Le mascherine e la Corte per i diritti umani

...il tutto su documenti che fingono di essere ufficiali

Su un sito che non ci segnalavate da tempo è apparso un .pdf di cui vi riporto tra pochissimo il testo, un .pdf che onestamente ritengo andrebbe denunciato, e chi l’ha realizzato dovrebbe essere sanzionato. Vediamo le cose per bene.

Il .pdf lo potete trovare qui, io ne ho fatto uno screenshot che metto di seguito, ma è sicuramente più leggibile in formato .pdf. Il sito su cui è appoggiato (risulta in una cartella che porta come data marzo 2021) è Sa Defenza, sito vicino al partito di destra sardo Fortza Paris. Non so se sia linkato anche in qualche articolo su Sa Defenza, non m’importa, perché quello che importa è che questo documento screenshottato sta circolando su svariati social.

Vediamo di analizzarne le parti insieme. Prima abbiamo il logo della Repubblica Italiana, poi quello della Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Poi inizia il testo:

ESENZIONE DALL’UTILIZZO DELLA MASCHERINA

Chi impone l’uso della mascherina COMMETTE I SEGUENTI REATI:
• 608 c.p. Abuso di autorità;
• 61 O c.p. Violenza privata;
• 414 c.p. Istigazione a violare gli artt.85 del T.U.L.P.S. e 5 della legge 152/1975
(come modificato dall’art. 10 della legge 155/2005) perché in luogo pubblico
indossano immotivatamente maschere che ne rendono impossibile il riconoscimento.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato l’operato del Governo Italiano,
ribadito la piena vigenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in Italia e sancito la propria
giurisdizione anche sul suolo italico in seguito ai gravissimi abusi perpetrati dal Governo nel 2020.
Quindi, i tentativi di imposizione forzata della mascherina tramite DPCM (norme di secondo livello)
oppure ordinanze regionali (norme amministrative) contraddicono oltre
il decreto-legge 125/2020, l’articolo 85 del TULPS e la legge 152/1975, anche la legge
848/1955, la legge 881/1977 e la legge 145/2001 (tutte norme di primo livello).

Poi una serie di link:

Ecco il giurista Ugo Mattei che spiega velocemente l’accaduto:
https://www.youtu.be/mOlGmWl8XAQ
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/DICHIARAZIONE_diritti_umani_4lingue.pdf
LEGGI DI RATIFICA DELLA CONVENZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO
Legge 848/1955:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1955/09/24/055U0848/sg
Legge 881/1977:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1977-12-07&atto.codiceRedazionale=077U0881
Legge 145/2001:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettag
lioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-04-24&atto.codiceRedazionale=00lG0201&elenco30giorni=false

Infine una marca da bollo da 1,81 euro e un “Sigillo di Stato”. Nessun riferimento a sentenze della Corte per i diritti dell’uomo, solo parole che sostengono che la Corte avrebbe fatto quanto sosteneva Ugo Mattei a ottobre 2020. Ma come avevamo già spiegato a ottobre 2020 l’unico evento avvenuto era una supposta telefonata al comitato Rodotà di cui Mattei è membro. La Corte di Strasburgo, oltretutto, pochissimi giorni dopo aveva risposto pure a noi senza nulla togliere a Ugo Mattei… e la risposta riporta informazioni contrarie rispetto a quanto dice il documento di Sa Defenza. Da novembre a oggi non ci sono stati altri sviluppi, le sentenze sono tutte pubbliche, anche se ce ne sono che partono da richieste italiane nessuna riguarda le mascherine.

Marca da bollo e sigillo

Eppure il documento che stiamo guardando e che Sa Defenza presenta ha una marca da bollo e i loghi.

Guardate il tutto con attenzione:

E guardate le immagini seguenti:

Entrambe si trovano facilmente online, la marca da bollo è la stessa (lo conferma il numero sopra il codice a barre), ma da abili falsari hanno modificato la data: da 21/12/2010 come sulla marca da bollo originale – che trovate qui – a 21/12/2020. Hanno aggiunto il sigillo di Stato e vi hanno dato a intendere che quello che mostrano sia un documento ufficiale di qualche validità. Non lo è, è un foglio virtuale che riporta informazioni inesatte a cui è stata applicata digitalmente una marca da bollo che non si usa più da anni: ora di solito si usa quella da 2 euro.

La cosa più grave è l’uso del sigillo, come riporta la Zecca di Stato:

Al giorno d’oggi sigillo e timbro, insieme alla firma, sono gli strumenti che certificano la pubblica fede sugli atti pubblici. Il sigillo dello Stato, recante la dicitura “Repubblica italiana” e il relativo stemma, viene utilizzato per la vidimazione di leggi e altri atti del Governo.

Non si può pubblicare un documento che riporta loghi non autorizzati, marca da bollo falsa e sigillo di Stato copiato… Questo genere di comportamento a mio avviso rientra tra quelli che devono essere seriamente sanzionati. Non so ovviamente se l’autore del falso sia uno del blog o qualcuno di esterno, ma chi gestisce Sa Defenza ha ricevuto quel .pdf in alta qualità, e probabilmente sa chi l’ha realizzato o potrebbe sapere come risalirvi.

Non credo ci sia nulla da aggiungere.

maicolengel at butac punto it

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