Giorgia Meloni e le cure domiciliari precoci (ancora)

Chissà se ripetendo che funzionano per un numero sufficiente di volte queste "cure" cominciano davvero a funzionare

Il 17 settembre 2021 sulla bacheca Facebook di Giorgia Meloni è apparso questo post:

La fondazione Hume certifica – in uno studio del ricercatore Mario Menichella – che le terapie domiciliari abbattono drasticamente la mortalità e l’ospedalizzazione da Covid19.
Sempre più medici di base hanno iniziato a curare pazienti positivi al virus con risultati stupefacenti. Da 18 mesi, chiedono al Ministro Speranza di studiare e validare i protocolli per curare la malattia nella fase precoce, superando l’ormai tristemente nota ricetta della “tachipirina e vigile attesa”.

Il Ministro della Salute ha sempre fatto orecchie da mercante, chiudendo gli occhi di fronte alle evidenze cliniche messe sulla sua scrivania dai medici. Tutto ciò è letteralmente inaudito: mi domando come faccia a dormire sereno la notte. La strategia di questo Governo è combattere il Covid o continuare a calpestare le libertà e i diritti dei cittadini come nessun altro Stato occidentale si è sognato di fare?

Sono mesi che chiediamo di vedere uno studio che certifichi, seguendo il metodo scientifico, quanto sostenuto dai tanti gruppi dedicati alle terapie domiciliari (ripeto terapie perché cure non ce ne sono, benché la parola sia stata usata più e più volte anche da Giorgia Meloni). Corro a vedere, non sapevo che la Fondazione Hume fosse una testata scientifica, ma chissà, magari hanno pubblicato un preprint di qualche studio. Purtroppo no, Giorgia mi ha fatto sperare per qualche minuto, ma le mie speranze si sono infrante contro un muro.

Sul sito della Fondazione Hume c’è un articolo datato 14 settembre a firma Mario Menichella che s’intitola:

Tutto quello che non vi dicono sulle cure domiciliari precoci per il Covid-19 (e perché lo fanno)

Partiamo male, Menichella usa anche lui il termine cure, termine che già il Prof Remuzzi concordò con noi fosse errato. A parte una premessa iniziale Menichella comincia proprio così:

La gente crede che non esistano cure per il Covid, ma non è vero

Su questo argomento è molto chiaro il prof. Peter McCullough, medico, docente universitario ed editor di due importanti riviste di medicina, nonché uno dei ricercatori più pubblicati nel suo campo, che riguarda il cuore ed i reni. Probabilmente, a molti di voi il suo nome non dice nulla, ma è l’autore del protocollo di cura del Covid-19, pubblicato in una rivista peer-reviewed [1], adottato anche in Italia – abbattendo con esso drasticamente il tasso di ospedalizzazione – dal Comitato per le Cure Domiciliari Covid-19.

A voi che seguite siti di debunking il nome McCullough non dovrebbe risultare sconosciuto, ha circolato tantissimo tra i sostenitori delle terapie domiciliari, ed è stato ampiamente trattato dai colleghi di FACTA in un articolo dove, fonti alla mano, hanno spiegato perché le affermazioni di McCullough fossero false. Non è solo FACTA ad aver sbufalato McCullough, anche i colleghi oltreoceano dell’AFP avevano dedicato un articolo alle sue affermazioni, rese al senato del Texas. McCullough non è il primo a emergere come punto di riferimento dalle udienze che vengono fatte in Texas dove, come ben sa chi legge le cronache americane, c’è un senatore negazionista del COVID e antivaccinista che da mesi che fa di tutto per andare contro la comunità scientifica internazionale.

In Texas, come chiunque di voi può verificare, la situazione è tutt’altro che rosea.

In Texas , ci sono stati 19.223 nuovi casi di COVID-19 segnalati e 372 nuovi decessi di COVID-19 segnalati il 16 settembre 2021

Se McCullough avesse davvero le cure per la Covid non credete che quei numeri dovrebbero essere molto inferiori? Ma Menichella e Meloni della situazione texana non parlano affatto. Menichella procede per svariati paragrafi riportando solo e unicamente la posizione di McCullough, che non viene da uno studio scientifico ma sono dati, basati su ipotesi dello stesso medico. Ma i dati senza cartelle cliniche e sperimentazione in vivo che ne dimostrino l’efficacia non sono sufficienti. Il metodo scientifico pretende che ci siano anche queste informazioni, specie da parte di persone che sostengono di avere curato decine di migliaia di persone. E invece non risulta nessuna cartella clinica nel testo pubblicato dalla Fondazione Hume e firmato da Menichella.

A proposito, io non sono un medico, ma nemmeno Menichella, che sul sito che porta il suo nome si presenta usando la terza persona con queste parole:

…fisico, data analyst e intellettuale, nipote dell’ex Governatore della Banca d’Italia Donato Menichella, è un esperto di “problemi globali”, ovvero delle grandi tendenze a breve, medio e lungo termine e delle varie minacce attuali o via via emergenti alla nostra civiltà tecnologica che, proprio per la loro importanza intrinseca o per le loro complesse interconnessioni con le altre questioni – donde il loro carattere altamente interdisciplinare – sono rilevanti per decisori politici e stakeholders.

Menichella è anche autore di un testo recente che s’intitola:

“5G, Cellulari, Wi-Fi: Un esperimento sulla salute di tutti”

Non ci facciamo mancare proprio nulla, direi.

Il testo pubblicato dalla Fondazione Hume è lunghissimo, ma io ritengo che basti quanto sopra per spiegare a Giorgia che siamo di fronte alla mera traduzione di un testo, che non ha alcun valore scientifico, come presunta prova dell’esistenza di cure di alcun genere. Meloni guida uno dei principali partiti del Paese e onestamente con questo tipo di disinformazione sta facendo un gravissimo danno ai suoi elettori. L’Italia ha circa il doppio degli abitanti del Texas, da noi le curve della pandemia parlano di 4826 nuovi contagi il 16 settembre e 73 morti, vogliamo paragonarli allo stato che “ha la cura” che con la metà della nostra popolazione e una densità abitativa anch’essa intorno a meno della metà ha avuto quasi 20mila nuovi contagi e 372 morti?

Le vedete le nostre curve rispetto alla seconda ondata? Ecco, in Texas sono in piena terza ondata, con un numero di contagiati e morti simile al nostro, ma con la metà degli abitanti. Davvero dobbiamo dare ascolto a questa gente?

Davvero Giorgia, cambia fornitori di dati, smettila di diffondere questo genere di disinformazione, il rischio è che prima o poi ti si ritorca contro, e si ritorca contro anche a chi non ti ha votato. Dovessero aumentare morti e contagi a causa di un governo che spinge più sulle terapie domiciliari che su vaccini e prevenzione, non so quanti continuerebbero a supportarti e quanti invece chiederebbero la tua testa.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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