Non si investe abbastanza sulle cure domiciliari

Giorgia ma che stai a di'?

Alle volte il dubbio è che sia ignoranza, alle volte invece, purtroppo, il dubbio è che ci sia della malafede pesante, malafede che spinge precisi interessi economici. Ammetto che non so quale sia il caso, ma questa frase riportata da Giorgia Meloni su Twitter e in un’intervista a Il Tempo ce la state segnalando in tanti.

Dice Giorgia nell’immagine che potete vedere qua sopra:

Non si investe ancora abbastanza sulle cure domiciliari e sulle terapie nella fase precoce, la chiave di volta per abbattere la pressione sui nostri ospedali ed evitare il collasso delle nostre strutture sanitarie.

Capiamoci, siamo tutti d’accordo che prevenire il ricovero in ospedale serve a evitare che le terapie intensive si riempiano, ma cosa intende Meloni con quell'”investire”? Perché i protocolli di cura che vengono usati in Italia sono gli stessi usati nella maggioranza dei Paesi colpiti dalla pandemia. Non sono usciti protocolli di cura nuovi o che abbiano dimostrato di essere più efficaci. Sì, è vero, esistono alcuni gruppi di medici che sostengono che nessuno dei loro pazienti è finito in terapia intensiva, ma anche loro stanno usando gli stessi protocolli suggeriti da OMS e AIFA fin da aprile 2020. Nulla di nuovo, nulla di diverso. Oddio, a ben guardare quei gruppi di medici sostengono che in realtà certi farmaci siano usati solo da loro contro il parere di AIFA, come ad esempio i FANS, ma è una balla. Una balla che serve a portare avanti la leggenda che ci siano solo pochi medici che sfruttano un protocollo alternativo, che funziona, contro la maggioranza di medici che ne usano invece uno non efficace, rifiutando per non si sa quale motivo di salvare la vita ai propri pazienti. Meloni, essendo un personaggio politico, dovrebbe andare a fondo delle cose che le vengono raccontate, verificare se davvero servono “investimenti” o se invece sta facendo il gioco di cialtroni che hanno a cuore solo il proprio orticello, come in questo caso.

Non esistono cure magiche su cui investire, il Sistema Sanitario Nazionale già da aprile 2020 suggerisce le migliori terapie domiciliari per i pazienti COVID-19, terapie che sono state ribadite da più parti nel corso dei mesi, e che servono proprio a contenere il numero di ricoveri. Se Meloni andasse a parlare con membri dell’Istituto Superiore di Sanità si renderebbe probabilmente conto che la battaglia che sta portando avanti è sbagliata su più fronti. Ma lei ne fa una battaglia contro il Ministero, non ha a cuore la salute degli italiani, bensì solo il suo possibile successo politico. Peccato che così facendo stia anche mettendo davanti a tutto il portafoglio di alcuni medici, quelli che vorrebbero questi fantomatici “investimenti” senza aver portato alcuna prova scientifica dell’efficacia delle cure che promuovono. No, andare in tv a dire che nessuno dei propri pazienti è morto non è scienza, sostenere sui giornali che le terapie del gruppo sono migliori di quelle di AIFA non è scienza (specie quando è dimostrato che sono esattamente la stessa identica cosa), raccogliere testimonianze sui social network non è scienza. Si tratta di marketing, e posso anche capire che lo portino avanti dei professionisti a cui interessa aumentare la propria popolarità e il proprio tornaconto personale. Ma Giorgia Meloni non è un medico, e dovrebbe avere a cuore la salute di tutti i cittadini italiani.

La tematica delle terapie domiciliari l’abbiamo trattata più volte. Ulteriori fonti le trovate nei vecchi articoli.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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