contro la popolazione che, almeno in teoria, dovrebbero rappresentare.

Come ho scritto prima, posso capire il senso della prima parte, anche se bisognerebbe far presente che King era un pastore protestante, quindi l’aurea religiosa è inevitabile credo. Detto questo non vedo cosa abbia a che fare Martin Luther King con chi guida l’Europa e la sua capacità di ragionare. King operava negli USA per i diritti degli Afroamericani, che qui non ci sono. E badate bene che un afroamericano non è necessariamente solidale con un africano. Ma si sa che i negri son tutti uguali per coloro che sono impossibilitati a ragionare per via della ideologia.

Scrive ieri il Telegraph, quindi non un giornale neonazista, che se avesse dovuto affrontare dei giornalisti d’inchiesta non politicizzati e non ideologicamente schierati, sarebbe stato politicamente distrutto. Un po’ come Obama oggi, aggiungiamo noi.

È importante aver specificato che il Telegraph non sia un giornale neonazista perché permette di definire in maniera corretta e con le loro parole la posizione del blog che stiamo analizzando, grazie. Dal link potete leggere l’articolo originale, che ribadisco essere di un blog interno, quindi non un articolo della redazione, e che da questo punto in poi viene tradotto e riproposto. Si sono dimenticati giusto la prima frase di quel paragrafo che dice

Martin Luther King was a hero but he was certainly no saint. If he’d had to face aggressive tabloids and gossip websites, his career would have been destroyed – as, of course, would John F Kennedy’s.

Hanno omesso che per “il Telegraph” King fosse un eroe, ma andiamo avanti.

Cominciamo con il primo scandalo che i media di distrazione di massa evitarono di diffondere: MLK ha plagiato la sua tesi di dottorato presso la Boston University. Questo post molto utile su snopes.com sugli scandali taciuti di MLK fa un buon lavoro mel separare il ‘mito’ creato ad arte dalla realtà, e il plagio è provato.

Quando ho visto un link a Snopes ho sobbalzato sulla sedia, ma leggendo la frase originale e l’articolo su Snopes, i tasselli sono tornati a posto. La tecnica è sempre la stessa come per la storia di Hilary Clinton e ISIS: le traduzioni devono essere fatte bene, ma spostando le parole si passa un significato diverso.

Confrontiamo”interpretazione” e originale

This very useful post on snopes.com about the Martin Luther King scandals does a good job of separating myth from reality, and the plagiarism is proven
Questo post molto utile su snopes.com sugli scandali riguardanti Martin Luther King fa un buon lavoro nel separare le leggende dalla realtà, e il plagio è confermato.

VS

Questo post molto utile su snopes.com sugli scandali taciuti di MLK fa un buon lavoro mel separare il ‘mito’ creato ad arte dalla realtà, e il plagio è provato.

Poche parole cambiano il senso della frase: secondo l’autore italiano quel link di snopes smonterebbe il “mito” di MLK, restituendolo come un normale mortale, dimostrando che la realtà fosse diversa. Mi sovviene un dubbio, che vale per entrambi, ma soprattutto per l’autore di Identità: avranno aperto il link?

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Origins:   Every January, as the federal holiday commemorating the birthday of Martin Luther King, Jr. approaches, this years-old item that refers to the famous civil rights leader as “a phony, a cheater, a traitor, and a sexual degenerate” is circulated anew. Unfortunately, most of the information it presents is false and thereby misleadingly denigrates the memory of a man whom the U.S. has chosen to honor.

L’articolo di Snopes in sostanza conferma quello che comunque nessuno nascondeva più dagli anni ’90, cioè “il plagio” della tesi, su cui tornerò dopo però, e dice che tutto il resto sia falso, prostitute ed orge comprese. Questo è cherry picking puro: si sceglie solo quello che fa comodo alla propria causa e si butta tutto il resto, una delle fallacie logiche peggiori, ma più utile alla propaganda. Torniamo al plagio della tesi. In sostanza nel 1991 una commissione della Boston University stabilì che King abbia

plagiato la tesi da materiale altrui appropriandosi di fonti non esplicitamente accreditate nelle note, o erroneamente accreditate, o accreditate in genere e copiando interi paragrafi

Stranamente potete constatare che la frase originale. preso da un articolo del New York Times, sia diversa

