Il microchip RFID nella scuola italiana

L’Adige (ripreso poi da nocensura) ci racconta una notizia interessante che farà la gioia dei complottari italiani!

cles-adige-microchip

A Cles studenti col microchip Ma non tutti apprezzano

La notizia data è corretta (dall’Adige)  e, a parte il riferimento a coloro che hanno poco apprezzata la novità, non dice nulla di sconvolgente o nuovo. Il chip in uso nei due istituti  è identico a quello sugli skipass, o alle nuove carte di credito, o ai cellulari di ultima generazione. Insomma è cosa vecchia e stantia, che in Italia usiamo ancora in pochissimi (credo che la categoria che ne faccia più uso sia quella degli sciatori). Non è nulla di traumatico o che riporti alla mente il Grande Fratello, ma solo un sistema più veloce per verificare le presenze a scuola (o pagare con la carta di credito, o “timbrare” lo skipass). Ne avevamo già parlato, proprio riguardo ad alcune (poche in realtà) scuole americane che ne facevano già uso.
Ma nocensura, pur riportano il pezzo de L’Adige per intero cambia il titolo, inserendo la parolina magica: RFID, che, in questo caso, come spiega l’Adige non sono altro che semplicissimi adesivi da applicare sul libretto, un tag, che permetterà all’entrata di scuola di certificare o meno la propri presenza. Ma nocensura prima del pezzo de l’Adige ci regala una perla:

Ci siamo. Il microchip R-fid è sbarcato nella scuola italiana. In una scuola di Cles (un piccolo comune in provincia di Trento) è stato introdotto per il controllo degli ingressi degli studenti, per monitorare i ritardi. Per ora il microchip NON è impiantato sottopelle, ma la direzione intrapresa è inequivocabile.  Già da un paio d’anni negli Stati Uniti molte scuole hanno introdotto il microchip R-Fid, sanzionando chi lo rifiuta.

Ma come spiegava correttamente l’Adige il Chip nelle due scuole di Cles non è altro che un sistema che sostituisce il codice a barre, che per venire letto doveva essere estratto di volta in volta, ora lo studente basterà che passi di fronte al lettore e verrà subito identificato, senza dover estrarre nulla. Esattamente come nelle scuole citate da nocensura! E si, è vero che hanno sanzionato chi non aveva il Chip con sé, come avrebbero sanzionato chi non avesse avuto il codice a barre. Se la policy dell’istituto (ma anche dell’azienda) impone la verifica dell’orario d’entrata e uscita e tu non ti attieni alla regola è giusto che tu venga punito. I tag adesivi sono chip PASSIVI; senza batteria interna, senza possibilità di venire letti se non nelle immediate vicinanze dell’apparecchio di rilevamento, insomma, il controllo che danno è identico al timbrare un cartellino.
All’interno del Chip (di pochissimo valore) ci sono solo segnati i dati di chi lo possiede, e (nel caso in questione) permette alla scuola di verificare in tempo reale le assenze. Non posso dire che trovo la cosa geniale, il caro vecchio appello ruberà tempo, ma era un sistema inviolabile, qui in realtà basta che un alunno dia il proprio libretto ad un altro e se non c’è fisicamente qualcuno all’entrata che verifica che la persona che sta passando abbia un solo Chip con sé c’è il rischio che gli assenti (ma presenti) possano aumentare nel prossimo anno. I nostri politici ci hanno regalato belli esempio d’ingegno all’italiana quando nel fare gli assenteisti “con stile”…
ITALY-POLITICS-BANK
 
E lo stesso facevano alcuni furbetti pescati dalle Iene negli Uffici Comunali Italiani (entrava uno ma timbrava per due):
Iene giorgiana
 
Ah dimenticavo, questa tecnologia del futuro per il controllo della gente la si trova su Internet, senza grandi sforzi, Amazon vende 10 adesivi a € 8,99 spedizione inclusa,volete sapere una cosa? Io ne ho presi, uno è in macchina e quando entro dentro lancia sul mio telefonino il Navigatore e Spotify, pronto per un nuovo viaggio, quando entro al lavoro un’altro tag segnala al router che sono arrivato e fa sì che si accenda il computer e scarichi la posta, tutto senza muovere un dito. Occorre programmare ogni tag in maniera corretta, ma una volta raggiunto l’obbiettivo possono esser davvero utili! Come mi avete fatto notare questi sono NFC e non RFID, il funzionamento è simile ma il tag dev’esser vicinissimo al lettore, mentre con gli RFID si può anche essere a notevole distanza, sorry per l’imprecisione!
 

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!