MedAlerts, genitori insoddisfatti e vaccini anti-COVID

Le fonti, qualcuno pensi alle fonti!

Ci avete segnalato dei numeri relativi alle reazioni avverse date dai vaccini contro COVID-19. I numeri che ci avete segnalato arrivano tutti da quella che evidentemente ritenete una fonte affidabile, medalerts.org.

La prima cosa che faccio ogni volta che ci viene inviato un link è controllare a chi faccia capo il sito che sto per andare a visitare. Medalerts. org a prima vista sembra, almeno dal nome, un sito affidabile. Ma un controllino non lo si nega a nessuno. A fondo pagina leggo:

Copyright © 2021 National Vaccine Information Center. All rights reserved.
21525 Ridgetop Circle, Suite 100, Sterling, VA 20166

National Vaccine Information Center non è un nome che ho già sentito. Vediamo chi gestisce questo centro per le informazioni sui vaccini, li trovo al primo colpo su Wikipedia in lingua inglese, che riporta:

The National Vaccine Information Center (NVIC), founded under the name Dissatisifed Parents Together (DPT) in 1982, is an American 501(c)(3)[1] organization that has been widely criticized as a leading source of fearmongering and misinformation about vaccines.

Quindi in origine si chiamavano Genitori insoddisfatti insieme ed è noto che si tratta di una delle principali associazioni di disinformazione sui vaccini negli States. Non è proprio la fonte da cui mi verrebbe di prendere informazioni sulle reazioni avverse date dai vaccini. Direi che abbiano tutti gli interessi perché qualsiasi risultato porti acqua al loro mulino, quello di chi non si vuole vaccinare.

Difatti il sito da seguire per le reazioni avverse del vaccino contro COVID-19 è Vaers.hhs.gov, un sito ufficiale, che ha tutti gli interessi a riportare dati corretti, senza interessi alle spalle se non la salute dei cittadini americani. O meglio, VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) è il sistema che raccoglie le reazioni avverse in seguito alle vaccinazioni, per consultarle occorre andare qui. Dove scopriamo che su oltre sei milioni di americani vaccinati con almeno una dose di uno dei due vaccini a loro disponibili, per ora, sono segnalate circa quattromila reazioni avverse, e che di quelle quasi quattromila la stragrande maggioranza sono mal di testa, vertigini, affaticamento, nausea, brividi, febbre.

Chi condivide i dati di MedAlerts racconta che:

877 vaccinati hanno avuto necessità dell’intervento del pronto soccorso o terapia intensiva.

13 persone sono decedute tra cui un uomo di 66 anni del Colorado, vaccinato con il vaccino Moderna il 23 dicembre e deceduto il 25 dicembre, e due uomini di 63 anni entrambi dell’Illinois, vaccinati con il vaccino Pfizer il 19 e il 28 dicembre e deceduti rispettivamente il 23 e il 29 dicembre.
Il 54,85% dei casi che hanno avuto bisogno dell’intervento del pronto soccorso ha riguardato la fascia di età tra i 17 e i 44 anni.

Su sei milioni di persone, in un arco di tempo di un mese, tredici decessi sono statistica. Ovvero è abbastanza normale che su una popolazione così ampia ci siano persone che muoiono, con o senza vaccino. Il fatto che l’evento succeda a distanza di un giorno o due dal vaccino non significa affatto che le due cose siano collegate fra loro. Non spiegarlo è disinformare. Anche negli States, come nel resto del mondo, si viene vaccinati per fasce di rischio, quindi riportare che il 54,85% dei casi che hanno necessitato qualche cura avesse un’età compresa tra 17 e 44 anni significa poco. Erano soggetti che andavano vaccinati, o perché già compromessi nella salute da altre patologie o perché operatori che lavorano a stretto contatto con gli altri, e che quindi hanno bisogno di essere protetti. Si tratta comunque di 481 soggetti su circa sei milioni di vaccinati. Meno dello 0,01%. In generale secondo i dati di MedAlerts ci sono state circa lo 0,06% di reazioni avverse. Un numero minuscolo.

Davvero dobbiamo farci spaventare da chi mette in circolo questa roba?

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!