Metafore, politica e bambini autistici

In tanti mi avete segnalato un meme che viene fatto circolare sulle Sardine. L’immagine che sta girando, partita a quanto pare da una pagina Facebook che si chiama Le NobilStronze del RUTT66, è questa:

Ve ne riporto il testo per chi fatica a leggerlo, è una citazione di Santori che riporta:

Ma lei, [Sallusti,] se un bambino autistico quando gli passa un pallone da basket, questo ritrae le mani, come riesce a passarle la palla e fare in modo che questo la raccolga con quelle mani che non sa usare?

E a seguire la risposta di una “mamma di un bambino autistico” che sui social risponde così:

Da mamma di ragazzino autistico dico che si dovrebbe vergognare a fare certe affermazioni…e comunque, i nostri “bambini autistici” che giocano nelle tante squadre di baskin italiane (sic), alle quali i volontari dedicano tempo e passione, imparano a non ritirale, le mani.

Il botta e risposta è corretto, l’affermazione di Santori è stata veramente detta nel corso della puntata di Di Martedì del 21 gennaio 2020, la trovate qui circa a 30 minuti dall’inizio della trasmissione. Quello che manca al meme è la spiegazione del perché Santori abbia usato quella frase.

Si trattava di una metafora, non compresa da Sallusti al quale Santori stava rispondendo, e spiegata da Floris subito dopo. Ma evidentemente spiegare le cose interessa poco a chi ha creato il meme. L’unica cosa importante era indignare contro le Sardine, sfruttando pagine social che all’apparenza sembrano nate per divertire e invece celano ben precisi contenuti politici di parte. Ne vediamo tante di pagine simili, non è chiaro se create col contributo diretto dei partiti che supportano o meno, ma non è importante.

Preciso che ho trovato anche io la metafora usata da Santori fumosa e in parte fuori luogo. Non è chiaro perché per dire che non spetta alle Sardine dare delle risposte si siano dovuti tirare in ballo i bambini autistici. Ma vediamo di approfondire meglio, la metafora usata da Santori era in risposta alla domanda che gli era stata posta da Sallusti, che aveva incalzato Santori così:

Volevo prima spezzare una piccolissima lancia a favore della nostra indegna categoria: noi vi chiediamo del Partito Democratico perché voi avete detto che votate il Pd… e quindi siamo solamente curiosi di sapere il perché… E noi vi chiediamo anche di Matteo Salvini perché voi avete detto che tutto questo casino che avete combinato, lo avete fatto in contrapposizione a Salvini. Anche perché, e vengo alla domanda, se vi facciamo una domanda, non c’è la risposta. Cioè, mi spiego: se non vi chiediamo né di Salvini né del Pd, non rispondete… E allora, per esempio, ne faccio una a caso delle mille che si possono fare: se voi poteste influire sulla politica italiana, fareste o no la prescrizione dei processi?

Santori con la sua risposta voleva materialmente spiegare che non spetta a lui parlare dell’argomento, non ne ha le competenze, non è il suo campo, quindi non ritiene di dover dare una risposta, non essendo lui un leader politico. Pur non apprezzando la metafora scelta (decisamente farraginosa) ne comprendo il senso. Le Sardine non sono un movimento politico, sono un movimento spontaneo di protesta contro quella politica che negli ultimi anni si è trasformata in populismo urlato. Senza dare risposte ai cittadini, senza presentare programmi che poi vengano rispettati.

Come riporta il loro manifesto:

Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.

Su Il Giornale che ha ripreso, come suo solito, questo siparietto, la cosa è stata riportata con questo titolo:

La supercazzola di Santori che non sa rispondere alla domanda di Sallusti

Ma non si tratta di una supercazzola, è sicuramente una metafora malfatta, ma è lo stesso tipo di non risposta che le Sardine hanno dato in precedenza, e Sallusti, che è tutto tranne che stupido, fa finta di non capire perché non gli fa gioco. Le Sardine hanno più e più volte ripetuto che non sono lì per dare risposte, ma per fare domande, domande a cui sono i politici – pagati con le tasse dei cittadini – a dover dare risposte. Non hanno un programma politico perché non sono candidati alle elezioni. Chiedono ai politici di dare risposte alle loro domande, non il contrario. Non capirlo significa non aver capito nulla della protesta che rappresenta il movimento delle Sardine.

Santori dopo la metafora ha concluso spiegando a Sallusti che non è affatto vero che parlano unicamente del PD e di Salvini. Non avendo seguito tutti gli incontri delle Sardine non posso esprimermi su questo. L’unica cosa che mi pare chiara è che c’è voglia di denigrare le Sardine, sminuirle, perché evidentemente sono l’unica cosa che al momento può preoccupare quella politica fatta di vuoti proclami, promesse non mantenute, e programmi non pervenuti.

Di bambini autistici in grado di giocare a basket ce ne sono tanti… qualcuno fa anche carriera.

La prossima volta suggerirei a Mattia di cercare metafore meno arzigogolate.

Non credo si possa aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it

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