Il menù vegano delle scuole di Torino

ARTICOLO AGGIORNATO:

Il nostro lettore Ander Elessedil ha sollevato alcune criticità nell’articolo qui sotto che ammetto non avevo verificato. Riporto quanto da lui scritto dopo averlo anche io verificato:

A Torino (come forse anche in altre città) già adesso si può avere un menù vegano ogni giorno. Questa è la pagina, presa dal sito del comune, in cui si può vedere che alle scuole di ogni ordine e grado sono disponibili menù ordinario, menù senza carne, menù senza carne e pesce, menù per celiaci e menù senza proteine animali: http://www.comune.torino.it… Ho controllato un paio di PDF, il menù ordinario prevederebbe quasi ogni giorno un piatto a base di carne o pesce o almeno affettati. Questi sono quelli del 2016-2017. Da quello che ho capito in pratica per un giorno al mese dall’anno 2017-2018 questa scelta non sarà possibile e tutti saranno obbligati al menù senza proteine animali + eventuale parmigiano.

Ander ha ragione, ma il suo essere puntiglioso mi ha portato a cercare di più, e scoprire che i menù alternativi anche vegani esistono da prima dell’insediamento della giunta Appendino. Menù che possono essere scelti dai genitori almeno dal bienno 2013-14, ma forse anche da prima. La novità sta solo nel fatto che per un giorno al mese la scelta di menù non ci sarà, un giorno al mese TUTTI i bimbi avranno un servizio ad hoc senza nessuna proteina animale. Trovo il modo di raccontare la storia da parte de La Repubblica comunque malfatto (visto che non spiega alcunché della situazione precedente e delle possibili scelte per i bambini enfatizzando questo singolo menù mensile), ma anche il mio articolo qui sotto era troppo sensazionalistico.

 

La Repubblica a volte pubblica delle perle molto spassose, come è successo qualche giorno fa. Su Facebook mi appare questo post:

La giunta M5S non ha mai nascosto di voler fare di Torino una città “vegan friendly”

Torino, la giunta Appendino vara il menù vegano nelle mense scolastiche: primo passo per la città “vegan friendly”

Non ho nulla contro un menù vegano se scelto con l’aiuto di nutrizionisti laureati, ma basta leggere l’articolo per accorgersi che tra il titolista e l’autore dell’articolo ci sono state delle incomprensioni.

Mensa vegana per tutti nelle scuole torinesi, al rientro dalle vacanze estive. Una volta al mese, ai venticinquemila bambini delle elementari di Torino, sarà servito un pasto interamente privo di proteine animali. Il menù prevede penne al pomodoro, lenticchie in umido, insalata di carote, pane e ananas il secondo venerdì del mese, in inverno. Nei mesi più caldi, invece, riso e piselli, fagioli in insalata, insalata mista con carote e peperoni e mix di frutta di stagione.

Avete letto con attenzione? Una volta al mese, se io sono vegano e conto di cibarmi alla mensa scolastica mangerò solo una volta al mese, sarò un figurino probabilmente, ma per una ventina di giorni ogni mese a pranzo dovrò arrangiarmi o digiunare. Vi pare che l’introduzione di un singolo pasto al mese possa essere qualificato come menù vegano? A me decisamente non sembra, l’unica spiegazione è che in redazione avessero bisogno di un titolone che potesse diventare virale in poco tempo, e con questo probabilmente ci sono riusciti in pieno. L’ho visto condiviso su bacheche di vegani che plaudivano all’iniziativa, evidentemente senza aver minimamente letto l’articolo, ma anche su bacheche di razionali che si lamentavano della cosa, anche loro senza minimamente aver letto l’articolo.

Poi l’ho trovato sulla bacheca di un amico, che ha commentato così il pezzo di Repubblica:

Momento, momento, momento.

I casi sono 3:
-alcuni giornalisti hanno un rapporto complicato con la realtà;
-alcuni politici hanno un rapporto complicato con la realtà (o cercano consensi impossibili);
-io non capisco quello che leggo.

Pare che a Torino sia stato introdotto nelle mense scolastiche un menù vegan-friendly (almeno questa è la definizione che ne dà l’articolo).

Ora, qualcuno mi spieghi come può essere vegan-friendly un menu in cui un vegano mangia una volta al mese. Riformulo: un menù in base al quale un vegano muore di stenti. Per essere ancora più chiaro: un menù in cui è previsto un pasto vegano, costituito da pasta, legumi e ortaggi UNA VOLTA AL MESE. Sì, avete letto bene: una volta al mese.

Capiamoci: io sono favorevolissimo a promuovere il consumo di alimenti vegetali. Quello che mi fa ridere è considerare “vegan friendly” un piatto di pasta e lenticchie una volta al mese. Cacchio, io sono vegano da sempre e non lo sapevo. Anzi sono super vegano, perché una pasto a base di legumi, verdure e cereali lo mangio molto più spesso di una volta al mese.
Ma allora quando mangio una mela a merenda sono fruttariano!

Non trovo aggettivo migliore per questa trovata pubblicitaria se non “ridicola”. Roba che le linee guida nutrizionali parlano di consumare ben più spesso un piatto a base di legumi e cereali.

Fantastica poi la parte sulla “concessione” del Parmigiano.

Consiglio la lettura dell’articolo se volete risollevarvi l’umore.

Non posso che condividere le sue impressioni.

maicolengel at butac punto it
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