Dr King plagiarized in the dissertation by appropriating material from sources not explicitly credited in notes, or mistakenly credited, or credited generally and at some distance in the text from a close paraphrase or verbatim quotation
il Dottor King ha commesso plagio appropriandosi di materiale da fonti non attribuite esplicitamente nelle note, o attribuite erroneamente, o attribuite in maniera generica ad una certa distanza dal testo di una parafrasi o citazione letterale

che è molto diverso da quello tradotto. Il “traduttore” italiano aumenta il carico arrivando a questa conclusione

Insomma, MLK si laureò con una tesi di qualcun altro, e solo il politicamente corretto lo ha salvato da una ‘retrocessione’ postuma

mentendo spudoratamente. King NON si è laureato con una tesi di un altro, ma ha fatto un pessimo lavoro sulle note, ovviamente a suo favore, facendo sembrare sue alcune cose di altri, comportamento giudicato grave (dal pezzo su Snopes)

that is a straightforward breach of academic norms and that constitutes plagiarism as commonly understood

dalla commissione e che rientra nella definizione accettata di plagio. Tornando al concetto di plagio, la frase poco sopra che accusa MLK di essersi laureato con la tesi di un altro non c’è nell’articolo non neonazista del Telegraph, sarebbe stato bello poterlo capire senza dover confrontare direttamente i testi…ah l’ironia.

Se la commissione della Università ha deciso di non revocare la sua laurea – anche se è stato inserito un disclaimer avvisando del plagio all’interno della sua tesi – è un problema della Università e di chi studia in quell’istituto. Merita menzione però che fosse una tesi di laurea di teologia: ciò non rende meno grave la cosa, ma non stiamo parlando di ingegneria o architettura o medicina…

Passiamo al lato selvaggio di MLK.

Ma non è la parte peggiore di King. Quella delle orge con le prostitute preferibilmente bianche e delle donne picchiate. L’ttivista dei ‘diritti civili’ Ralph Abernathy, che era con lui quando è stato ucciso, è stato esplicito su questo argomento nella sua autobiografia. Come riportato dalla rivista People ha riportato nel 1989 :

King ha trascorso l’ultima notte della sua vita, godendo di due legami extraconiugali consecutivi, seguiti da una lotta nella camera del motel con una terza donna.

Anche qua cherry picking a manetta e ovviamente ci si è strafottuti di cosa ci fosse scritto nell’articolo in inglese del Telegraph. Andando per ordine

Quella delle orge con le prostitute preferibilmente bianche

VS

Yes, he had a voracious sexual appetite; but no, he did not have a taste for white prostitutes, as his enemies alleged
Sì, aveva un grande appetito sessuale (secondo la fonte); ma no, non aveva una preferenza per le prostitute bianche come accusano i nemici.

Allora, o si è ciechi o si è infami, perché oltre al plagio si riesce a dire l’opposto della fonte che si starebbe citando. Sia il giornalista inglese che il “traduttore” hanno sì linkato alla rivista People dove Ralph Abernathy fa delle accuse a MLK, ma lì vengono riportate le testimonianze di altre persone che smentiscono quanto sostenuto da lui. Mi spiace rendere questo articolo lungo, ma è necessario capire il tipo di accuse fatte e quanto siano “tizio dice x e caio sostiene y“, cioè nessuna prova e solo illazioni e in questo caso, stranamente, per vendere un libro. Dal People

Abernathy’s damning charge is that King spent the last night of his life enjoying two successive extramarital liaisons, followed by a knockdown motel-room fight with a third woman.

che è esattamente quello scritto nella traduzione, ma cosa dicono gli altri testimoni? Adjua Abi Naantaanbuu, colei che organizzò la cena che avrebbe portato alla sera di sesso sfrenato dice che

No one had sex in my house that night
Nessuno fece sesso nella mia casa quella notte

Adjua non conosceva personalmente King, le era stato chiesto di preparare una cena per gli ospiti e che Abernathy si addormentò nella sua camera da letto dopo essersi bevuto troppi drink. Il reverendo Bernard Lee, che partecipò alla serata, dice che non ci fu nessun festa dopo la cena, che andarono a bersi qualcosa fuori, ma tutto il resto sia inventato

“I suppose it’s possible that we stopped somewhere for a few drinks,” he concedes, but he insists that the rest of the tale is invented

L’ex Senatrice Georgia Davis Powers che fece visita a King quella notte nel motel dice a tal proposito che parlò con lui, il fratello e Abernathy per tutta la notte fino alle 4 del mattino

she merely stayed up talking with him, Abernathy and A.D. King until 4 A.M.

Tutto questo proviene dalla stessa fonte, mica da altre parti! Quanta credibilità hanno le parole di Abernathy se tutti gli altri testimoni di quella serata raccontano una versione completamente diversa dalla sua? Ma soprattutto non c’è nemmeno l’accusa di aver stuprato nessuno da nessuna parte, questa cosa VoxNews se l’è inventata di sana pianta. Gran bel giornalismo Vox, continuate così.

Che la “pistola fumante” sia dietro l’angolo? Non sperateci troppo, perché anche il resto è basato su “me l’ha detto mio cuggino”, in questo caso “mio cognato”

Jackie Kennedy odiava Martin Luther King tanto che riusciva a malapena a guardare le fotografie che lo ritraevano.

In interviste registrate nel 1964,appena rilasciate, disse che il leader nero dei diritti civili è stato un “terribile uomo” e un “falso”.
Ha affermato che King era ubriaco al funerale del marito John F Kennedy e che venne sorpreso cercando di organizzare un’orgia.
La signora Kennedy ha detto che il suo giudizio su MLK si era formato dopo essere stata informata [da Robert Kennedy] di intercettazioni telefoniche dell’FBI che dimostravano come King stesse cercando di organizzare un festino a base di sesso prima della marcia su Washington nel mese dell’agosto 1963, quella del suo famoso “I Have a Dream “.

Il link è del Daily Mail, giustamente perché utilizzare un sito serio come fonte non sia mai, ma notizie riguardanti queste registrazioni si possono trovare in giro per la rete. In realtà che fosse un’orgia o un festino a base di sesso è una ipotesi di Jackie Kennedy

He (Robert Kennedy) said this with no bitterness or anything, how he was calling up all these girls and arranging for a party of men and women, I mean, sort of an orgy
Robert riferì senza alcun risentimento nei suoi confronti come stesse chiamando queste ragazze per organizzare un party di uomini e donne. Voglio dire, tipo una specie di orgia.

ABC riporta la parte finale come “I mean, sort of an orgy in the hotel, and everything” che mi fa credere che era tutto solo per sentito dire. La figlia di Jackie, Caroline, sostiene che questa opera di disinformazione su King fosse opera di Hoover, capo dell’FBI, ed è la stessa opinione di John Lewis, politico e attivista per i diritti civili, che accusa Hoover di aver creato ad arte materiale per screditare King.

L’idea originale che “se avesse dovuto affrontare dei giornalisti d’inchiesta non politicizzati e non ideologicamente schierati, sarebbe stato politicamente distrutto” potrebbe anche essere corretta, ma se questo è il tipo di giornalismo d’inchiesta a cui ci si riferisce ho dei seri dubbi. Usare cherry picking e manipolare le informazioni su di lui senza dubbio sono un metodo corretto per fare informazione, vero VoxNews e Identità? Spero di non deludervi dicendo che senza dubbio questo tipo di giornalismo c’era anche ai tempi. Chissà quanto inchiostro razzista e classista è stato versato ai tempi contro gli attivisti per i diritti civili degli afroamericani. Vi sareste trovati veramente bene.

La conclusione ve la riporto per intero. Buona lettura

Queste nostre élites corrotte, dai media alla politica, hanno assurto personaggi equivoci al ruolo di divinità del nuovo culto. Quello della società multietnica.
La patologia che causa il declino dell’Uomo Bianco non è ‘mancanza di potenza’, ma assenza di ‘volontà di potenza’. E’ la nostra incapacità nel sostenere moralmente e ideologicamente quello che eravamo stati in grado di sostenere per secoli, che ci ha reso fragili davanti al ‘diverso’. E che ha permesso al ‘diverso’ di assumere posizioni di arroganza. Non è la mancanza di ‘forza’, ad impedirci di respingere l’invasione a Lampedusa, è la mancanza di ‘volontà’, è il ‘senso di colpa’, quel virus che lentamente si è inoculato nell’Occidente da duemila anni.
Il fatto che oggi l’Occidente esalti come oggetti di culto, personaggi come King e Mandela che, al di là della loro equivoca personalità, sono individui che hanno fatto gli interessi opposti di chi oggi li idolatra, è simbolico dell’epoca che viviamo. E’ una sorta di sindrome di Stoccolma, dove la vittima si innamora del carnefice.
Il primo passo per riprendere il cammino, è abbattere gli idoli del nuovo culto. Perché ogni schiavitù intellettuale inizia con l’imposizione alla popolazione occupata di dei stranieri.

Benvenuti negli anni ’30 signori. Che schifo. Quanto schifo.

Come disse Martin Luther King in questa immagine

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spero che prima o poi veniate giudicati dalle vostre azioni.

Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.

neilperri @ butac.it

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